Ige 2025, crypto payments e opportunità del web3 nel settore del gaming
Gian Luca Comandini ha moderato un interessantissimo panel con Cointelegraph Italia e Coinbase per spiegare come le cripto sono già utilizzate ed è un problema molto più spesso culturale.
Scritto da Ca
Roma - Autentico mattatore di Italian Gaming Expo and Conference è stato Gian Luca Comandini, imprenditore italiano, professore universitario e divulgatore tecnologico esperto di fintech e new media.
Con lui Fabiano Talliani di Cointelegraph Italia che ha iniziato a parlare del tema: “La nostra azienda è il portale di informazione sulle cripto più importante al mondo e siamo tradotti in 10 lingue. In Italia 6 anni fa il blockchain e le cripto sembravano prendere piede, poi non sono riuscite a decollare - dati molto interessanti quelli citati da Talliani - nei wallet degli italiani mappati ci sono circa 2 miliardi di euro depositati ed è un tesoretto cui attingere e attorno al quale si può generare molto valore. Anche qui esistono situazioni e wallet tracciati e non custodial, cioè è come se l’utente tenesse le cripto sotto ad un materasso. E possiamo mappare solo quello che c’è negli exchange ufficiali come Coinbar e Coinbase”.
Comandini ha stimolato Talliani sull’assenza degli investimenti nel mondo del gioco. In molti hanno chiesto dopo il suo speech che il problema è l’aspetto fiscale e non c’è nessuno che segue. E questo non è valido per il mondo fisico ma solo per il digitale, quando invece è il contrario: “Purtroppo è un problema culturale. Ciò che non conosciamo tendiamo ad averne paura. Ma abbiamo spiegato che è tutto legale e gli exchange e le cripto sono sempre più regolati. L’approccio è sulla parte regolatoria e le questioni si risolvono. E le controparti si chiedono perché non lo fanno, semplicemente perché non lo conoscevano. Ma è davvero molto complesso seguire tutto questo. Alcuni operatori non capiscono che possiamo accreditargli direttamente euro dopo aver accettato pagamenti in criptovalute. Doppelganger, Kebhouse, gioiellerie, i verticali sono svariati; ci sono migliaia di merchant che utilizzano cripto. Si tratta solo di educare e alfabetizzare perché è tutto legale. Ad esempio, se c’è una truffa, il wallet viene subito segnalato e quindi blacklistato, e quindi è tutto molto sicuro.
Antonello Cugusi, founder di Coinbar, ha completato il ragionamento: “Basta fare un’integrazione con un QR code attraverso il quale può utilizzare un wallet di Coinbar o esterno come Gate, Binance o altro. Attraverso la scannerizzazione diventa tutto automatico e, firmando la transazione lato merchant, il pagamento arriva subito. È poi l’utente che può decidere di utilizzare una cripto piuttosto che un’altra. Chi usa cripto spende un 40-50% in più di chi utilizza carta di credito perché magari ha maggiore disponibilità essendo entrato prima nel settore. Su Milano e Roma, dove abbiamo maggiore distribuzione merchant, anche a livello qualitativo, le transazioni crescono davvero tantissimo”.