Illegalità nei giochi: bene Bologna, ma dalle parole si passi ai fatti
La sentenza sul caso 'Black Money' riceve plausi da tutto il Paese: ma facciamo davvero abbastanza nel contrasto all'ilegalità?
La conclusione del processo 'Black Monkey' di Bologna rappresenta l'ennesima occasione per evidenziare l'importanza di opporsi e contrastare fermamente tutti i fenomeni illeciti che affliggono il comparto nel suo complesso. Ancor più se si tratta, come nel caso di Bologna, di situazioni in cui subentrano degenerazioni criminali e il coinvolgimento diretto della criminalità organizzata. Non si può tuttavia fare a meno di osservare come, nonostante i vari plausi ed esaltazioni che hanno accompagnato la pronuncia, anche da parte delle istituzioni, al di là del singolo fatto o episodio di cronaca, non ci siano mai sviluppi concreti orientati a sostenere iniziative finalizzate ad azioni efficaci in termini di contrasto all'illegalità.
Gioconews.it ne ha parla con l'Avvocato Chiara Sambaldi, esperta in questo ambito, come evidenziato tra l'altro nell'articolo di approfondimento pubblicato sul sito dell'Istituto Eurispes (leurispes.it) in occasione dell'approvazione della Relazione della Commissione Antimafia.
“In verità bisogna distinguere i comparti in quanto nel segmento degli apparecchi da gioco, con la disciplina e regolamentazione degli apparecchi leciti è stata realizzata inizialmente una vera e propria conversione dell'offerta per cui i videopoker, appannaggio della sola sfera illegale sono stati sostituiti, all'interno degli esercizi, dagli apparecchi per il gioco lecito. I fenomeni illeciti tramite apparecchi da gioco hanno certo continuato a manifestarsi in diverse forme (manomissione, clonazione schede ecc) fino agli odierni cd 'Totem' che offrono ogni tipologia di gioco e che sono sempre più diffusi nelle zone territoriali ove viene limitata l'offerta legale ad opera delle normative locali adottate per il contrasto dei fenomeni cd ludopatici.
Nel segmento betting, con riguardo alla raccolta in rete fisica, invece, i fenomeni illeciti preesistenti sono aumentati progressivamente e di pari passo all'offerta legale, a partire dalle prime gare d'appalto per il rilascio delle concessioni per le scommesse sportive ed hanno trovato terreno fertile in virtù delle illegittimità europee che hanno caratterizzato tutte le gare sino all'ultima espletata nel 2012. Ne è derivata la situazione paradossale per cui il sistema concessorio nazionale, peraltro attualmente vigente, è in astratto compatibile con i principi europei ma chi raccoglie scommesse senza concessione (realizzando peraltro una commistione tra raccolta fisica e a distanza), va esente da sanzioni interruttive dell'attività illecita in quanto il sistema è stato, concretamente, attuato in modo restrittivo delle libertà europee, creando categorie di operatori discriminati in modo illegittimo nell'accesso al mercato”.Esistono oggi gli strumenti per un contrasto adeguato dei fenomeni illeciti?
“Gli operatori di gioco ritengono, a torto o a ragione, che il contrasto alle forme di illegalità spetti esclusivamente allo Stato. D'altro canto gli stessi sono incaricati di pubblico servizio ed obbligati a segnalare alle autorità competenti ogni fenomeno di rilevanza penale del quale vengano a conoscenza nell'esercizio delle loro funzioni. Alla luce degli indirizzi contenuti nella Relazione della Commissione Antimafia, ritengo sarebbe auspicabile un coinvolgimento diretto, nell'ambito di un tavolo tematico permanente presso ADM, almeno delle associazioni di categoria più rappresentative degli operatori, le sole in grado di riferire in modo capillare cosa accade sul territorio e quali sono le modalità con le quali l'illecito di volta in volta si manifesta nella sua specificità”.
“I magistrati non hanno una competenza specifica e, in sede penale, i pubblici ministeri apprezzano il contributo che può essere loro offerto dagli operatori legali di gioco anche e sopratutto in punto di ricostruzione normativa e giurisprudenziale. La presenza di Sistema Gioco Italia di Confindustria nel processo Black Monkey in qualità di parte civile ha certamente contribuito all'accertamento dei fatti e delle responsabilità. E negli atri processi? Nel processo scaturito dall'Operazione Gambling pendente a Reggio Calabria, per citarne uno che coinvolge la criminalità organizzata, non risultano costituiti ne operatori ne associazioni di categoria. Forse tutto il sistema può fare di più ma il presupposto imprescindibile è un segnale chiaro che sancisca una rinnovata volontà politica”.