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Riforma antiriciclaggio Ue, Frosini (Igt): 'Dare prospettiva a chi opera nel gioco regolato'

13 luglio 2023 - 13:12

Giuliano Frosini di Igt interviene nel talk ‘Rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro, le nuove sfide tra normativa nazionale ed europea’. Fondamentale dare una prospettiva a tutti quelli che operano nel settore regolato.

Scritto da Carlo Cammarella
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La normativa europea deve svilupparsi in modo proporzionale alla capacità che gli Stati membri hanno di fare in modo che questo insieme di obblighi derivanti dall’appartenenza della comunità non sia percepito da cittadini e imprese come un insieme di lacci e lacciuoli che bloccano poi l’agibilità quotidiana. Questo sta alla capacità degli Stati membri e dei Governi.” In questo modo esordisce Giuliano Frosini, senior vice president institutional relations, public affairs and media communication di Igt gaming all’interno del talk "Rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro, le nuove sfide tra normativa nazionale ed europea", promosso da The watcher post oggi, 13 luglio.

“C’è da dire, però, per allargare un po’ lo sguardo in chiave più generale che l’Unione europea ci ha abituato a una certa facondità' in quanto a direttive e regolamenti. È bene che si vada verso un low enforcement su questi temi; bisogna stare attenti a che questo tipo di strategia non determinino impatti che possano, bisogna bilanciare e fare attenzione", rimarca Frosini.

Ci sono alcuni settori come il gioco, alcuni dei quali regolati, che necessitano di un approccio particolarmente rigido, i cui risultati della regolazione rappresentano una serie di aspetti proficui, tanto è vero che per il settore del gioco la riserva statale per i singoli Paesi deriva dalla direttiva europea sull’ordine pubblico e la sicurezza. Ora bisogna stare attenti: da una parte c’è la riserva statale che deriva da una direttiva, dall’altra un’altra direttiva che invece impatta il modello di funzionamento. Nel settore del gioco non albergano imbrogli e malaffare, è un settore come un altro che essendo stato regolato piuttosto velocemente da politiche pubbliche, chiaramente si è lasciato per strada qualcosa e questo processo di rinforzo deve proseguire", dice ancora Frosini. "Non bisogna fermarsi ma stare attenti che l’approccio non diventi uguale e contrario a un set di norme già piuttosto complesso che invece a mio giudizio è molto bene interpretato dai nostri vigilanti, le concessioni, e dalle agenzie di regolazioni. In sintesi, è bene procedere, è bene adottare le direttive che l’Europa ci propone, non fermarsi con questo processo e con la lotta al terrorismo, ma al contempo bisogna dare la prospettiva a tutti quelli che operano nel settore regolato di poter avere un’agibilità semplice.”

Altro aspetto fondamentale di questa operazione è l’utilizzo dei pagamenti digitali al posto del denaro contante. Nel 2022 infatti c’è stata crescita dei pagamenti digitali. Un tema che inevitabilmente si lega anche alla fiscalità. A proposito Frosini prosegue:

“Io penso che la questione riguardi più settori e anche la stabilità regolatoria: esistono più settori regolati, ci sono settori dove lo stato deve emanare regole più o meno stingenti, per organizzare un certo servizio ai cittadini o per decidere come remunerarlo: giochi, tabacchi, alcool ma anche gas ed elettricità, comunicazione. Ci sono settori dove la regolamentazione gioca un ruolo fondamentale. È chiaro che se hai stabilità regolatoria puoi conguagliare quella stabilità e quella certezza a una serie di investimenti, programmare in modo sereno rispetto alle esigenze dell’impresa che sia privato o a capitale pubblico. Per esempio se io sono un concessionario e stabilisco di pagare delle tasse all’inizio del il mio periodo concessorio, e durante questi anni questo profilo della tassazione continua a cambiare, io non posso più consentire ai miei azionisti e investitori come gli avevo promesso all’inizio", sottolinea il manager di Igt. "Tutto questo presuppone l’esigenza di analizzare alcuni settori specifici e di stabilire che questo tipo di approccio andrebbe fatto tenendo conto dell’attività industriale dei singoli comparti e non inseguendo l’opinione pubblica che determina la radioattività di un settore piuttosto che di un altro. Il pensiero che i giochi non siano buoni e che quindi vadano tassati è sbagliato. Più tassi, più ottieni che la proporzione del giocatore si sposti da un’altra parte. Non bisogna pertanto tassare troppo né tassare troppo poco ma va trovato il giusto equilibrio

“Uno scommettitore abusivo – conclude Frosini – che quindi organizza le sue scommesse non paga la concessione, la tassa sulla raccolta e le tasse sul reddito d’impresa offrirà una squadra vincente a 9 piuttosto che a 7 e drogherà il mercato con il consumatore che si rivolgerà a lui. Pertanto bisogna mantenere fede ai patti, qualunque essi siano, una volta contratti all’inizio dei periodi concessori. Abbiamo raggiunto una certa maturità in settori come l’elettricità, il gas, la comunicazione elettrica e telefonica. Bisogna fare la stessa cosa in settori meno popolari e chiudo con un pensiero: stabiliamo una autorità indipendente per regolare modi e forme di settori più complessi che sono regolati da un’accisa sensibile come i giochi e i tabacchi”.

 

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