La provincia canadese di Alberta vieta l'acquisto di slot machine e terminali videolottery da fornitori con sede negli Stati Uniti.
È una delle risposte che arrivano dal Canada alla guerra commerciale avviata dall'amministrazione Trump. La decisione della provincia potrebbe costare ai principali produttori di giochi con sede a Las Vegas milioni di dollari in vendite perse.
La direttiva, emessa dalla Alberta Gaming Liquor and Cannabis Commission lo scorso 6 marzo indica che la provincia canadese acquisterà attrezzature di gioco solo da aziende con servizi di supporto nella provincia stessa o da paesi che condividono un accordo di libero scambio con il Canada.
Secondo la direttiva, come riporta Howard Stutz nel suo articolo pubblicato dal The Nevada Independent, tutti gli acquisti di terminali di gioco da fornitori con sede negli Stati Uniti sono sospesi a partire dal 6 marzo.
La Casa Bianca ha annunciato recentemente una tariffa del 25 percento applicata a tutte le merci che entrano negli Stati Uniti dal Canada, anche se l'implementazione è rinviata ad aprile.
L'Alberta, una delle prime tre provincie del Canada per volumi di gioco, suscita preoccupazioni nel settore, dato che altre grandi regioni di gioco, come British Columbia e Ontario, potrebbero seguire l'esempio con divieti simili. Diversamente dagli Stati Uniti, dove i casinò sono privatamente posseduti o gestiti da società, tutti i giochi d'azzardo in Canada sono gestiti dal governo.
“Questa direttiva è chiaramente una risposta alla politica tariffaria dell'amministrazione statunitense, e crediamo che altre province canadesi seguano probabilmente l'esempio dell'Alberta, influendo negativamente sulle vendite dei venditori di slot nel breve termine,” scrive Phil Bernard, analista della società di ricerca Eilers & Krejcik Gaming.
Daron Dorsey, direttore esecutivo dell'Association of gaming equipment manufacturers con sede a Las Vegas, dichiara in una e-mail che l'organizzazione sta valutando come affrontare la direttiva commerciale e programma incontri con i membri dell'AGEM questa settimana.
“Queste decisioni politiche e risposte influenzano molti settori oltre al gioco sia a breve che a lungo termine,” afferma Dorsey. “I nostri fornitori di giochi gestiranno e si adatteranno a questa nuova normalità nel miglior modo possibile.”
Eilers & Krejcik stima che l'Alberta, che ha casinò a Edmonton e Calgary oltre a una lotteria provinciale, rappresenta circa il 4 percento di tutte le vendite dei principali produttori, tra cui International game technology, Light & Wonder, Aristocrat Gaming e Konami Gaming.
Bernard prevede che l'Alberta e altre province canadesi potrebbero evitare di acquistare nuove slot machine per un periodo prolungato, poiché il mercato è meno competitivo rispetto agli Stati Uniti.
Nel frattempo il portavoce di Igt, Phil O'Shaughnessy, dichiara in una e-mail che l'azienda “ha una forte presenza in Canada, con più di 400 dipendenti negli uffici locali canadesi. Produciamo contenuti Vlt canadesi in Canada e i nostri cabinet Vlt possono essere prodotti fuori dagli Stati Uniti.”
I rappresentanti di altri produttori rifiutano di commentare.
Eilers & Krejcik stima che le vendite totali di slot machine e VLT in tutto il Canada lo scorso anno sono di circa 15.000 dispositivi, rappresentando il 16 percento di tutte le vendite combinate negli Stati Uniti e in Canada. L'Alberta acquista circa 4.000 slot machine e terminali della lotteria ogni anno, secondo Bernard.
Secondo il rapporto annuale 2024 dell'Aglc più di 14.400 slot machine nei casinò dell'Alberta generano 1,3 miliardi di Cad in entrate. Le entrate della lotteria raggiungono i 557 milioni di Cad da oltre 6.000 terminali.
Eilers & Krejcik stima che le vendite totali di slot machine e Vlt in tutto il Canada lo scorso anno sono di circa 15.000 unità, rappresentando il 16 percento delle vendite annuali totali in Nord America. La società osserva che Igt, Light & Wonder e Aristocrat controllano collettivamente l'83 percento del mercato canadese.
Lynden McBeth, portavoce dell'Aglc, che ha sospeso anche la vendita e l'importazione di liquori statunitensi nella provincia, la scorsa settimana, dichiara in una e-mail che “le relazioni intergovernative e gli accordi, compresa la risposta dell'Alberta alle tariffe statunitensi, rientrano nella giurisdizione del governo dell'Alberta” e indirizza le richieste al Ministero del servizio e della Riduzione della burocrazia dell'Alberta.
Nessun portavoce del governo ha comunque sinora risposto a una richiesta di commento da parte della stampa canadese.