Angelozzi (Lottomatica): 'L'omnichannel è il modello vincente'
Secondo l'Ad di Lottomatica la spinta dell'online si fermerà perché 'il contatto fisico restituisce una dimensione sociale'.
“Innovazione, digitale, sicurezza, legalità, internazionalizzazione”, sono i temi toccati da Guglielmo Angelozzi, amministratore delegato di Lottomatica, nel corso di un’intervista rilasciata durante l'#EYDigitalSummit 2021.
"Innovazione e tecnologia sono il nostro core business." ha spiegato Angelozzi, "Noi siamo un hub tecnologico incidentalmente prestato al settore del gioco: se io vado a guardare la composizione della nostra nostra azienda, tra 1200 dipendenti che abbiamo a Roma il 40 percento si occupa di tecnologia, questo per tre importanti motivi".
Prima di tutto "dobbiamo esserlo per via della normativa sul settore", continua Angelozzi, "una normativa che in Italia è molto stringente. Il settore è molto regolamentato, ha diversi profili di complessità da gestire appartenendo al Ministero dell'economia e delle finanze ma essendo regolato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con una regolamentazione che prevede degli standard di elevatissimi. Abbiamo 100mila di terminali in giro per l’Italia in 20mila punti vendita, e questi generano una marea di transazioni".
Il secondo motivo è legato alla complessità dei prodotti, "in particolare nel settore delle scommesse sportive", spiega l'Ad di Lottomatica. "Il prodotto è molto dinamico: mentre si guarda la partita si può scommettere col cellulare, nel frattempo cambiano le quote, e nel contempo si può legare la scommessa a un evento internazionale. Tutto questo ha dietro una quantità di tecnologia molto grande".
Terzo motivo è quello del controllo, "garantire la sicurezza al giocatore", spiega Angelozzi, "significa che in ogni determinato momento occorre essere in grado di capire se tutto procede secondo le regole".
In merito al gioco illegale l'Ad di Lottomatica spiega che “durante la pandemia i punti vendita in concessione dello Stato hanno chiuso, e l’arretramento dell’offerta legale ha portato a un avanzamento dell’offerta illegale, con un’offerta tra bische in giro per l’Italia piuttosto che online al di fuori dei canali regolamentati. L’Ipsos, in una ricerca realizzata con la Luiss, ha mostrato come il 10 per cento della popolazione adulta, 4,5 milioni, è stato esposto a un offerta di organizzazioni criminali. I monopoli hanno stimato più o meno nello stesso periodo che 20 miliardi di euro di flussi di gioco sono passati per il gioco illegale, che è un periodo anche di ordine pubblico, per la sicurezza del consumatore".
Sul tema della sicurezza "noi possiamo fare tanto con la tecnologia, gestiamo qualcosa come 250milioni di transazioni al giorno, che vengono analizzate per vedere che tutto è dentro ai parametri di legge. Sulle scommesse sportive abbiamo dei sistemi per rispondere al match fixing, con i flussi che sono costantemente sotto analisi e quelli anomali che vengono subito trasmessi alle autorità. La tecnologia può fare tanto, la chiarezza delle regole può fare anch’essa tanto. Noi siamo un’azienda privata ma con una funzione pubblica molto importante che è centrale nell’attività quotidiana".
In merito al gioco, che nell'ultimo periodo si è spostato in modo importante verso l'online, Angelozzi ha le idee chiare: "lo spostamento era già in corso, l’Italia in molti settori era sottopenetrata. La pandemia ha solo costretto chi voleva giocare a provare il canale online, è stata una sorta di spinta che ha accelerato un fenomeno che era già in corso. In realtà credo che il vero tema sia la combinazione del canale fisico con quello online: il migliore dei casi è quello di avere la comodità dell'online, ma poi aver la possibilità del contatto fisico. In questo senso credo che il modello omnichannel sia il modello vincente, e non credo solo per il settore in cui opera la mia azienda".
Angelozzi ha parlato anche di futuro, partendo dal fatto che "siamo il principale operatore italiano del settore, e ora l’obiettivo è internazionalizzare, perché un modo per restituire agli investitori è quello di diversificare il rischio regolatorio, che in un settore regolamentato si abbina al rischio di mercato. Noi abbiamo nel dna di aprirci al mercato attraverso acquisizioni, guarderemo quei mercati in cui la regolamentazione è chiara e stabile, in cui la crescita dell'online non è ancora matura, e dove possiamo fare sinergie di tecnologie".