Schiavolin: "Con norme imposte da Stabilità inevitabile il contenzioso"
“Abbiamo cercato fino all’ultimo di convincere il governo a modificare la norma sui giochi garantendo i 500 milioni richiesti ma proponendo modalità che fossero più sostenibili e chiare per la filiera. Non siamo stati ascoltati e le conseguenze di tale atteggiamento lasciano prefigurare un vero e proprio tracollo per uno dei settori industriali più produttivi per lo Stato. A parlare è Fabio Schiavolin, amministratore delegato del concessionario Cogetech uno dei 13 concessionari del comparto gaming machine, che annuncia una battaglia legale in seguito all'emanazione della Legge di Stabilità.
“Non è chiaro perché il governo non abbia voluto ascoltarci - prosegue Schiavolin - ma è certo che ora si aprirà una fase turbolenta e di profondo cambiamento per tutti noi: operatori, concessionari, gestori, esercenti. La norma creerà un forte squilibrio, una sorta di diseguaglianza sul piano della concorrenza che riserverà ai grandi operatori una posizione dominante e dunque contraria all'imprescindibile equilibrio, necessario alla crescita attraverso la competitività. Nel medio termine, lo scenario che si comporrà farà da volano all'aggressione del gioco illegale e dovremo fare i conti con un ritorno al passato che non esito a definire il Giurassico dei giochi"
“Errori? Certamente il livello di rappresentanza del settore al tavolo delle trattative - continua Schiavolin - non era ottimale e alla fine si sono sovrapposti interessi diversi che hanno portato a privilegiare le istanze di altre forme di gioco. Istanze legittime ma che hanno finito per indebolire la nostra posizione. Questo in futuro è bene che non accada più”.
"Abbiamo il diritto di conoscere quanto prima quali siano le intenzioni del Governo sull'attuale modello di concessione e quali siano, nel caso, le garanzie per il futuro. Il perdurare di incertezze e oscurità prospettiche, senza alcun dubbio provocherà la nostra reazione, tutelando la nostra reazione anche attraverso il contenzioso. Non abbiamo altra scelta per salvaguardare centinaia di posti di lavoro e ingenti investimenti che hanno portato questo settore alla dimensione di un modello, studiato in tutto il mondo".