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Romano (Codere): In prima linea nella difesa dei diritti delle categorie più deboli'

27 ottobre 2022 - 12:56

La direttrice relazioni istituzionali di Codere sottolinea l'importanza di tenere "un riflettore sempre acceso su questi temi" per "contribuire ad eliminare innanzitutto la violenza e insieme a questa preconcetti e stereotipi di genere".

Scritto da Daniele Duso
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"Ogni singolo deve dare il suo contributo per il cambiamento sociale verso il rispetto e la garanzia dei diritti". Così Imma Romano, direttrice relazioni istituzionali di Codere Italia, oggi, 27 otto, a Rivoli, nella dodicesima tappa di "Innamòrati di Te", il progetto avviato da Codere nel 2015 e dedicato al tema della violenza di genere e a tutte le donne, "perché imparino a pensare a loro stesse come dono, come gemma rara e motore del mondo e non si lascino calpestare".

"A chi mi chiede perché lo facciamo", spiega Imma Romano, "perché Codere, un'azienda che fa intrattenimento basato sui giochi con vincita in denaro, si occupa di queste faccende rispondo: perché no? Convinta come sono che ognuno debba e possa fare la propria parte su questi temi".

Nell'introdurre l'incontro la direttrice relazioni istituzionali di Codere parte proprio dai numeri, impressionanti: una donna uccisa ogni tre giorni anche in questo 2022, in Italia. "89 vittime donne, di cui 77 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 46 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. In Piemonte gli omicidi volontari commessi nel periodo 1 gennaio – 14 giugno 2022 sono 7, con 5 vittime donne; in 3 casi i responsabili sono partner/ex partner".

Numeri inaccettabili", osserva Alessandra Dorigo, assessore alle Politiche giovanili, Smart city, Formazione Professionale, Senso civico, Politiche energetiche, Pari Opportunità, Associazionismo e volontariato, Servizio transizione al digitale, trasporti e mobilità sostenibile del Comune di Rivoli. "Organizzando alcuni eventi in occasione del 25 novembre ho conosciuto donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche. Ascoltando le loro storie mi sono resa conto di quanto siano state forti e quanto sia stato fondamentale riuscire a chiedere aiuto e denunciare il loro aguzzino. Proprio per questo ho un impegno costante nel sensibilizzare quante più persone possibili su questo tema e realizzare aiuti concreti per le donne. Da settembre 2021 abbiamo aperto in Comune lo sportello antiviolenza, in collaborazione con l'associazione Emma onlus, per un sostegno psicologico e legale e con una reperibilità telefonica anche nei giorni di chiusura”.

Tra i primi ad intervenire in caso di reati ci sono sempre le forze dell’ordine. “Il senso di responsabilità che avverto indossando la mia divisa, mi aiuta a superare i momenti critici, rafforza i legami con i colleghi, annulla le differenze tra uomo e donna, con l'obiettivo comune di svolgere al meglio i compiti assegnati garantendo l'aiuto ai cittadini, dichiara Manuela Enrici,Comandante Polizia Locale di Rivoli. Il confronto e le differenze di pensiero tra uomini e donne risultano basilari per la perfetta conclusione delle attività lavorative”.

“La violenza contro le donne basata sul genere è un fenomeno complesso e trasversale, che riguarda ogni area sociale e che è talvolta caratterizzato da atteggiamenti contraddittori da parte delle persone coinvolte che spesso “esitano” a rivolgersi alle forze di polizia perché si trovano in situazioni psicologicamente traumatiche, dice Maria Gabriella Annaccarato, commissaria capo Polizia di Stato Torino. Non di rado, la persona abusata tende a giustificare comportamenti aggressivi del partner o ex partner o dimostra di avere bisogno di tempo per prendere consapevolezza di quanto subito. Proprio per tali ragioni la Questura di Torino, nell’ambito della campagna della Polizia di Stato “Questo non è amore”, mira a raggiungere tutti i cittadini, anche attraverso incontri nelle piazze, per informarli sugli strumenti a disposizione per uscire dal ciclo della violenza”.

Purtoppo le statistiche ci raccontano numeri impressionanti relativi al femminicidio anche in molti altri Paesi europei. “Un dato sorprendente, in senso negativo, viene dalla Germania dove nel 2018 sono state uccise 122 donne nel totale silenzio di tutti i media, denuncia Angela Rossi scrittrice e giornalista che vive e lavora a Monaco di Baviera. Un paese che si trova al sesto posto tra quelli dell’Unione Europea, per numero di donne uccise, superata solo da Lettonia, Lituania, Ungheria, Estonia e Cipro. Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Homicide counts and rates) in Germania i femminicidi sono pari a 1,1 ogni 100 mila, in Francia 1su 100 mila e nel Regno Unito 0,9 su 100 mila. Più distanti, con 0,5 vittime ogni 100 mila persone, Italia e Spagna”.

In una situazione come questa è fondamentale fare rete, non solo per massimizzare l’impegno e quindi il risultato, ma anche per non lasciare sole le persone che subiscono violenza. Sul territorio italiano da anni operano associazioni  di riferimento che a vario modo portano aiuto alle vittime.

“Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze ed eliminare ogni forma di violenza nei confronti delle stesse è tra gli obiettivi dell’Agenda 2030. Per questo collaboriamo per far fronte alle difficoltà che tante donne devono ancora affrontare nel mondo ed insieme disegniamo le opportunità per le ragazze, affinché possano costruire il loro futuro, il loro lavoro, le loro vite", evidenzia Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne-Alleanza delle Donne Fondazione Gaia. "Le sfide che oggi tutte e tutti viviamo creano paura, confusione, aspettative negative ma insieme potremo contribuire alla costruzione del cambiamento. La capacità rigenerativa delle donne nella costruzione dei codici del futuro è sotto gli occhi del mondo e solo insieme potremo farcela”.

Tra le conseguenze più devastanti dei femminicidi, di cui poco si parla, c’è l’alto numero di bambini che rimangono senza madre. Secondo i dati Eures, in Italia sono 2000 gli orfani da femminicidi registrati nel periodo 2009-2021.

“Nei centri antiviolenza Emma Onlus mediamente sosteniamo circa 500 donne in un anno, aggiunge Anna Maria Zucca, Presidentessa Associazione E.M.M.A. Onlus. Offriamo un luogo in cui ogni malessere può essere espresso liberamente, senza timori né giudizi, dove ogni azione è intrapresa solo con il consenso della donna, senza mai adottare azioni di mediazione familiare. Grazie a un progetto nazionale finanziato dall’impresa sociale “Con i Bambini” a novembre nascerà a Torino il Centro S.O.S.- Sostegno Orfani Speciali che si propone di dare aiuto e sostengo agli orfani e alle orfane di età compresa da 0 a 21 anni e alle loro famiglie affidatarie”. 

Un passo fondamentale nella lotta alla violenza di genere è quello di abbattere il muro della discriminazione, attribuendo le stesse opportunità a uomini e a donne.

“Ogni singolo deve dare il suo contributo per il cambiamento sociale verso il rispetto e la garanzia dei diritti. Crediamo fortemente che solo tenendo un riflettore sempre acceso su questi temi si possa contribuire ad eliminare innanzitutto la violenza e insieme a questa i preconcetti, gli stereotipi di genere e a modificare in positivo la mentalità del sopruso e della disuguaglianza, chiarisce Imma Romano, Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia. Da tempo abbiamo avviato delle collaborazioni con associazioni che hanno come finalità la messa in sicurezza delle donne che hanno subito violenze e dei loro bambini. Codere intende rimanere in prima linea nella difesa dei diritti delle categorie più deboli e nella promozione della cultura del rispetto attraverso la valorizzazione delle donne e, più in generale, di ogni comunità poco rappresentata”.

Dal 26 ottobre al 26 novembre delle Gaming Hall Codere di Rivoli, Parma e Mortara riprende la vendita delle mini #panchinerosse - simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Per un mese sarà possibile acquistarle, al costo di €5, e contribuire così al sostegno delle attività della Fondazione “Villa Gaia” di Pavia.

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