Un anno cruciale e di consolidamento anche per l’economia italiana e anche per il settore del gioco pubblico analizzato nel dettaglio nel Rapporto attività 2024 elaborato da Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi. Come si legge nella presentazione si tratta di un periodo “contraddistinto da sfide complesse ma anche da significative conquiste sindacali, istituzionali e progettuali. Il Rapporto Attività 2024 rappresenta non solo il bilancio di dodici mesi intensi, ma anche la testimonianza concreta di un percorso orientato alla crescita, al rinnovamento e alla valorizzazione del settore”.
All’interno del rapporto c’è anche un focus che riguarda il settore del gioco pubblico in cui viene analizzata la rete di distribuzione del 2024. L’analisi parte dalle le sale per il gioco del bingo e le sale (o negozi) scommesse e sale dedicate ad apparecchi da intrattenimento con attività di somministrazione. Si tratta di “esercizi pubblici dotati di licenza art. 88 Tulps, nei quali è vietato l’accesso ai minori. Il maggior numero di punti attivi nel 2024 è ancora in Lombardia e Campania, seguite dal Lazio e dal Piemonte”.
Il secondo punto riguarda i bar e gli altri pubblici esercizi con offerta di giochi pubblici che “hanno attività prevalente diversa dall’offerta di giochi pubblici ma che li propongono come attività secondaria (apparecchi da intrattenimento e corner scommesse, differenti dalle ricevitorie di prodotti di lotteria; più recentemente, anche servizi di ricarica dei giochi online). Sono prevalentemente bar e altri esercizi di ristorazione e sale giochi, autorizzati con licenze art. 86 Tulps o, per le scommesse, 88 Tulps. La concentrazione 2024 di questi esercizi è prevalentemente in Lombardia (quasi il 17 percento del totale) seguita dalla Campania, dal Lazio e dal Veneto”.
I pubblici esercizi con servizi di ricarica di giochi a distanza ovvero i “Punti vendita ricariche (Pvr) per il gioco a distanza (online) sono regolamentati dal decreto legislativo del 2024 che ha introdotto un apposito Albo riservato ad esercizi in possesso di autorizzazioni ex art. 86 e/o 88 Tulps, istituito dall'Agenzia delle dogane e monopoli. Tra di essi, nella prima fase di iscrizione all’albo per il 2024 stesso, sono stati registrati oltre 13mila esercizi con codici Ateco riconducibili alle attività dei pubblici esercizi. La maggiore concentrazione regionale di queste attività è in Campania, seguita dalla Lombardia, dalla Sicilia e dalla Puglia”.
In ultimo Fipe sottolinea anche la partecipazione del 18 settembre scorso al Forum Acadi intitolato "Il riordino del Gioco Pubblico per la sostenibilità del comparto”. In cui è stato presentato il Bilancio di sostenibilità del comparto del gioco pubblico relativo all’anno 2023. Nel corso dell’evento, al quale hanno preso parte anche rappresentanti di spicco delle Istituzioni e della Politica, sono stati messi in evidenza “i dati strategici del settore per il Paese: 11,8 miliardi di valore aggiunto complessivo, pari allo 0,61 percento del Pil, 12 miliardi di gettito erariale specifico, 150mila lavoratori coinvolti e una rete composta da migliaia di aziende. Inoltre, è stata sottolineata l’importanza della compliance e degli adempimenti normativi come elementi cardine per la reputazione del comparto”.
Durante il forum inoltre Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, insieme a Emilio Zamparelli (presidente Sts), Domenico Distante (presidente Sapar) ed Emmanuele Cangianelli (presidente Egp-Fipe), ha condiviso “il punto di vista della categoria, ribadendo la rilevanza della rete generalista e l’impegno della Confederazione a sostenere il settore. Il confronto ha permesso di analizzare le principali direttrici del comparto dal 2018 al 2023, offrendo uno sguardo approfondito sulle dinamiche e sulle sfide di un settore strategico per l’economia italiana”.
In allegato il pdf completo del Rapporto Fipe 2024.