Cangianelli (Egp): 'Una riforma complessiva che mantenga l'attrattività delle reti'
Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp, sottolinea le linee portanti della riforma del gioco pubblico.
Scritto da Mc
Roma - "Da qualche mese abbiamo una legge delega molto articolata che mi auguro permetterà di intervenire su tutte le problematiche che si sono sedimentate negli anni: l'articolo 15 si occupa delle varie verticali di gioco che in alcuni casi hanno una legislazione che supera i 20 anni".
Lo afferma Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp (Esercenti gioco pubblico della Fipe) nel suo intervento al convegno "Gioco legale: regole uniformi per garantire sicurezza, legalità e gettito" promosso dall'Istituto Milton Friedman e in corso alla Camera.
Nell'opera di riordino Cangianelli aspica da parte del legislatore "un quadro che dovrebbe essere di insieme", in quanto c'è "il rischio che se ci si dedica ad alcuni verticali senza prima risolvere alcuni dei problemi strutturali li si renda più complicati".
Il presidente Egp ricorda, in riferimento alla spesa sul gioco nel 2022, che "più del 50 percento di essa è nei punti generalisti, il 30 percento nelle specializzate, meno del 20 percento nel gioco online, percentuali che sono ancora più distinte nella tassazione: più del 58 percento dai luoghi generalisti, 33 percento dalle sale, poco più del 9 percento dal gioco online".
Questi "sono i dati che vanno considerati nel sostenere la tesi di un riordino complessivo e contemporaneo del settore. Penso alle scommesse dove già oggi il consumatore si mescola tra andare nel punto fisico o giocare online".
Cangianelli ritiene dunque che "per ottenere un pieno sfruttamento dell'opportunità della delega serve una disciplina distributiva unitaria, occorre mantenere l'attrattività delle reti distribuive, che rappresentano la continuità del gettito ordinario e un'opportunità di gettito straordinario quando si potranno fare i bandi di gara.
Va mantenuta un'offerta equilibrata tra le diverse verticali del gioco, anche perchè l'esplosione del gioco online si basa sulla transazioni di pagamento nei punti fisici. Scorporare dei pezzi può generare dei rischi". Da ultimo, occorre cogliere "l'opportunità di dare concretamente un ruolo agli esercenti, sia generalisti che specializzati, nelle attività di prvenzione delle dipendenze. Negli ultimi 20 anni si è riuscito abbastanza bene a raggiungere l'obiettivo della legalità nel settore", mentre "la lotta alle dipendenze da gioco ha visto strumenti la cui efficacia non si è dimostrata come si attendeva".
Cangianelli auspica inoltre una maggiore presenza negli osservatori delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative e sottolinea come "esse siano presenti solo nell'Osservatorio sul gioco della Campania" e torna a ribadire che "l'offerta illegale non è il gioco online ma passa principalmente attraverso il gioco online. Il 50 percento del gioco online è illegale, non il 10 percento come invece nel retail".-
E si esprime sulle ultime ipotesi che trapelano, in merito all'ascolto degli operatori di gioco durante l'iter del riordino: "Si parla di un confronto in Parlamento dopo la presentazione degli schemi e in vista dei pareri parlamentari. Se questa è l'ultima spiaggia ci attrezzeremo per esserci, ma vista la complessità e tecnicità del tema sarebbe meglio che il confronto avvenissen nella fase di redazione delle bozze. Questa è una responsabnilità del governo e non del Parlamento".