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Garavaglia (Lega): 'Riordino gioco fisico, superare distanziometro'

06 marzo 2025 - 11:37

Al convegno 'Comunicare il gioco responsabile: gli obblighi degli operatori nel gioco legale' il senatore Garavaglia (Lega) auspica altre modalità per contrastare il Dga.

Scritto da Cc
Il senatore Massimo Garavaglia (Lega), presidente della commissione Finanze

Il senatore Massimo Garavaglia (Lega), presidente della commissione Finanze

Roma - “Nell’ambito della riforma fiscale per il decreto sul gioco online è stato fatto un buon lavoro, ma si può ancora migliorare. La partita ora è sul gioco fisico su cui c’è parecchia confusione ideologica. Siamo in attesa di esaminare il decreto ma se parliamo di questo le considerazioni sono semplici. Il tema della distanza è ormai ingestibile e superato, quindi bisogna trovare una differente modalità di gestire la tematica. Occorre, dunque, passare dal concetto di distanza fisica al concetto di distanza giuridica, controllare quindi che ci sia una persona maggiorenne che gioca in maniera responsabile. Il tema è come contemperare l’esigenza di un controllo sociale affinché non ci siano persone che abbiamo difficoltà, consentendo a chi vuole giocare di poterlo fare.”

A dirlo è il senatore Massimo Garavaglia (Lega), presidente della commissione Finanze, nel corso del convegno "Comunicare il gioco responsabile: gli obblighi degli operatori nel gioco legale", in agenda oggi, 6 marzo, a Roma.

Garavaglia rimarca: “Oggi da un lato la tecnologia consente la verifica delle patologie ma è importante uscire dall’ipocrisia. Abbiamo proposto la compartecipazione degli enti territoriali al gettito del gioco, cosa a mio avviso necessaria perché rende responsabili. È chiaro che nella partita del federalismo fiscale deve entrare la compartecipazione al gettito che può portare a una definizione compiuta del tema che riguarda il gioco fisico.”

Concludendo il suo intervento il senatore leghista fa il punto sul decreto Dignità: "C’erano tante cose che non andavano a bene, compreso il discorso della pubblicità; ritengo che questa sia una distorsione e una ipocrisia. Il tema vero è quello del controllo della patologia, bisogna arrivare a identificarla e intervenire in maniera puntuale su di essa, ma non impedire alla gente di fare quello che vuole perché così si avvantaggia il settore illegale”. 

L'INTERVENTO DI PASQUALE CHIACCHIO (AGSI) - Nel corso del dibattito in sala seguito agli interventi dei relatore, a prendere la parola è stato Pasquale Chiacchio, presidente di Agsi - Associazione gestori scommesse Italia: “Credo lo Stato debba intervenire in modo forte e chiaro: i contratti devono prevedere che se un sindaco inteviene per limitare il gioco e gli operatori, che quasi si devono vergognare di lavorare in questo settore, vada comunque bloccato. Manca una giusta comunicazione dello Stato a tutela dei tanti che investono in questo settore e rispettano le regole. Un passaggio sul registro di autoesclusione dei giocatori: io faccio parte di un osservatorio che cerca di regolamentare questo percorso difficile della tutela dei soggetti vulnerabili. Nel mercato del gioco online è più semplice, nel fisico è necessario il supporto della parte sanitaria, che lavori insieme agli operatori”.

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