Roma - “L’intelligenza artificiale è il trend tecnologico più importante di questo periodo e sta avendo un impatto sulla società odierna non indifferente Tuttavia ci sono anche delle preoccupazioni sui potenziali impatti negativi che questa sta avendo e può avere sulla società in generale.” Con queste parole Simo Dragievic, co-founder del Game safety Insititute nel Regno Unito, introduce l’opening panel di oggi, martedì 22 ottobre, alla conferenza Iagr 2024 che si svolge a Roma presso il Parco dei Principi. La domanda è una: gli enti regolatori sono attrezzati per regolamentare un settore come quello del gioco che è sempre più guidato dall'intelligenza artificiale?
Diversi i quesiti, dunque, e gli spunti analizzati nel corso di questo incontro tra cui le opportunità, i rischi, l’etica e soprattutto le strategie da percorre per garantire la sicurezza in un mondo sempre più tecnologico dove l’intelligenza artificiale ha sempre più un ruolo preponderante.
Primo a prendere la parola nel corso del panel è Mark Pace, vice presidente Igsa e Europe manging director Gsa in Usa che analizza il divieto posto negli tati Uniti di usare l'Ai per tracciare le abitudini di gioco e di creare offerte personalizzate: “Quando noi, esseri umani, sentiamo che viene vietato qualcosa, subito ci viene voglia di fare il contrario. Non credo pertanto che il punto sia quello di vietare qualcosa. Penso che si tratti di mettere delle barriere di protezione e di capire davvero di cosa parliamo. Ci sono legislatori negli Stati Uniti che semplicemente stanno cercando di vietare l'intelligenza artificiale nei giochi. Semplicemente non funziona.”
Parere molto simile è quello di Verma Sukrity, Head of analysis del department for Culture Madia e Sport in Uk: “L’Intelligenza artificiale porta con sé molti rischi ma ci sono anche molte opportunità. Il nostro lavoro è proprio quello di gestire questi rischi, trovare un buon equilibrio tra le opportunità e i rischi e assicurarci che sia tutto incentrato sul cittadino e che sia tutto a favore dell'innovazione. Non dobbiamo vietare nulla e oggi più che mai è necessario un approccio equilibrato ai rischi e alle opportunità. Pertanto vietare le cose non aiuta davvero nessuno.”
Tra i quesiti importanti c’è anche quello dell’etica legata all’intelligenza artificiale. A prendere la parola in questo caso è Ian Gauci, managing director del Gtg Malta: “Aristotele una volta disse che la saggezza pratica deriva dall'abilità etica. Ci sono circa 150 codici là fuori che stabiliscono principi etici e ognuno di essi punta al rispetto della legge perché abbiamo diritti umani fondamentali.”
“Possiamo dunque dire che l’Ai punta all'etica ma allo stesso tempo si allontana dall'etica perché è prescrittiva, normativa: quindi puoi trovarla nei principi nei codici etici. Ora, però, in base al rischio dovrà essere proporzionata e questo diventerà un obbligo. Se non si rispetta questo obbligo ci saranno sanzioni amministrative e quel particolare modello o sistema di Ai generativa, può praticamente perdere il passaporto, perdere il permesso di stare in Ue perché oggi non c’è un mercato Ue.
Gauci conclude dicendo che “l'etica è una bella cosa ma nessuno sarà d'accordo su cosa siano esattamente i principi etici. Sono un buon inizio, ma penso che debbano essere concatenati in particolare dove c'è rischio con i principi legali.”