Spagna, Corte suprema: 'Adv gioco, regio decreto valido fino a pronuncia costituzionalità'
In Spagna la Suprema corte boccia richiesta di sospensione del regio decreto sul divieto di pubblicità al gioco chiesta da Jdigital: resta in vigore in attesa la pronuncia della Corte costituzionale sulla sua legittimità.
Scritto da Redazione
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Niente da fare, almeno per il momento, per gli operatori di gioco spagnoli che hanno fatto ricorso contro il regio decreto sulla pubblicità in vigore dal novembre 2021, richiedendo ai media iberici di osservare un divieto quasi totale di advertising e marketing su piattaforme tradizionali e online.
La Corte suprema spagnola ha infatti stabilito che il provvedimento non può essere sospeso, nonostante le questioni in corso relative alla sua applicazione in violazione delle leggi costituzionali spagnole.
Nella sentenza emessa in risposta al ricorso presentato dall'associazione spagnola di categoria del gioco d'azzardo online Jdigital, i giudici hanno infatti evidenziato che esso ha un "approccio errato” e che l'associazione avrebbe dovuto trattare il suo ricorso come una "impugnazione più ampia del regio decreto".
La Corte suprema spagnola però ha riconosciuto che il regio decreto richiede la sua revisione costituzionale, che deve essere concessa dalla Corte costituzionale spagnola: “In questo modo, il regio decreto continuerà ad essere applicato mentre continuiamo ad attendere la sentenza della Corte costituzionale sulla questione della sua incostituzionalità. "
Jdigital e l'ente commerciale spagnolo dei media Ami hanno presentato un reclamo affermando che il decreto promosso dal ministero dei Consumatori spagnolo ha "infranto i confini costituzionali", e che il ministero non aveva alcun diritto di applicare una "legge federale inefficace" sulla base del fatto che si trattava di una "protezione civica" per i consumatori vulnerabili e i giovani spagnoli dai danni del gioco d'azzardo.
Le restrizioni alla pubblicità/marketing contenute nel decreto erano state riviste dai governi autonomi, che avevano allertato le parti interessate dei media sui cambiamenti in entrata che il ministero dei Consumatori avrebbe supervisionato.
Chissà che quanto sta accadendo in Spagna non possa aprire nuovi orizzonti anche in Italia, dove da tempo di parla di una possibile “revisione” del divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità nel 2018.