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Igt e Swg analizzano il gioco pubblico, i risultati delle interviste agli operatori

09 novembre 2022 - 18:25

Igt e Swg analizzano il gioco pubblico tra regolamentazione ed enti locali, ecco cosa ne pensano gli operatori tra gestori, sale e concessionari.

Scritto da Ca
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“Il gioco buono, regolamentazione ed enti locali” è uno studio Swg ed Igt, presentato nell’evento svolto oggi, “Giocare da grandi, analisi, prospettive e scenari del settore del gioco pubblico”, all’Associazione Civita di Piazza Venezia a Roma. 
L’obiettivo dell’indagine è stato quello di verificare la situazione del gioco fisico dal punto di vista degli operatori del settore, identificando gli elementi che caratterizzano la situazione attuale e le attese rispetto al futuro. I ricercatori specializzati Swg hanno intervistato venti soggetti tra 
presidenti di organizzazioni del settore (org), Gestori di Tabaccherie con e senza slot, Gestori di sale scommesse con e senza slot (Sc / Sc+Sl) e
Gestori di sale VLT e slot. “Le interviste sono state condotte telefonicamente nel mese di ottobre 2022 e ogni intervista è stata registrata e sbobinata letteralmente, in modo da consentire l’analisi del testo”, spiega Riccardo Grassi Head of Research Swg. 
Le interviste realizzate in questa nuova rilevazione dell’osservatorio sul gioco ha evidenziato come sul settore gravino tre questioni fondamentali:
la questione regolatoria/concessoria, la coesistenza di nuove tecnologie digitali e rete fisica e la riduzione dei ricavi legata ad un aumento dei costi a cui non corrisponde una adeguata elasticità dei prezzi (soprattutto per le ricevitorie). 

QUESTIONE REGOLATORIA E CONCESSORIA

La questione regolatoria e concessoria rappresenta un problema innanzitutto di tipo imprenditoriale. Tra gli intervistati non si discute della scelta politica di fondo (a favore o contro il gioco), ma della necessità di sviluppare un sistema regolatorio e concessorio stabile che consenta di programmare l’attività imprenditoriale. Il gioco legale è una realtà prevista e regolata (per altro in maniera molto stretta) dallo Stato, ma allo stesso tempo avversata per le possibili conseguenze patologiche legate al gioco compulsivo. Questo comporta la presenza di norme contraddittorie sui territori e di una variabilità ed aleatorietà che rende difficile una programmazione imprenditoriale di medio respiro.

DIGITALIZZAZIONE E GIOCO ONLINE

Passando al tema della digitalizzazione e della migrazione verso il gioco online, anche in questo caso si assiste ad un fenomeno che ha elementi di forte contraddizione. La sfida non è tanto quella di contrastare il processo di trasformazione in corso verso il gioco digitale, quanto quella di far coesistere tecnologie digitali e attività dei punti di gioco fisico. Il timore diffuso è che la transizione verso piattaforme di gioco online porti ad un isolamento dei giocatori foriero di due problemi fondamentali: la riduzione delle possibilità di controllo del gioco patologico e la riduzione delle attività e del personale dei punti gioco, con la conseguente chiusura e perdita di punti di presidio territoriale.
Da questo punto di vista, la mancanza di una vision di lungo periodo derivata dall’instabilità regolatoria e concessoria rende particolarmente difficile progettare e programmare il futuro dei punti di gioco, anche laddove esistono idee ed iniziative di innovazione.

MENO RICAVI

La riduzione dei ricavi è legata a due ordini di fattori: un aumento generalizzato dei costi (legato soprattutto all’aumento dei costi dell’energia) e un aumento della tassazione (sia nei confronti dei punti gioco che dei giocatori). In un sistema iper regolato come quello del mondo dei giochi, questi aumenti comportano sistematicamente una riduzione dei ricavi per i gestori particolarmente forte per le ricevitorie dove non c’è la possibilità di nessun tipo di elasticità rispetto al prezzo finale al cliente. 
Ne deriva una situazione di elevata instabilità e di elevato rischio di chiusure per gli esercizi attualmente attivi. La richiesta forte che emerge dagli intervistati è quella di una pari dignità con le altre attività imprenditoriali che parte innanzitutto dalla capacità di dare una stabilità regolatoria per i prossimi anni e di dare accesso agli stessi incentivi riconosciuti agli altri settori per contrastare la crisi.

IL LAVORO CONTRO L’ILLEGALITÁ

Dalle interviste emerge il grosso lavoro svolto in questi anni (dallo Stato, dai concessionari e dagli operatori stessi) per contrastare i fenomeni illegali (soprattutto nel mondo dell’online), ma anche come la sostenibilità economica degli esercizi sia sempre più difficile. Il settore richiede continui investimenti in tecnologia ed innovazione per garantire la sicurezza del gioco e dei giocatori e il contrasto all’illegalità, ma gli investimenti necessitano di strategie a lungo termine.  
Il forte rischio è quello di creare una situazione di distanza sempre più marcata tra la velocità di evoluzione del settore e la capacità di risposta dello Stato. 

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