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Gioco consapevole: tra le 'spinte gentili' anche l'invito a 'guardare fuori'

12 dicembre 2023 - 12:49

Nel corso della presentazione del progetto di Bva Doxa 'Gentilmente responsabili' i ricercatori di Bva Doxa riportano alcuni esempi di come si può indirizzare il giocatore verso un vero gioco consapevole.

Scritto da Redazione
Università Lumsa - Roma.png

"Il codice etico serve solo da parametro, a far si che il giocatore si ponga a confronto con esso e lo tenga come riferimento per raccontarsi e per regolare il proprio comportamento personale".

Così i ricercatori di Bva Doxa Davide Cilia e Francesco Bettoli riportano, e illustrano, alcuni esempi di cosa significa nudge, o spinta gentile, nel corso della presentazione del progetto condotto da Bva Doxa e dalla Bva Nudge Consulting dal titolo “Gentilmente responsabili – Le scienze comportamentali per un gioco consapevole”, tenutasi oggi, 12 dicembre, a Roma, nella sede dell'Università Lumsa.

Parlando, come primo esempio, di una norma sociale, Cilia spiega che "l’intervento si concretizza facendo sì che il giocatore abbia sempre davanti il codice etico, con cartelli, messaggi o infografiche che lo fanno riflettere sul suo comportamento".

Un modo per sussurrare gentilmente, senza alcuna imposizione, spiega il ricercatore, leggermente diverso dal secondo nudge presentato, intitolato "c’è vita fuori".

Cilia spiega che "Con 'c'è vita fuori' siamo partito da una barriera, più che da una leva. All’interno della sala il giocatore rischia di perdere il riferimento con l’esterno. Importante che il giocatore riprenda consapevolezza del mondo esterno, anche attraverso strumentazioni tecniche (come monitor e video) che possano trasmettere immagini dell’esterno ridando il contesto al giocatore".

"In alcune sale", continua quindi Bettoli, "ci sono elementi che non aiutano. Pensiamo alle sale bingo, dove sicuramente ci sono poltrone che non aiutano il giocatore a staccarsi, tanto sono comode. Possiamo quindi dare dei messaggi molto semplici per far inserire all’interno dei processi di gioco delle nuove routine, come ad esempio delle pause ogni tot minuti di gioco, per prendere un caffè o fare una passeggiata".

E chiude, quindi, con l'ultimo nudge intitolato "l’evento del giorno", spiegando che "in alcuni ambiti, e per alcuni target, la frequentazione delle sale è anche un momento di socializzazione. Spesso però le sale non sono pensate per offrire anche altro, invece con l’evento del giorno ripensiamo le sale come luoghi polifunzionali, magari con l’organizzazione di incontri o eventi diversi dal gioco, che nel contempo permettono all’opinione pubblica di vedere il gioco in modo diverso, con il gioco che assume un valore anche sociale, e non prettamente ludico".

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