Volpe (AdM): "Si attende soluzione al problema Ctd"
Roma - Come è possibile che in Italia si sia potuta creare la compresenza di due reti parallele che eseguono la raccolta di scommesse?. È la domanda che si pone il consigliere dei Monopoli di Stato, Italo Volpe, intervenendo al convegno di Lex And Gaming.
"Se c'è un concorso pubblico per professionisti e un professionista che intende partecipare dovesse essere discriminato, potrebbe essere comunque abilitato ad operare?", è la seconda domanda. "Come paese dobbiamo interrogarci su questi temi", spiega Volpe. "Non possiamo sapere cosa succederà e quali saranno le soluzioni ultimative a cui si arriverà perché quelle transitorie aiutano a individuare bene la fattispecie ma non risolvono il problema". Da un punto di vista giuridico e formale, spiega Volpe, "il paese ha preso una decisione chiara su alcuni temi e lo ha fatto nella stesura dell'articolo 14 della Legge delega laddove si viene espressamente a riaffermare il sistema concessorio. Non si può tuttavia non osservare come tale articolo con le sue disposizioni non risolve in via ultimativa il problema".
La legge delega e l'attuazione dell'articolo 14, sottolinea, "non rappresentano però un impegno opzionale, ma a differenza di tante altre riforme che ci diciamo di essere impegnati ad attuare, la delega ne rappresenta una e nemmeno tanto banale, visto che altre leggi prevedono che quelle disposizioni siano attuate e quindi le attendono". Per questo Volpe considera l'impegno di attuare la Legge delega "qualcosa di molto serio e che potrebbe avere conseguenze gravi qualora non fosse rispettato".