Le entrate di lotto, lotterie e altre attività di gioco ammontano a 8.878 milioni di euro registrando un aumento pari a 929 milioni di euro (+11,7 percento) per l’incremento del gioco del lotto (+1.854 milioni di euro, +38,8 percento) e con la sola componente del Preu che risulta in diminuzione di 1.025 milioni di euro (-38,4 percento).
Sono alcuni dei numeri che emergono dalla lettura del Rapporto sull’andamento delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-ottobre 2021, redatto congiuntamente dal Dipartimento delle Finanze e dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
Restando ancora in tema di gioco, fra le poste correttive le vincite registrano una crescita significativa (+1.647 milioni di euro, +40,6 percento) collegata all’aumento delle entrate del Lotto.
Guardando invece al quadro generale tracciato dal Rapporto, le entrate tributarie e contributive nei primi dieci mesi dell’anno evidenziano nel complesso una crescita del 9,6 percento (+50.270 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno 2020. Il dato tiene conto della variazione positiva dell’11,4 percento (+39.111 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 6,1 percento (+11.159 milioni di euro).
L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, quindi integra il dato già diffuso con la nota del
6 dicembre scorso.
Il confronto tra il risultato dei primi dieci mesi del 2021 e quello del corrispondente periodo dell’anno precedente presenta ancora elementi di disomogeneità che riflettono gli effetti delle misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria nelle quali rientrano sospensioni, riduzioni o recupero dei versamenti per diverse tipologie d’imposta.
Sul sito del Dipartimento Finanze è disponibile anche il report delle entrate tributarie internazionali del mese di ottobre 2021, che fornisce l’analisi dell’andamento tendenziale del gettito tributario per i principali Paesi europei, sulla base delle informazioni diffuse con i “bollettini mensili” di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna.