Il dossier del Servizio Bilancio del Senato sui contenuti della legge di Stabilità 2016 in materia di gioco, alla luce delle modifiche che sono state apportate alla Camera, esprime numerosi dubbi, soprattutto (ma non solo) sull’incremento della tassazione sulle slot, portata al 17,5 percento e sull’abolizione della tassa da 500 milioni di euro prevista dalla manovra finanziaria 2015.
L'INCREMENTO DEL PREU - Al riguardo, i tecnici del Senato richiamano "l'attenzione sul fatto che la relazione tecnica ha posto a base della quantificazione dati più aggiornati riferiti alla raccolta 2015 (fino al mese di ottobre) rispetto a quelli utilizzati nella Rt originaria (raccolta 2014 assunta come invariata per il 2016) sulla cui base è giunta a quantificare il predetto ulteriore incremento del Preu per le Awp (+2,5%; in totale +4,5%) ed a riconsiderare in senso più favorevole per l'erario la stima dell'aumento del Preu disposto nel testo originario del Ddl 2111 sia per le Awp sia per le Vlt. In proposito, in considerazione del significativo aumento del regime di tassazione per le Awp (+4,5%), e dell'utilizzo del gettito a copertura degli oneri del Ddl in esame, si ripropongono le considerazioni già svolte nella nota di lettura del Servizio del bilancio circa l'opportunità, in ottica prudenziale, di effettuare anche una analisi di tipo dinamico nella quale sia valutato se, ed eventualmente in che termini, l'aumento del Preu possa, di fatto, nel tempo incidere sui comportamenti dei vari componenti della filiera e sui fruitori e – anche in relazione a quanto si legge in Rt nella parte in cui non si esclude una traslazione del maggior carico fiscale sull'utente – dar luogo a riflessi negativi in ordine al gettito atteso".
Da riscontri operati sul Bollettino delle entrate tributarie n. 164 (periodo gennaio- ottobre 2015), in termini di competenza - si osserva ancora - risultano dati che presentano un andamento negativo, "in relazione ai quali appare necessario un chiarimento del Governo in ordine alla stima operata".
LA TASSA SUI 500 MILIONI - “Con riferimento alla abrogazione della norma che a partire dal 2015 determina una riduzione, nella misura di 500 mln di euro in ragione di anno, dei compensi spettanti ai concessionari e agli altri operatori di filiera della raccolta del gioco con newslot e videolottery – osserva il Servizio Bilancio - la Rt si limita a considerare l'effetto finanziario derivante dall'abrogazione (minori entrate a regime per 500 mln di euro in ragione di anno a decorrere dal 2016)”.
In considerazione di quanto precede “appaiono necessarie maggiori informazioni, anche in relazione agli incassi realizzati al predetto titolo nel corso del 2015 – introiti che restano confermati per il corrente anno – al fine di permettere al Parlamento di comprendere le ragioni che hanno indotto il Governo a riconsiderare una misura che opera sui compensi degli operatori della filiera, preferendo alla stessa un incremento del Preu che, in relazione alla rimodulazione del payout in senso meno favorevole al giocatore, non permette di escludere effetti di traslazione dell'imposta sugli utenti finali”.
LA TASSAZIONE SUL MARGINE – Secondo i tecnici del Senato “in relazione alla rimodulazione della tassazione dei prodotti online operata dal comma 944 (passaggio al regime del margine) andrebbero forniti elementi e dati a supporto dell'affermazione – che si legge in Rt – per cui la nuova disciplina sarebbe suscettibile di determinare un incremento derivante dalla maggiore competitività dei prodotti rispetto a quelli offerti sulla rete clandestina tale da portare a un gettito in linea con quello previsto a legislazione vigente. In via ulteriore si osserva che, in ottica prudenziale, sarebbe stato preferibile limitare la quantificazione degli oneri alla stima degli effetti diretti della nuova disciplina. Quanto alla ridefinizione del regime fiscale delle scommesse a quota fissa (comma 945), la Rt dà conto di un significativo incremento della raccolta (+30% con stima) in relazione al quale è stato ipotizzato in 5 mld di euro la raccolta da porre a base della quantificazione. Anche se si tratta di un più ampio aggregato, si riporta quanto si legge nel citato Bollettino delle entrate tributarie (periodo gennaio 2015-ottobre 2015 – competenza giuridica) nel quale si dà conto nel periodo considerato di minori entrate nel settore ‘proventi delle attività di gioco’ rispetto al corrispondente periodo 2014. In considerazione di quanto precede andrebbero fornite maggiori informazioni a supporto della quantificazione tali da far ritenere prudenziale l'aver assunto l'incremento della raccolta come un dato stabile nel tempo.
LA RIDUZIONE DELL'OFFERTA – Quanto alla riduzione dell’offerta di gioco, i tecnici di Palazzo Madama notano che “la Rt esclude che la riduzione degli apparecchi possa determinare effetti sul gettito nel prossimo triennio. Ritiene che il numero dei nuovi apparecchi (70% del totale) potrebbe assorbire la domanda di gioco attuale, soddisfatta, tra l'altro dalle VLT, per le quali non è prevista alcuna riduzione di numero”.