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Green pass dipendenti, Fipe: 'No ad obbligo da fine agosto'

05 agosto 2021 - 08:57

Per Stoppani (Fipe-Confcommercio) è 'inimmaginabile pensare di poter pretendere il Green per i lavoratori dei locali pubblici già da fine agosto'. Il gioco sta alla finestra.

Scritto da Redazione

“La nostra federazione è da sempre a favore dei vaccini, e anche l’eventuale introduzione dell’obbligo di Green pass per i dipendenti dei pubblici esercizi non ci vede contrari. Tuttavia, è assolutamente necessario intervenire su due aspetti fondamentali. Uno riguarda i tempi di introduzione di tale misura: bisognerà dare il tempo di vaccinarsi a tutti quelli che non lo hanno ancora fatto”.

Questo il commento di Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, sull’ipotesi di introduzione dell’obbligo di carta verde per i dipendenti dei pubblici esercizi, tema caro anche al comparto del gioco, con la presa di posizione di alcuni rappresentanti dell'industria del gioco, tutti favorevoli a poter contare su personale vaccinato o comunque operante “in sicurezza”.

Un tema che potrebbe essere discusso oggi, giovedì 5 agosto, in occasione delle sedute della cabina di regia del Governo e poi del Consiglio dei ministri per il via libera al decreto legge che introduce le nuove misure del Green pass.
 
“La campagna vaccinale richiede tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica, è quindi inimmaginabile pensare di poter pretendere la carta verde per tutti i lavoratori del nostro comparto già da fine agosto e con così poco preavviso, soprattutto se consideriamo che la Federazione ha chiesto a più riprese e sin dall’inizio del 2021 di inserire i dipendenti di bar e ristoranti nelle categorie da vaccinare in via prioritaria, proprio perché a contatto col pubblico.
Imporre la vaccinazione 'tutti e subito' causerebbe la chiusura in piena stagione turistica di migliaia di esercizi per mancanza di personale. Altra questione fondamentale riguarda la gestione di quei dipendenti che decideranno liberamente di non vaccinarsi. A questo proposito servono indicazioni precise e un quadro normativo molto chiaro per aiutare gli imprenditori a capire come comportarsi in situazioni del genere. Dobbiamo evitare in ogni modo che gravino sulle attività ulteriori oneri economici, organizzativi e amministrativi”, conclude Stoppani.   
 

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