Chiodo (Cni): ‘Formazione, controllo, regole chiare e precise, alla base del riordino’
L’intervento di Gianmaria Chiodo, presidente del Cni - Confederazione noleggiatori italiani, al convegno ‘Costruiamo insieme le regole del gioco legale – gioco fisico modello Campania’ organizzato con Asgi.
Scritto da Cc
Napoli - Intervenuto al convegno “Costruiamo insieme le regole del gioco legale – gioco fisico modello Campania” di oggi, 30 maggio, a Napoli, promosso da Agsi - Associazione gestori scommesse Italia, anche Gianmaria Chiodo, presidente del Cni - Confederazione noleggiatori italiani nella mattinata, che organizzava l’evento in collaborazione: “Antonella Ciaramella (relatrice della legge regionale n° 2 / 2020 per il contrasto al gioco patologico, Ndr) mettendosi contro tutto e tutti, ha creato le condizioni per riuscire a creare assieme la migliore norma di gioco regionale in Italia - ha esordito Chiodo - ho ascoltato tutti quanti è ho la mia personale idea. Sulla questione del riordino serve, ed è essenziale, che vengano date delle regole certe, precise e nazionali, ecco perché la conferenza stato regioni è di importanza basilare.”
Chiodo è intervenuto anche sulla questione delle dipendenze: “Purtroppo il nostro settore crea problematiche di questo tipo, è inutile non menzionarle ma la soluzione data negli anni è stata creare una norma che ritengo sbagliata, perché è sbagliato come è stata scritta. Hanno allontanano punti vendita di 550 metri dai punti sensibili e si è creato un turismo del gioco che si è ghettizzato rendendolo addirittura meno controllabile. Le agenzie di scommesse, gli imprenditori del gioco lecito in Italia sono i primi avamposti di legalità. Chi fa gioco legale in Italia ha tutto interesse che il settore venga regolamentato, che nessuno incorra nella ludopatia perché peserebbe anche un cliente.”
La problematica non è la distanza dai luoghi sensibili: “Assolutamente no, è prioritaria invece la formazione dei gestori, un più attento controllo dei territori, partendo dalla formazione dei gestori, istituzione di organi di controllo che devono vigilare sul gioco. Serve anche un riordino culturale sul gioco, noi siamo i primi che non vogliamo la ludopatia ed ecco perché chiedo alla politica e ai componenti della filiera una maggiore consapevolezza e maggiore formazione. Solo così possiamo ripulire quella figura che rivestiamo come imprenditori nel gioco, perché siamo imprenditori e non il male, noi diamo intrattenimento e il gioco è parte della vita di ognuno di noi.”