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Raccomandazioni Osservatorio Gap, As.tro: 'Regioni, no ad atti senza basi'

19 luglio 2021 - 13:33

L'associazione As.tro invia al ministero della Salute istanza di accesso agli atti per conoscere fondamenti delle raccomandazioni dell'Osservatorio Gap per le attività di gioco e sollecita le Regioni.

Scritto da Redazione

“Riteniamo che sia interesse delle stesse Regioni chiedere maggiori approfondimenti in merito a tale iniziativa ministeriale, non accompagnata da solidi elementi di riscontro, prima di adottare provvedimenti pesantemente afflittivi delle attività interessate. Nel frattempo, ci appare corretto informarvi, per ogni vostra opportuna valutazione, che è intenzione della nostra associazione e delle imprese ad essa associate, nel caso in cui il ministero della Salute non fornisse gli elementi istruttori posti a fondamento di tali 'raccomandazioni' o nel caso gli stessi fossero da reputarsi inidonei a giustificarle, impugnare ogni provvedimento amministrativo regionale che dovesse recepirle, con contestale richiesta di risarcimento di tutti i danni che potranno subire le imprese del settore per effetto di tali provvedimenti”.

 

È quanto si legge nella lettera informativa indirizzata dall'associazione As.tro – con la firma del presidente, Massimiliano Pucci – ai presidenti delle Regioni dopo la nota dell’Osservatorio nazionale Gap inviata al ministero della Salute a tutti gli assessorati regionali alla Sanità, contenente delle raccomandazioni basate su “considerazioni” e “valutazioni”, effettuate dallo stesso, sull’impatto negativo che avrebbe la ripresa delle attività di gioco rispetto alla condizione di salute delle persone affette da dipendenza o comunque di quei soggetti più esposti all’induzione verso comportamenti eccessivi.
 
Sulla scorta di tale documento, le Regioni potrebbero tradurre tali raccomandazioni in ulteriori misure restrittive da adottare con riferimento alle attività di gioco. E, non essendo stato fornito alcun quadro istruttorio in merito, A.stro ha presentato al ministero della Salute un’istanza di accesso agli atti finalizzata a conoscere gli elementi posti a fondamento di tali raccomandazioni, “al momento del tutto ignote e, pertanto, non idonee a supportare le restrizioni indicate”, rimarca l'associazione.
 

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