Aronica: 'Regolarizzazione operatori ha influito su spesa giocatori'
Il vice direttore dell'Adm, Alessandro Aronica, evidenzia l'importanza di una corretta informazione sui dati sul gioco e il contributo dato alla spesa dalla regolarizzazione degli operatori.
Milano - "Due anni di conduzione di questo ramo della amministrazione li abbiamo spesi per rendere i dati chiari e attendibili, dato che ci siamo resi conto che sul settore c'era una informazione piuttosto distorta". Lo sottolinea Alessandro Aronica, vice direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel suo intervento al convegno "Gioco in Italia, un settorre a confronto", che si tiene quest'oggi, 19 giugno, a Milano. "La spesa sul gioco in Italia è di circa 19,5 miliardi, che non è certo poco. Prima ancora di una offerta di gioco, c'è una domanda di gioco importante. La tesi che una offerta di gioco crea domanda è eccessiva, anche se possiamo ritenere che se c'è una percentuale di verità, i provvedimenti che sono stati assunti sulla riduzione del gioco rispondono proprio a considerare in parte giusta questa tesi. Non ritengo però che bisogna utilizzare il termine 'bruciare' soldi nel gioco, dato che siamo in un settore che aspira a essere parte del comparto del divertimento. Dire che questa non è economia significa valutare le cose con delle tesi che sono state superate da tempo".
Sui dati, abbiamo affidato all'Istituto superiore di sanità una ricerca epidemiologica sulla dipendenza da gioco, dato che serve avere una visione chiara e certificata del fenomeno. Abbiamo detto ai concessionari di spendere più in ricerca sul settore e sulla prevenzione. La questione della patologia va ricondotta entro limiti prestabiliti, con una assunzione di responsabilità da parte degli operatori e di confronto con i territori. L'offerta legale deve essere un circuito in cui il soggetto vulnerabile è più protetto".