Londra - Il mercato c’è e l’industria pure: quello che continua a mancare, invece, è una normativa efficace e che possa consentire il normale sviluppo del settore. È questa, in sintesi, la posizione di Tiziano Tredese, presidente del Consorzio Fee e patron di Elmac, che dalla fiera di Londra Eag Expo lancia un appello a Governo e istituzioni sulla necessità di rivedere le norme che governano il settore sell’Amusement nel nostro paese.
“Siamo di nuovo a una fiera che propone varie novità, alcune delle quali interessanti, ma la maggior parte di queste - come al solito - non le potremmo vedere in Italia perché a causa della nostra assurda normativa non potranno essere omologate. Questo è motivo di frustrazione per gli addetti ai lavori ma è anche una grande opportunità persa per il nostro settore perché in questo modo si perdere oltre il 30 percento di quello che viene offerto oggi sul mercato”.
Secondo Tredese, dunque, al di là delle possibilità interpretazioni delle attuali norme sulle omologazioni dei giochi e oltre le proroghe, quello che occorre fare è modificare il decreto a monte, perché non permette di lavorare come si dovrebbe. E come accade in altro paesi. “Sono anni che lo diciamo e che proviamo a spiegarlo in tutte le lingue: oggi stiamo perdendo tutte le opportunità possibili per via di una norma vetusta e completamente assurda che non tiene conto del fattore abilità che invece deve essere preso come riferimento nella valutazione di un gioco di intrattenimento non a vincita”, spiega Tredese. “Per questo - aggiunge - nonostante il risultato ampiamente positivo che abbiamo ottenuto con le associazioni attraverso la proroga per gli apparecchi pre-esistenti, è altrettanto vero che questa proroga non risolve i problemi ma li sposta semplicemente in avanti mentre noi abbiamo bisogno di agire alla fonte del problema”.
Riguardo alla fiera londinese, il presidente del consorzio, da grande conoscitore di eventi internazionali, esprime il suo punto di vista esterno: “Possiamo sicuramente parlare di una fiera positiva, perché ha portato in Europa le migliori novità che erano state presentate in Cina e in Florida e che per molti sono qui proposte qui in anteprima assoluta. Con un paio di giochi che - a mio giudizio - sono degni di attenzione e potremmo vederli in Italia la prossima estate. Anche se notiamo un’affluenze leggermente sotto tono, che però è anche figlia del periodo, in quanto le date scelte per le kermesse, a ridosso delle festività natalizie, ha complicato per molti la partecipazione”, aggiunge.
“Un’osservazione interessante, tuttavia - conclude -, è quella possiamo rivolgere all’associazione e agli espositori: ha fatto discutere infatti in questi giorni la scelta di uno storico espositore della fiera e membri di Bacta - l’associazione organizzatrice - che si è rifiutato di partecipare, dopo aver prenotato il suo spazio, denunciando il fatto di dover vedere tra i padiglioni alcuni produttori cinesi che si presentavano direttamente al pubblico, ovviamente per vendere, a scapito delle società locali che distribuiscono il loro prodotto. Fermo restando che il comportamento da ritenere discutibile è quello del produttore, la critica sollevata dall’azienda è nei confronti dell’associazione che in quanto organizzatrice dell’evento dovrebbe fare selezione per tutelare le imprese associate. Questo ritengo che possa essere un tema su cui riflettere, per l’intera industria. Quindi anche e soprattutto per quella italiana, soprattutto in questo momento in cui ci sono molti piccoli e grandi produttori, soprattutto asiatici, che si affacciano sulla scena europea e internazionale, spesso mettendo da parte l’etica che invece dovrebbe essere considerata dalle associazioni”.