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Forum Acadi 2023, l'impegno bipartisan della politica per il riordino del gioco

20 settembre 2023 - 10:33

I politici intervenuti al Forum Acadi 2023 – dal Pd a Iv, da FdI a FI – sono tutti concordi nel ritenere non più rinviabile il riordino nazionale del gioco per tutelare imprese e cittadini e contrastare illegalità.

Scritto da Cc
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Roma - “Sul tema del gioco non c'è totale chiarezza anche da parte delle amministrazioni e delle forze politiche. È un ambito delicato ma importante dal punto di vista della responsabilità, dell'occupazione e della fiscalità”.

Lo sottolinea il presidente della commissione Finanze della Camera dei deputati, Marco Osnato (Fratelli d'Italia), nell'ambito della tavola rotonda politica promossa del Forum “Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità” promosso da Acadi oggi 20 settembre a Roma, che ha visto la presentazione del Bilancio di sostenibilità 2022 del comparto ed è stata l'occasione per fare il punto con addetti ai lavori e istituzioni sullo stato dell’arte e sul futuro dell’intero settore.

“Sono stati fatti passi avanti evidenti dal punto di vista della capacità tecnologica che si utilizza e soprattutto nella capacità di rapportarsi del settore.

Gli operatori hanno voluto professionalizzarsi e migliorare l’ambito complessivo del gioco. In questo Acadi è stato importante: ho cominciato l’attività in commissione Finanze nel 2018 affrontando il decreto Dignità. Bisogna dare dignità a tutte le occupazioni e le attività vanno rispettate e ora c'è una reciproca fiducia; bisognerà capire come programmare e rafforzare questo rapporto ma sono sicuro che con la collaborazione di Adm tutto questo sarà possibile”.

 

Nel corso della tavola rotonda poi ci sono stati diversi altri interventi.

Luciano D'Alfonso, senatore del Partito democratico, afferma: “Ci sono degli argomenti nell’agenda pubblica italiana che sembrano affondati nell’antipatia come il nucleare, la produzione militare, e la normazione per la raccolta del gioco pubblico.

Noi ora abbiamo l'occasione favorevole delle legge delega per la riforma fiscale, che è un atto di indirizzo; adesso ci saranno i decreti delegati ed era giusto riunirsi per affrontare un tema fondamentale che riguarda questo settore.

I beni demaniali portano al bilancio dello Stato 5 miliardi, il comparto del gioco pubblico vale 14 miliardi. Su questo il legislatore non deve essere ideologico, bisogna essere normatori, e porre dei limiti alle deformazioni. Abbiamo due problemi: da una parte cè la ludopatia e dall’altra il gioco illegale, e all’interno di questi coni deve lavorare la legislazione. Ora la raccolta del gioco pubblico è pulita, dobbiamo pertanto semplificare a partire dagli orari, che devono avere un’interlocuzione univoca”.

 

Il deputato Ettore Rosato di Italia viva invece mette in risalto la confusione normativa a cui la delega fiscale è chiamata a mettere mano: “Nel gioco legale ci può essere controllo a differenza di quello illegale. Questo è prima di tutto un dibattito culturale, questo sforzo culturale va fatto con più penetrazione. È evidente che quando si dà la possibilità a regioni e comuni di fare ognuno a modo suo e nessuna azienda riesce a gestirlo poi ci siano dei problemi. Dobbiamo difendere il gioco legale.

Io non ho mai messo una moneta nelle macchinette ma non trovo niente di anormale nel fatto che tutto questo venga regolamentato.

È importante l'impegno delle forze politiche affinché la delega sia un’occasione per il riordino, cosa fondamentale per combattere il gioco illegale. Nel gioco illegale c’è infatti la malavita che trova risorse da investire in altre attività criminali.

Credo che ci siano le condizioni, e una certa sensibilità del Governo, per la tutela del settore, alla quale concorreremo anche noi”.

Dario Damiani, senatore di Forza Italia, rimarca: “Oggi finalmente anche l’opposizione si confronta con le altre forze politiche e si riesce a parlare in maniera seria e serena, a fare delle norme perché il riordino serve, è necessario dare delle risposte e mi ritrovo in questo scenario, con il Governo che ha un approccio positivo.

Quello del gioco è un comparto che porta entrate importanti per l’Erario e posti di lavoro: veniamo da un periodo difficile, nel lockdown è cresciuto il gioco illegale e le regole servono anche per combattere l’illegalità.

Quindi abbiamo da lavorare per garantire norme chiare, perché il cambiamento delle leggi spesso rende ingestibile il settore; poi c'è una battaglia culturale da fare visto che parliamo di un settore strategico che porta introiti importanti per l’erogazione dei servizi di cui usufruiscono i cittadini.  

Dobbiamo rendere il settore trasparente anche per tracciare i flussi economici e bisogna garantire ai suoi addetti la possibilità di aprire un conto corrente. C'è una black list di attività considerate pericolose e se si vuole tutelare il settore bisogna farlo anche da questo punto di vista”.

 

Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d'Italia, evidenzia: “Credo si possa parlare di fiscalità legandola prima di tutto alla territorialità. Il Governo ha già manifestato interesse su questo punto ma si può fare meglio, rimodulando alcuni passaggi dell’articolo 15 e affrontando anche altre tematiche non riprese dalla legge delega per la riforma fiscale.

Sono convinta che il paradigma debba essere cambiato e la diffusione capillare del gioco sul territorio è la risposta all’illegalità; lo do come dato acquisito e non abbiamo necessità di dimostrare che il gioco legale non c’entra con quello illegale, anzi, aiuta a evitare fenomeni di illegalità e ludopatia. Su questo dobbiamo ragionare insieme.

Da un lato c’è la ludopatia, e quello che possiamo fare per evitarla, dall’altro la criminalità che tende ad avvicinarsi a mondi complessi. Questi due temi hanno a che fare con il territorio.

Anche la fiscalità è importante. Come possiamo migliorare la fiscalità e gli andamenti contributivi derivanti dal gioco online? Questi sono due spunti di riflessione; il sistema italiano deve riflettere sulla capacità di concorrere con il gioco online che ha una disciplina diversa rispetto a quella del gioco fisico”.

 

Per Daniela Sbrollini, senatrice di Azione - Italia viva, “c’è bisogno di una normativa equilibrata che sia coerente con un settore che genera un gettito importante che prima finiva nelle mani della criminalità e delle mafie.

Io penso in primis al tema dello sviluppo dell’impresa e dell’occupazione visto che questo comparto genera molto lavoro. Un tema secondario riguarda anche la sanità e gli affari sociali.

Serve una normativa per contrastare tutto ciò che è illegale anche online, per tutelare i minori, che entrano in questo sistema senza controlli.

Secondo me bisogna superare la regolamentazione di oggi, con ogni ente locale che agisce in maniera diversa, generando un sistema squilibrato che favorisce il gioco illegale.

Mi sento di estendere al di là del colore politico questo mio intervento alle altre forze politiche; da parte mia assicuro pieno sostegno per avere una norma efficace ed efficiente che dia al settore del gioco pubblico la possibilità di programmare le proprie attività nei prossimi anni senza vivere in un limbo come oggi”.

 

Luca Squeri, deputato di Forza Italia, dal canto suo dichiara: “Un ulteriore elemento significativo è quello della criminalità, più gioco lecito si diffonde più si contrasta la criminalità.

Ci sono ampi spazi di manovra perché istituzioni e operatori possano fare dei passi avanti per la comunità. Rispetto al contrasto alla dipendenza patologica il settore è un elemento importante: quello del gioco è un servizio che si dà al cittadino che vuole svagarsi senza problematiche, senza per forza essere un giocatore patologico.

Il gioco legale assicura una presenza capillare sul territorio e ho imparato quanto sia importante ascoltare chi conosce bene la situazione perché noi politici spesso siamo ignoranti in merito. Per me questo è un primo passo e un’interlocuzione importante e sono a disposizione per le evoluzioni che ci saranno sulla delega fiscale”.

Dal deputato Alessandro Colucci (Gruppo misto) arriva un endorsement per il Forum Acadi. “Il ruolo di Acadi per noi è prezioso; in una fase delicata come quella della delega, avere questo punto di vista di chi opera nel settore è fondamentale. Per venire al tema della capillarità sul territorio, anche noi crediamo nel grande valore della presenza degli operatori sul territorio. Le posizioni ideologiche hanno portato dei danni nel nostro Paese perché il termine 'gioco pubblico legale' dovrebbe bastate a fugare preoccupazioni rispetto all’impatto sociale che questo ha.
Abbiamo affrontato la delega con uno scopo. L’obiettivo è fare leggi migliori per i cittadini, e sostenere gli operatori che lavorano sul territorio.

Purtoppo in italia a causa di un fisco 'non amico' si ha l’impressione che le tasse siano solo una maledizione. In tutti i Paesi si arriva a essere contenti del pagamento delle imposte perché signifca erogare servizi e migliorare l'ambiente circostante.

È necessario mettere a disposizione parte delle risorse ricavate dal gettito fiscale collegato al gioco e farle fruttare nel migliore dei modi.  
La delega fiscale ha un funzione importante per semplificare i compiti ai quali deve adempiere il contribuente.

Dobbiamo cercare in tutti i modi, utilizzando la capillarità delle associazioni del gioco, di far comprendere che quando c’è una realtà fisica sul territorio c’è un maggiore controllo”.

 

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