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Varese, slot e antiriciclaggio: anonimi giocano 500mila euro in 7 giorni

17 febbraio 2025 - 10:08

Controlli antiriciclaggio in 4 sale slot dopo che alcuni giocatori anonimi spendono oltre mezzo milione di euro in 500mila euro in una settimana con gli stessi bancomat.

Scritto da Redazione
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Operazioni di finanziamento illegittimo nell’arco di un biennio per circa 7 milioni di euro svolte abitualmente nei confronti di numerosi clienti.

È quanto emerge nel corso di una operazione svolta dagli uomini della Guardia di finanza di Varese, che nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio, con accertamenti presso i locali e le sale gioco che ospitano le slot machines, hanno sanzionato i quattro gestori per non aver identificato i giocatori.

Nello specifico, l’attività svolta dalla compagnia di Gallarate ha avuto inizio con lo sviluppo di un più piano più ampio per la verifica del rispetto delle vigenti normative antiriciclaggio e del gioco da parte delle sale slot/vlt anche a tutela dei giocatori e a contrasto della ludopatia.

L'operazione è scatenata anche dai dati sul gioco legale in Italia, pubblicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nel 2019, dia quali è emerso il fenomeno che caratterizza la provincia di Varese che in un solo anno ha visto oltre un miliardo di euro giocato, pari a circa il 10 per cento delle giocate di tutta la Lombardia, con l'importo è addirittura aumentato nel 2023, fino a quasi 2 miliardi di euro.

In particolare, l’attività svolta dai finanzieri si è concentrata sulle modalità di utilizzo del Pos e dell’operatività delle macchine da gioco anche tramite l’utilizzo di un performante applicativo dell’amministrazione erariale in uso alla Polizia economico-finanziaria, denominato “Scaams”. È stata verificata infatti la messa in funzione di alcuni apparecchi da intrattenimento, in violazione delle limitazioni orarie dei sindaci che dispongono lo spegnimento degli apparecchi da intrattenimento nelle “fasce orarie protette”.

Sono così stati effettuati numerosi controlli presso alcune sale slot/vlt riscontrando, in quattro di queste, delle gravi violazioni sulle modalità di pagamento delle giocate. In particolare i quattro esercenti, tutti di nazionalità straniera, permettevano ai giocatori di effettuare fittizi pagamenti di consumazioni tramite pos al fine di ottenere dall’esercente il denaro contante necessario per continuare a giocare senza interruzioni; e, in un caso, tale possibilità di finanziamento illecito veniva pubblicizzata anche attraverso un apposito cartello esposto all’ingresso della sala giochi.

Inoltre, la polizia economico-finanziaria ha individuato la presenza di sportelli bancomat per il ritiro del contante, installati e funzionanti, direttamente all’interno di due delle sale slot controllate.

Complessivamente, sono state quantificate operazioni di finanziamento illegittimo perpetrate nell’arco di un biennio per circa 7 milioni di euro svolte abitualmente nei confronti di numerosi clienti.

Parallelamente, le fiamme gialle hanno verificato l'adempimento, da parte degli esercenti conto di gioco, degli obblighi antiriciclaggio, tra cui l’identificazione della clientela. Infatti, questo controllo risulta essere un importante presidio anche per evitare che tramite il gioco si possano riciclare i proventi di traffici illeciti (gli esercenti sono infatti tenuti a verificare l'identità dei soggetti che compiono operazioni di gioco superiori a 2 mila euro e a segnalare l’operazione sospetta).

All’esito, nonostante l’utilizzo di numerose carte di pagamento responsabili di pagamenti superiori alla soglia di sicurezza, pari a 124 carte di pagamento per giocate complessive di oltre 500 mila euro in una settimana e addirittura per oltre 200 mila euro nella medesima giornata, è emerso che nessuno degli esercenti aveva provveduto a effettuare l’identificazione della clientela né a trasmettere alcuna segnalazione per operazioni sospette al concessionario di gioco.

Così tutti i gestori delle sale si sono visti notificare verbali di contestazione cui potrebbero far seguito sanzioni amministrative per un importo fino a 20 mila euro per ciascuna sala.

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