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Proroga tecnica bingo, i concessionari al Consiglio di Stato: 'Canoni siano proporzionati'

01 luglio 2025 - 13:37

Seduta del Consiglio di Stato dedicata ai ricorsi contro la proroga tecnica onerosa delle concessioni del bingo, al centro il ripristino dell'equilibrio fra le parti con canoni proporzionati. Sentenza prevista a settembre.

Scritto da Fm
Consiglio di Stato © Giustizia amministrativa - Sito ufficiale

Consiglio di Stato © Giustizia amministrativa - Sito ufficiale

Dopo la storica sentenza pronunciata lo scorso marzo dalla Corte di giustizia europea con cui il regime di proroga tecnica italiano connesso alle concessioni per il bingo è stato incompatibile con la normativa europea (sia per quanto riguarda il canone, il trasferimento delle licenze e il divieto di partecipare alla gara in caso di mancata adesione alla proroga tecnica), la questione è tornata all'attenzione del Consiglio di Stato, nella seduta della VII sezione di oggi, 1° luglio.

I giudici si sono riservati la decisione e la sentenza probabilmente non verrà pubblicata prima di settembre, ma intanto è importante conoscere le richieste presentate da alcuni degli avvocati difensori dei concessionari in causa, raccolte da GiocoNews.it.

 

Ad esempio il ricorso che vede impegnati gli avvocati Luca Giacobbe e Matilde Tariciotti riguardava la richiesta di riequilibrio della concessione e quindi anche del pagamento del canone mensile; il tutto nel contesto del quadro regolatorio di proroga tecnica.

Il Collegio ha posto alcune domande ai difensori delle parti relativamente a quello che potrebbe essere il punto di approdo finale della proroga tecnica alla luce della sentenza della Corte di giustizia europea di marzo.

In particolare il Collegio si è chiesto quale potrebbe essere l’onere a carico dei concessionari per la proroga tecnica, tenuto conto che la Corte di giustizia europea ritiene da un lato la provoca tecnica illegittima e non compatibile con i principi comunitari e dall’altra parte che non sia possibile stabilire una gratuità del canone concessorio mensile. Sostanzialmente il dibattito con i difensori delle parti a riguardato l’ammontare mensile.


L'avvocato tributarista Alessandro Dagnino ricorda che la Corte di giustizia europea nella sua storica sentenza ha evidenziato l'illegittimità del sistema italiano, vista la mancanza dei presupposti per disporre una proroga onerosa delle concessioni per il bingo. Però, visto che ormai tale proroga è avvenuta, bisogna rimettere mano al canone, rispettando l'esigenza di “non sbilanciare l'asse originario a favore dei concessionari” ma senza proseguire con un meccanismo forfettario. “Il Consiglio di Stato dovrebbe dare delle indicazioni all'Agenzia delle dogane e dei monopoli sulle modalità di ripristino dell'equilibrio fra le parti. Il canone deve essere proporzionale al fatturato e alla dimensione del singolo concessionario, non a forfait.
Quindi abbiamo chiesto in via principale che il Consiglio di Stato indichi la strada della ricerca del consenso fra le parti, cioè che Adm negozi caso per caso con i singoli concessionari l'ammontare del canone, e in via subordinata che sia Adm a cercare una soluzione, ma nel rispetto dei principi della Cgue, quindi senza riproposizione di un canone forfettario uguale per tutti i concessionari, a prescindere dalla loro dimensione economica.
Inoltre, dal 29 aprile aspettiamo ancora la decisione su un altro rinvio pregiudiziale: il Consiglio di Stato ci ha chiesto se doveva ritenerlo 'superato' per effetto della sentenza di marzo della Corte di giustizia europea, noi abbiamo chiesto di mantenerlo, visto che riguarda due aspetti non sovrapponibili, non assorbiti ma portati avanti in modo autonomo”.

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