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Caro bollette, gli operatori del gioco: 'Governo usi buonsenso, occasione per ripensare il settore'

03 settembre 2022 - 08:05

Agliata (Cristaltec), Mazzucato (Mag elettronica) e Milesi (Led srl) tracciano per GiocoNews un bilancio sugli effetti del caro bollette su aziende e attività di gioco, lanciando richieste precise al Governo.

Scritto da Dd e Fm

Dopo che i ministri delle Finanze del G7, poche ore fa, hanno approvato il piano che prevede di fissare un tetto al prezzo del petrolio che proviene dalla Russia, la settimana prossima i 27 ministri dell’Energia dei Paesi membri dell'Unione europea si vedranno a Bruxelles per cercare di trovare una soluzione all'aumento esponenziale dei prezzi di gas ed energia elettrica, fra loro strettamente collegati.
Tre le ipotesi sul piatto dell'Ue: un intervento sul prezzo del gas sui mercati europei all'ingrosso, un tetto al prezzo del gas russo trasportato dai gasdotti verso l’Europa, un prezzo amministrato dell’elettricità.

Misure fondamentali per impedire il collasso di migliaia di aziende - oltre che di altrettante famiglie - e che sono attese anche dal settore del gioco, afflitto al pari degli altri da bollette raddoppiate (lo avevamo già scritto ai primi di luglio, raccogliendo la testimonianza di Jordi Calvet Torrents, titolare di alcuni esercizi di gioco in Umbria) e da stimate fosche sugli effetti di questi aumenti, che parlano di rischio chiusura per almeno il 15 percento dei punti vendita.
A fornire un quadro ravvicinato di questa drammatica situazione sono alcuni produttori di apparecchi e gestori delle sale, protagonisti di questa inchiesta di GiocoNews.it.

AGLIATA (CRISTALTEC): "MOLTI BAR CON AWP A RISCHIO CHIUSURA" - "Essendo l’aumento delle tariffe di gas e luce la prima notizia di tutti i telegiornali delle ultime settimane, questo problema non poteva non interessare anche il nostro settore. Tutto ciò che ruota attorno a Cristaltec non è altro che lo specchio delle grandi problematiche che stanno interessando tutte le imprese e tutte le famiglie italiane", sottolinea Giovanni Agliata, presidente di Cristaltec, società specializzata nello sviluppo di hardware, software e soluzioni di gioco, che, prendendo le mosse dal mercato italiano del Comma 6a, ha sviluppato e portato la sua offerta nel settore delle Awp, delle Vlt e dell’online.
Esaminando i dati dei conti energetici inerenti l’azienda, le sale di proprietà e i bar dove Cristaltec opera come noleggiatore emergono scenari molto preoccupanti. "Una bolletta riferita al mese di luglio 2022 e riferita alla sede centrale di Roma è più che raddoppiata, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, passando da 1156 euro a 2643.
La stessa percentuale pari al 100 percento di aumento la abbiamo avuta per lo stabilimento di Todi", evidenzia Agliata, solo per fare un esempio.
"Poi, la nostra migliore sala vlt è passata, in soli 10 mesi, da una bolletta di 2573 euro riferita ad agosto/settembre 2021 a una bolletta di 4974 euro riferita al periodo giugno/luglio 2022.
La vera disperazione la leggiamo nei baristi dove operiamo il noleggio delle Awp: molti di loro, con la riapertura dopo le chiusure estive, ci hanno detto di non poter tenere fronte a questi aumenti e per molti di loro esiste la concreta possibilità di chiudere l’attività. Temo che molte attività non potranno  resistere aumenti talvolta del 100 percento ma in alcuni casi anche di ben oltre questa percentuale e ci saranno numerose chiusure con le conseguenti perdite di posti di lavoro.
Cristaltec da parte sua si atterrà con buonsenso a tutte le regole che il Governo promuoverà, sia per il numero di ore di accensione che verranno stabilite sia per la temperatura da impostare sugli impianti di condizionamento, sperando che questa possa essere una parziale soluzione a questo gravissimo e improvviso problema".

MAZZUCCATO (MAG ELETTRONICA): "UN'OCCASIONE PER RIPENSARE IL BUSINESS DEL GIOCO E RISTRUTTURARLO" - “Viviamo le realtà di tutte le aziende di produzione, le bollette all'incirca sono triplicate, già prima dell'estate.
Al momento si cerca di fare economia per quanto possibile, sperando che le cose migliorino.
Quello che ci preme è sapere 'quanto costa' l'energia prima di usarla: attualmente io so quanto spendo solo dopo che l'ho consumata, per questo ora servirebbe stabilire un 'prezzo politico', calmierato, per permettere alle aziende di poter programmare budget e costi, cosa che al momento non possono fare”.
A dirlo è Roberto Mazzucato, titolare di Mag Elettronica, azienda che si occupa di produzione, commercializzazione e gestione di apparecchi automatici e semiautomatici da intrattenimento.
Il problema non sono solo le bollette, “ma tutti gli altri fattori produttivi. Ad esempio a livello di produzione della componentistica, e dei prezzi di consegna, anch'essi oggetto di speculazione, con un produttore che può dirti: 'Posso consegnare la merce fra 8 mesi, o prima, se paghi'”, chiosa.
Per cercare di ottimizzare e ridurre le fonti di spesa dell'azienda nel frattempo si mettono in atto alcune strategie. “Ad esempio con il ricorso allo smart working per alcuni aspetti produttivi, come già fatto negli ultimi due anni. Così il dipendente non si muove dalla propria abitazione e quindi fa un'economia – nel suo caso di carburante - anche lui”.
Ma il nodo da sciogliere è (anche) un altro per il manager: “Va valutata la situazione economica del comparto all'interno di questo scenario, che si verifica dopo due anni complicatissimi, nei quali siamo stati fermi per per la metà del tempo, con pochissimi aiuti dal Governo.
Il nostro settore ha un grosso problema: mentre la maggior parte delle altre catene industriali possono bilanciare il costo dell'inflazione aumento il prezzo dei propri prodotti, noi non possiamo farlo. Ricordo che il gioco – per il quale noi produciamo gli apparecchi che poi vengono gestiti dagli operatori per conto dello Stato – ha un prezzo già calmierato, che può essere variato solo dallo Stato.
Il produttore non può aumentare i prezzi, perché il gestore 'non può' pagarlo”.
Alla luce di questo Mazzucato invita la politica a fare un passo ulteriore: “Ripensare totalmente il modello di business del gioco legale in Italia, comprendendo tutta la filiera e i meccanismi economici che riguardano ogni suo componente.
Tutto questo può essere 'un'occasione' (fra virgolette) per far sapere a chi ancora non lo sa come funziona il comparto, o non ricorda che le misure fiscali decise in questi anni, con l'aumento della tassazione a scapito del costo del gioco – che prima era di 25 e oggi di 35 cents - , un aumento andato a finire nelle casse dello Stato ma non della filiera.
Quindi, va trovato il modo di far comprendere com'è davvero il gioco pubblico e trovare un modo per ristrutturalo, per i prossimi 20 anni.
Fa ben sperare che sia stato già presentato un progetto di riordino, messo a punto dal sottosegretario all'Economia Federico Freni, e poi c'è da tenere in considerazione la scadenza delle concessioni nel 2023, che vanno assolutamente riviste in considerazione di questo scenario complicatissimo.
Dopo le elezioni del 25 settembre faremo presente le nostre istanze”.
 

MILESI (LED SRL): "AIUTI ANCORA NON SUFFICIENTI, AGIRE SU CREDITO D'IMPOSTA" - “Purtroppo i costi energetici stanno assumendo un valore che rischia di mettere seriamente in crisi anche il settore delle sale giochi”. Così Sergio Milesi, amministratore delegato di Led Srl, una delle principali società italiane del settore dell’intrattenimento. “La nostra azienda ha subito un aumento su base annua nel periodo gennaio-luglio 2022 verso lo stesso periodo precedente alla pandemia 2019 del 89 percento, ma il dato preoccupante è quello dell’ultimo mese di luglio in cui l’aumento è stato del 176 percento”, spiega ancora.
“Gli aiuti, dati dal credito d'imposta generato dall'ultimo decreto Aiuti, non sono sufficienti ad aiutare le imprese che stanno affrontando questo aumento di costi. Nel nostro caso l'incremento di costo nel periodo gennaio - luglio 2022 rispetto all'anno 2019 pre-pandemia è stato di circa 539.000 mila euro, e il credito d'imposta è stato di circa 50 mila euro, meno del 10 percento del costo complessivo. Sicuramente il Governo deve intervenire in maniera più importante con gli aiuti per le imprese utilizzando lo strumento del credito d’imposta o nuove normative per aiutare le imprese a superare questo periodo”.
Riguardo alle contromisure già messe o da mettere in campo per Milesi si tratta di una "situazione solo temporanea. Speriamo che i vari Governi, entro breve intervengano per il ripristino dei normali valori di mercato dei costi energetici, che oggi sono oggetto di speculazioni”.
Ma se dovesse continuare questo trend quali potrebbero essere le ricadute a livello aziendale? “Fortunatamente i risultati delle attività sono tornate ai numeri precedenti al periodo emergenziale legato al Covid, e quindi stiamo destinando la marginalità a coprire l’aumento dei costi energetici; se la situazione non si risolvesse nei prossimi mesi, dovremo valutare eventuali riduzioni di orario di apertura che di conseguenza questo porterebbe ad una diminuzione del livello occupazionale”.
 
 

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