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Spagna: Corte suprema annulla parte del decreto reale che limita pubblicità giochi

10 aprile 2024 - 16:02

La Corte suprema spagnola annulla una parte del decreto reale che limita la pubblicità nel gioco e nelle scommesse online. Tra gli articoli annullati quello che osteggia l'attività promozionale volta ad acquisire nuovi clienti.

Scritto da Redazione

Vento di libertà in Spagna dove la Corte suprema annulla alcuni articoli del decreto reale che limitano le comunicazioni commerciali sull’attività di gioco come la pubblicità e le scommesse online. Secondo quanto riporta il sito iberico Rtve, il primo articolo a essere stato annullato è il numero 13, nei commi 1 e 3, relativo all’attività promozionale rivolta ai nuovi clienti.

Scompaiono anche l’articolo 15 che limita la comparsa di personaggi famosi nelle pubblicità e l'articolo 23, comma 1, che stabilisce un divieto generale di diffusione di comunicazioni commerciali tramite i servizi della società dell'informazione.

Annullato anche l'articolo 25.3, sulla pubblicità del gioco nelle piattaforme di condivisione video, e infine l'articolo 26, commi 2 e 3, che limita la possibilità di effettuare pubblicità attraverso i social network.

I magistrati della Camera contenziosa amministrativa hanno adottato questa decisione accogliendo parzialmente il ricorso presentato dall'associazione spagnola del gioco digitale contro il testo approvato nel novembre 2020, quando Alberto Garzón era a capo del ministero dei Consumatori.

Il decreto aveva infatti inasprito la regolamentazione e limitato la pubblicità relativa alle scommesse a una fascia oraria compresa tra l'1:00 e le 5:00 eliminando l'eccezione durante le trasmissioni sportive.

La sentenza ritiene che la pubblicità rientra nella libertà d'impresa ed è soggetta a limiti, trattandosi di un'attività regolamentata nella quale l'intervento dello Stato è richiesto dalla tutela di interessi superiori di carattere generale, come quelli relativi alla tutela dei minori e dei diritti dei consumatori e degli utenti.

A proposito i magistrati affermano: “Ora, si spiega che tali limiti e divieti, nella misura in cui incidano anche sull'esercizio di un'attività d'impresa lecita, devono avere sufficiente copertura giuridica, senza poter essere disciplinati da standard normativi indipendenti ed estranei ai criteri e ai limiti fissati dal legislatore.

La riserva di legge - proseguono - non esclude l'eventuale collaborazione normativa del regolamento, anche se un mero rinvio in bianco non è sufficiente, ma deve contenere i criteri o le linee guida generali su cui fondare le limitazioni e queste devono essere proporzionate allo scopo perseguito”

“Al riguardo - sottolineano - alcuni limiti o divieti stabiliti nel decreto mancano della necessaria copertura giuridica e pertanto vengono annullati.”

Nonostante questo, hanno respinto il ricorso relativo ad altre disposizioni normative in quanto hanno una copertura giuridica sufficiente e le limitazioni stabilite sono proporzionali.

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