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Baretta: ‘Armonizzeremo gioco sul territorio, ippica ha grandi potenzialità’

23 novembre 2015 - 10:44

Il sottosegretario a tutto campo su gioco e ippica, e sul divieto di pubblicità: ‘Si rischia di lasciare campo libero a illegalità’.

Scritto da Redazione
Baretta: ‘Armonizzeremo gioco sul territorio, ippica ha grandi potenzialità’

La sovrapposizione tra leggi regionali e nazionali sul gioco è “uno degli aspetti più delicati, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di intervenire di forza sull’autonomia degli enti locali. Il nostro lavoro va in una direzione precisa ed è quella dell’armonizzazione del gioco sul territorio”. Parole del sottosegretario all’Economia con delega al gioco, Pier Paolo Baretta, che in un’intervista ad Affari & Finanza spiega in dettaglio: “L’idea è quella di fornire dei punti di riferimento precisi per ogni regione, per ogni comune. A seconda del numero di residenti può corrispondere un certo tipo di offerta di gioco, già questo tipo di soluzione fornirebbe dei parametri che allineerebbero le singole realtà”.

Un cenno anche all’ippica e alle sue prospettive: “Parliamo di un settore intorno al quale gravitano circa 50mila famiglie e che attualmente versa in una crisi gravissima. È necessario non solo rivitalizzare l’intero settore, guardando a un paese come la Francia dove l’ippica funziona. Ma bisogna pensare anche che l’ippica rappresenta un po’ il cuore del gioco nel senso più ampio del termine. Quando parliamo di industria del gaming siamo abituati a ragionare in termini numerici, di incassi, di percentuali riferite alle entrate erariali, ma credo si perda di vista la necessità di lasciare al gioco anche la parte ludica, divertente, spettacolare. E in questo senso l’ippica rappresenta un segmento con grandi potenzialità all’interno dell’industria stessa del gioco”.
 
LA PUBBLICITA' - Baretta evidenzia infine, quanto alla questione di vietare la pubblicità del gioco, che “all’estero non sono previsti limiti, ma in Italia credo si sia ecceduto”. E se “parlando con gli operatori non ho avuto l’impressione che vivano il divieto o la riduzione della pubblicità sui loro prodotti come elemento preoccupante per lo sviluppo delle aziende (…) è anche vero che soprattutto per quel che riguarda l’offerta del gioco via internet, si rischia di lasciare campo libero a siti non autorizzati che non fanno altro che portare denaro fuori dai confini italiani, lasciando poche garanzie ai giocatori e neanche un euro nelle casse dell’erario. Per questo oggi si parla di riorganizzazione del settore”.

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