Le slot virtuali preoccupano il Regno Unito. Sono questi infatti i giochi online indicati da una recente ricerca come i più a rischio per i giocatori. In particolare tra le persone coinvolte dall'indagine sono ben 50.000 quelle che hanno perso in media 5mila sterline, giocando, in termini di tempo, l'equivalente di otto giorni interi di lavoro.
I ricercatori del NatCen, il National Centre for Social Research, che hanno svolto l'indagine in collaborazione con l'Università di Liverpool, hanno sollevato particolari preoccupazioni sul gioco online in generale, una categoria che garantisce un giro d'affari da 4 miliardi di sterline all'anno, che include bingo online e casinò, ma che è dominata, appunto, dalle slot virtuali.
Secondo le stime estrapolate dall'indagine sono più di 420.000 i giocatori britannici che, ogni anno, registrano una perdita di almeno 2mila sterline, un dato che preoccupa maggiormente considerando che le perdite sono "fortemente distorte" verso le aree svantaggiate, evidenziando le basse capacità di intervento da parte delle società di gioco d'azzardo per evitare che subiscano danni.
Il report, stando a quanto riporta l'autorevole The Guardian, avrebbe dato slancio a nuove richieste per una revisione governativa delle normative sul gioco d'azzardo, già prevista proprio in questi giorni, chiedendo di includere severi controlli di accessibilità e limiti di puntata sulle slot machine online, che attualmente consentono agli scommettitori di scommettere grandi somme su un singolo "giro".
L'indagine ha coinvolto 140mila account di sette società di gioco d'azzardo, pari al 37,5 percento del mercato britannico del gioco online. Uno dei dati principali evidenzia che 129mila clienti hanno perso almeno 2.000 sterline in un anno, una cifra più alta della tariffa media del gas e dell'elettricità domestica. Ma il numero reale delle persone che hanno realizzato tali perdite è probabilmente molto più alto.
Le slot virtuali, come detto, sono state individuate con particolare preoccupazione: sono infatti 50.000 le persone che hanno speso davanti a una slot online ben otto giornate lavorative, perdendo in media 5mila sterline. E se per il gioco d'azzardo in generale prevalgono i profili maschili, per quanto riguarda le slot aumenta la presenza di profili femminili.
Gli operatori di gioco, riporta The Guardian nell'articolo che commenta la ricerca, ricavano il 40 percento delle loro entrate derivanti dalle slot dal solo 1 percento dei giocatori che hanno perso, in media, 10.491 sterline ciascuno. Giochi che vengono additati come "sproporzionatamente a rischio di dipendenza".
L'altro dato rilevante è che il 20 percento delle regioni più povere del Paese forniscono il 25 percento delle entrate al settore.
Il rapporto, che è stato realizzato tra il 2018 e il 2019, sottolinea come in generale la gran parte degli introiti derivi da un piccolo gruppo di giocatori d'azzardo definiti "pesanti". Si tratta di solo il 10 percento degli account, persone che hanno scommesso più di 4.568 sterline all'anno ed ha contribuito al 79 percento delle entrate degli operatori.
Nelle scommesse sportive, più popolari di altri giochi, ma con una spesa media inferiore, i ricercatori hanno stimato che 290.000 account hanno perso più di 2.000 sterline in un anno. Un'attività, questa, fortemente sbilanciata verso gli uomini.
"L'industria si sta riempiendo le tasche con i soldi di coloro che meno possono permetterselo", dichiara al quotidiano britannico la deputata laburista Carolyn Harris, che guida un gruppo trasversale di parlamentari che esaminano i danni del gioco d'azzardo, "e con l'attuale crisi del costo della vita è ancora più vitale che il Governo prenda le misure necessarie per proteggere immediatamente le persone vulnerabili".
Anche Zoë Osmond, amministratore delegato dell'organizzazione benefica GambleAware, che ha commissionato il rapporto, ha avvertito che "i danni del gioco d'azzardo stanno cadendo in modo sproporzionato sulle comunità più povere". Per questo gli attivisti hanno chiesto al Governo di utilizzare la revisione in corso per frenare le puntate delle slot machine online, magari imponendo un limite simile a quello imposto ai terminali di scommesse a quota fissa (Fobt) nel 2019, fissato a 2 sterline, oltre a misure come la restrizione delle pubblicità.
L'industria del gioco, riporta ancora The Guardian, che registra un giro d'affari di 10 miliardi di sterline annue, ha esercitato forti pressioni contro una regolamentazione più severa. Nel presentare i dati i ricercatori sottolineano la loro preoccupazione per il fatto che il settore si dimostri indifferente di fronte a clienti che perdono grandi somme. Tra i cosiddetti high spender, ossia tra i giocatori che perdono più di 2.000 sterline all'anno, solo uno su tre ha ricevuto un qualche tipo di intervento, di solito solo sotto forma di e-mail, mentre meno dell'1 percento ha ricevuto una telefonata, che si dimostra, in questi casi, il tipo di interazione più efficace.
Un portavoce dell'associazione che raggruppa le principali aziende del settore, il Betting and Gaming Council, dichiara che "nel 2020 gli operatori hanno effettuato circa 5 milioni di interazioni di gioco più sicure, a seguito di avvisi dai loro sistemi diagnostici. Durante la pandemia i membri del Betting hanno introdotto un sistema di monitoraggio potenziato, tutt'ora in vigore, per consentire maggiori interazioni con i clienti. Oltre a ciò, nell'ultimo anno", aggiunge, "a ben 5 milioni di conti gioco sono stati fissati dei limiti di deposito".