Scommesse illecite, sequestri e sanzioni a Crotone e Avellino
Con due diverse operazioni a Crotone e a Avellino, la Guardia di Finanza scopre centri scommesse ed esercizi operanti per bookmaker illegali e in cui giocano minorenni.
Non si fermano le attività della Guardia di Finanza nel contrasto al gioco illegale e minorile, con la scoperta di pesanti irregolarità a Crotone e a Avellino. Nel primo caso, con l'operazione Tremble, i militari hanno sequestrato sette attività economiche operanti nel settore del gaming, attraverso l'uso di totem collegati a siti con sede a Malta e non autorizzati in Italia, strumentali alla mafia, per un valore pari a
3 milioni di euro. Nel secondo, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Avellino hanno elevato diverse sanzioni in due centri scommesse, un circolo ricreativo ed un bar per la presenza di minorenni, la mancata esposizione della Tabella dei giochi
Vietati e l'installazione di slot non conformi alla normativa.
A CROTONE L'OPERAZIONE TREMBLE - Le Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro nei confronti di sette esercizi commerciali operanti a Crotone ed Isola di capo Rizzuto, che svolgono, a vario titolo, attività di raccolta delle scommesse e giochi da intrattenimento mediante l’uso dei cosiddetti Totem, per un valore pari a 3 milioni di euro. Secondo quanto si legge in una nota della Finanza, "il sequestro preventivo è stato richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia all’esito delle complesse investigazioni di polizia giudiziaria svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, coordinate dalla Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, e orientate al contrasto dell’infiltrazione nella gestione dei giochi e delle scommesse su eventi sportivi, da parte della criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetistico operante tra i territori di Isola di capo Rizzuto e Crotone.
In particolare, nel provvedimento eseguito, sono state contestate nei confronti di 27
soggetti, condotte riconducibili al reato di intermediazione per l’abusiva raccolta di gioco, con l’aggravante del metodo mafioso e per aver agito con il fine e la consapevolezza di agevolare l’associazione mafiosa capeggiata dalla potente cosca di ‘ndrangheta della famiglia Arena di Isola Capo Rizzuto, nell’ambito di una più complessa e articolata attività di indagine.
Il sequestro è stato disposto in quanto, le investigazioni hanno evidenziato come le predette attività economiche costituiscano lo strumento operativo attraverso cui gli indagati, titolari e/o gestori delle stesse, hanno posto in essere le condotte illecite
contestate".
LE INDAGINI SULLA COSCA ARENA - Si tratta di un ulteriore esito dell’attività di indagine che ha riguardato gli interessi economici della Cosca Arena, "nel caso di specie nell’ambito del settore delle scommesse, e che nel maggio del 2017 aveva portato alla esecuzione di numerosi fermi di indiziato di delitto, con le successive misure cautelari custodiali, anche per il delitto di partecipazione all’associazione di ‘ndrangheta e di concorso esterno nella medesima associazione.
Il delitto di concorso esterno nell’associazione mafiosa degli Arena aveva riguardato anche un soggetto, al quale, sulla base delle indagini svolte dalla Compagnia della
Guardia di Finanza di Crotone, era riconducibile di fatto la titolarità di una società
bookmaker con sede a Malta, e la cui piattaforma di gioco veniva utilizzata nella consumazione dei reati di intermediazione per l’abusiva raccolta di gioco, posti a base dell’odierno sequestro.
Nel febbraio scorso, anche per una società maltese, in quanto strumento per la commissione del delitto di concorso esterno alla associazione mafiosa degli Arena, è stato disposto dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della stessa Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il sequestro preventivo, per un valore economico pari a circa 18 milioni di euro.
Ingenti risultano essere stati i profitti e vantaggi ingiusti, illecitamente sottratti al fisco,
derivanti da una alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco on line nelle mani del crimine organizzato,
precludendo l’accesso ad altri operatori, con la conseguenza di determinare, anche in
questo caso, l’ennesimo danno all’economia calabrese", conclude la nota della Finanza.