Dovrebbe essere pronta a breve la nuova legge sulla pubblicità del gioco in Spagna.
Il ministro del Consumo Alberto Garzón, che ha assunto le competenze in materia – prima divise fra i ministeri della Salute e dell'Economia, un po' come accade in Italia - ha infatti annunciato che l'elaborazione del relativo decreto inizierà tra una settimana. Ma, a differenza di quanto accaduto in Italia con il decreto Dignità, manifestando l'intenzione di avviare un dialogo con le parti per arrivare alla stesura di un testo in qualche modo “condiviso”.
Nelle dichiarazioni ai media prima della nomina delle nomine degli alti funzionari del suo ministero, Garzón ha in una certa misura preso posizione sulla questione della regolamentazione del gioco, rispondendo ad alcune domande sull'argomento. "Vogliamo davvero esemplificare un lavoro che abbiamo svolto dall'inaugurazione al ministero, e la scorsa settimana ci siamo confrontati con gli attori economici e sociali del gioco, proprio come abbiamo già iniziato con la società civile nel settore dei consumi. Abbiamo notato un'assoluta predisposizione al dialogo, logicamente da posizioni diverse, ma da questo ministero comprendiamo che in questo momento nel nostro Paese esiste un giustificato allarme sociale per alcune conseguenze che il gioco ha sulla salute pubblica, e che che l'allarme sociale è nei quartieri, è sulla strada, e quindi questo ministero ha l'obbligo di prendere molto sul serio come affrontare il fenomeno negativo che si verifica in alcuni casi. In tal senso la prossima settimana, quando avrà luogo la commissione parlamentare, spiegheremo le linee strategiche di questo ministero per i prossimi mesi”, precisa il ministro.
Garzón quindi ha rimarcato l''impegno preso in materia di limiti alla pubblicità del gioco. “Avremo l'opportunità tra una settimana circa di iniziare l'elaborazione del regio decreto sulla pubblicità del gioco. È molto importante e una priorità per noi. Il dialogo con gli attori del gioco si basa su questo regio decreto, nonostante in seguito possiamo regolare altri aspetti della questione. Stiamo ancora finalizzando il progetto, approssimativamente a quella data lo avremo già a disposizione delle informazioni pubbliche proprio in modo che sia permesso il dialogo con più attori, con la società civile, con altri ministeri, in modo che tutti possano dare il loro contributo”.
Un dialogo già avviato con CeJuego, storica associazione che riunisce i principali concessionari del Paese, che potrebbe portare a un divieto di promozione del gioco dalle 6 alle 22, annunci di scommesse sportive trasmessi solo durante le partite e all'esenzione dal "ban" per le lotterie statali.
Il ministro Garzón durante la conferenza stampa inoltre ha risposto anche ad una domanda dei giornalisti sull'impatto della riduzione della pubblicità su pubblico e industria del settore. “L'ecosistema nel campo del gioco è molto ricco e ci sono molti attori in scena. Ci sono gli operatori, ma non tutti sono uguali e hanno le loro specificità, ci sono anche i media e pure la stampa, la tv, la radio, cioè ci sono interessi che sono difficili da conciliare sin dal primo momento. Sulla base di questo dialogo, cercheremo di garantire che il risultato finale possa affrontare l'allarme sociale e preservare la salute pubblica. Ovviamente con la massima accettazione da parte del pubblico. Ci sono evidentemente attori che regolando questa attività smetteranno di guadagnare del denaro, è logico”.