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Rapporto Cgia Mestre: 'Apparecchi gioco, nel 2022 calo di addetti e raccolta'

20 luglio 2023 - 11:17

La Cgia di Mestre tira le somme sul settore dei giochi nel 2022: per gli apparecchi calo di raccolta, fatturato e addetti, e anche del gettito del Preu. Il commento di Rusciano (As.tro).

Scritto da Ac
Un'immagine della presentazione del Rapporto della Cgia di Mestre

Un'immagine della presentazione del Rapporto della Cgia di Mestre

Roma - In Italia gli occupati sostenuti dal sistema Awp-Vlt a fine 2022 sono circa 45 mila, il comparto è costituito da oltre 53 mila imprese (non sono compresi gli occupati dei concessionari) . Rispetto al 2018 si sono persi oltre 11.000 addetti (-20 percento). Si stima che all’indomani del ritorno alla normalità (nel 2022) il settore si ritrovi con circa 6.500 unità lavorative in meno.

Questo uno dei dati che balza agli occhi dalla lettura dello Studio sul settore dei giochi in Italia relativo al 2022 con particolare attenzione agli apparecchi con vincita in denaro curato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre - con i ricercatori  Daniele Nicolai e Andrea Vavolo - e presentato oggi, 20 luglio, a Roma, in un evento organizzato dall'associazione As.tro.

Guardando ai dettagli, gli esercizi dedicati in via esclusiva al gioco lecito con Vlt (a fine 2022) sono 4.452, e occupano 13.356 addetti; si è giunti a questo valore ipotizzando (sulla base degli studi di settore e da confronti con la categoria) la presenza media minima di tre addetti per sala.

Si stima che i gestori, (coloro i quali collocano le Awp presso esercizi terzi), siano 1.849 (a fine 2022) e che diano lavoro a 9.831 addetti.

Gli esercizi aperti al pubblico con sole Awp (bar, alberghi, circoli privati, corner, edicole, ristoranti, tabacchi,stabilimenti balneari, ma anche sale giochi) sono 46.717 (al 31 dicembre 2022) e stimiamo diano lavoro a 20.461 addetti.

Quanto all’indotto, si sono individuate circa 97 imprese produttrici per un totale di 1.360 occupati. La stima è stata effettuata, estraendo e interrogando i documenti della Camera di Commercio per ogni singola impresa.

LA DENSITÀ DEGLI ADDETTI - In termini relativi, ovvero pesando il numero degli addetti alle localizzazioni al numero di abitanti, si ottiene un indice di densità degli addetti sui territori In cima alla classifica: Lazio (32,2 addetti ogni 100 mila abitanti), Veneto (22,3 addetti ogni 100 mila abitanti), Abruzzo (22,1 addetti ogni 100 mila abitanti) Seguono: Marche, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, regioni che si collocano a 16 addetti alle localizzazioni ogni 100mila abitanti, un valore pari alla media italiana Lombardia, Campania e Emilia Romagna - che in termini assoluti di addetti rappresentano numerosità elevate - si posizionano nella fascia di concentrazione media con un indice che varia da 14,7 addetti ogni 100mila abitanti (Emilia Romagna) a 16,1 addetti ogni 100mila abitanti (Lombardia).

A livello provinciale , si nota una concentrazione abbastanza elevata in una fascia ad U che va da Roma-Frosinone-Chieti (passando per Pescara) a Teramo-Fermo-Macerata-Ancona; in una seconda fascia veneta-lombarda emiliana che comprende 3 province provincie venete (con in testa Verona), Brescia, Mantova, Ferrara e Ravenna, quest’ultima prima con 69 addetti ogni 100 mila abitanti, segue Roma (2° con 37) e terza Brindisi (36).

 

LO STUDIO IN PILLOLE - Negli anni 2020 – 2021, la raccolta si è pesantemente contratta, arrivando (nel 2021 rispetto al 2019) a un calo di oltre 28,3 miliardi (-61 percento), rilevanti i danni per le casse dello Stato che ha perso 3,5 miliardi nel 2020 e ulteriori 3,7 nel 2021.

Grave l’impatto per le aziende del settore che hanno subito un dimezzamento del fatturato per due anni di fila (-56,8 percento nel 2020 e -54 percento nel 2021). Il 2022 è quindi un anno molto importante, in cui gli operatori del settore hanno potuto svolgere la propria attività senza soffrire periodi di sospensione legati all’emergenza sanitarie.

L’analisi dei parametri del comparto è quindi significativa per comprendere se il settore ha recuperato i livelli pre-pandemia, oppure soffra – rispetto al 2019 – una contrazione a causa delle numerose novità entrate in vigore proprio nel terribile biennio.

A partire dal 2020 sono state introdotte alcune novità destinate ad impattare negativamente sulla raccolta: introduzione della tessera sanitaria per accedere alle Vlt, la riduzione delle soglie del payout e l’aumento della tassa sulle vincite. Inoltre, nel 2020 e nel 2021 si è assistito rispettivamente al 6° e 7° incremento annuo consecutivo delle aliquote del Preu.

Nel 2022, rispetto al 2019 vi sono quasi 6.000 (-5.810) esercizi in meno nei quali si possono trovare le Awp, che a loro volta sono calate di circa 13 mila unità (6.949 non sono più in esercizio, mentre altre 6.113 sono andare ad incrementare le 18.305 presenti nei magazzini nel 2019).

Le sale da gioco in cui si trovano le Vlt dal 2019 sono in costante calo: nel 2022 ve ne sono 466 in meno (-9,5 percento), e si registra un calo di oltre 3.200 Vlt (-5,6 percento).

Nel 2022, rispetto al 2019 la raccolta è calata di quasi il 28 percento (-12,8 miliardi) passando da 46,5 a 33,6 miliardi di euro, le vincite del 31 percento (-11,1 miliardi di euro) coerentemente alla riduzione del payout.

Dal punto di vista fiscale, il comparto fornisce un contributo ancora importante per l’Erario, sebbene in flessione rispetto al pre-Covid. Il gettito del Preu (derivante dalle Awp e dalle Vlt) nel 2022 è stato pari a quasi 5,6 miliardi di euro (49,9 percento del gettito dell’intero settore del gioco lecito).

Si tenga presente che a questo ammontare vanno aggiunte tutte le altre imposte, contributi, tributi che le aziende della filiera Awp/Vlt versano, si tratta di almeno ulteriori 800 milioni di euro; di conseguenza, il contributo fiscale complessivo del comparto arriva a superare i 6,4 miliardi di euro.

Rispetto al 2019 tuttavia si registra una flessione: il Preu si è contratto del 17 percento (nonostante l’incremento dell’aliquota risente principalmente della riduzione della raccolta) l’ammontare delle altre imposte si è ridotto del 15,3 percento a causa della rilevante contrazione dei margini del comparto.

Il fatturato (raccolta al netto delle vincite e del Preu) realizzato nel 2022 dal comparto è stato pari a 3 miliardi, in calo di oltre 500 milioni di euro rispetto al pre-Covid (-15 percento), tale contrazione riflette il forte calo della raccolta e l’ennesimo inasprimento del Preu; il crollo è mitigato solo dalla riduzione del payout che tuttavia è tra i fattori che concorre a deprimere la raccolta.

La progressiva riduzione dei margini del settore che si è succeduta dal 2018 ha concorso a ridurre il numero degli occupati sostenibili dalla filiera del gioco lecito tramite Awp/Vlt.

Osservando la ricostruzione della serie storica esposta nello studio, si può vedere come nel 2022, rispetto al 2018 si siano persi oltre 11 mila addetti. Inoltre nel 2022, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia) si stima un calo di 6.500 occupati (-12,6 percento).

Infine, allargando lo sguardo all’intero settore del gioco lecito si osserva come il comparto delle Awp/Vlt sembri andare in controtendenza: la raccolta dell’intero settore (al netto di quella delle Awp/Vlt) è stata costantemente in crescita anche durante la pandemia (grazie al gioco online); le vincite del comparto Awp/Vlt, dopo ripetuti ritocchi al payout sono più basse di quasi 1/3 rispetto al 2011, mentre quelle dei rimanenti comparti (complessivamente considerati) sono aumentate di oltre 3,5 volte.

Solo sul versante del prelievo il comparto delle Awp/Vlt ha corso di più: nel periodo 2011 –2022 si è avuto un incremento del 43 percento a fronte di una crescita dell’intero comparto del 19 percento. In termini di incidenza delle varie componenti sulla raccolta, si osserva che il peso delle vincite sulla raccolta delle Awp/Vlt è decisamente calato(dall'80 percento del 2011 al 74 percento del 2022), mentre ha avuto un andamento inverso quello dei rimanenti comparti (dal 74 percento del 2011 al 89 percento del 2022). È aumentato il peso della tassazione sulla raccolta delle Awp/Vlt (dal 9 percento del 2011 al 17 percento del 2022), mentre è diminuita l’incidenza dell’erario sulla raccolta dei rimanenti comparti del gioco lecito (dal 13 percento del 2011 al 5 percento del 2022)

LA MAPPATURA DELLE LEGGI REGIONALI SUL GIOCO LECITO – Interessante è il prospetto curato dalla Cgia di Mestre sulla questione territoriale. Attualmente sono 12 le Regioni che non prevedono l’effetto retroattivo del distanziometro, dall'Abruzzo alla Campania, dal Lazio alla Toscana.

Le eccezioni al momento sono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,Lombardia, Marche, Molise, Sardegna, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Valle d'Aosta.

Nel Rapporto quindi si ricorda: “Nelle regioni in cui l’entrata in vigore del distanziometro sarebbe avvenuta in concomitanza dello scadere delle concessioni grazie ad una serie di eventi si è assistito ad uno spostamento dei termini. In primo luogo con il comma 2 dell’art 103 del Dl 18/2020, nell’ambito delle misure per contrastare l’emergenza pandemica sono state prorogate di diritto le concessioni in essere sino allo scadere del 90° giorno successivo alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza. Poiché con il Dl 24/12/2021 n 221 lo stato di emergenza è stato prorogato sino al 31/03/2022, lo scadere delle concessioni è stato automaticamente prorogato al 29/06/2022. Inoltre, nel mese di giugno Adm, con avviso del 30/06/2022, ha provveduto a prorogare le concessioni in essere sino alla data del 29/06/2023. Infine, la Legge di bilancio 2023 (commi 123 – 125 Legge 29/12/2022 n 197) ha previsto la proroga delle concessioni al 31/12/2024”.

LE PRESCRIZIONI PER LE SALE: LE SEGNALAZIONI ANTIRICICLAGGIO - Dopo il calo del 2020 si è assistito ad un forte aumento delle segnalazioni nel corso del 2021. In particolare, mentre si è avuto anche per il 2021 una battuta d’arresto in merito alle segnalazioni derivanti dalla rete fisica del gioco (verosimilmente legata alle sospensioni dell’attività causa Covid) sono aumentate del 66,7 percento quelle da parte degli operatori del gioco on line. Infine nel corso degli anni è progressivamente aumentata l’incidenza delle segnalazioni provenienti dal comparto del gioco. Nel 2013 rappresentavano 1,2 percento, nel 2016 sono arrivate al 2 percento, per superare il 5 percento a partire dal 2018, nel 2021 sono il 5,5 percento del totale delle segnalazioni.

Le possibilità di ricevere un controllo sono molto elevate se si considera che in media vengono effettuati oltre 35.000 controlli annui. In particolare per gli esercizi con Awp la probabilità di essere sottoposti a un controllo supera il 40 percento (stima su dati 2018 – 2019). La Corte dei conti sottolinea che il tasso di presidio dei giochi fisici (Apparecchi e scommesse) è di 1/5 più elevato rispetto a quello relativo alla totalità dei giochi (Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021). Nel 2020 e nel 2021 si è avuto un rilevante crollo delle verifiche a causa del lungo periodo di sospensione delle attività che ha colpito il settore per l’emergenza sanitaria. Nel 2021 l’Indice di presidio del territorio (rapporto tra controlli e numero esercizi dell’intero comparto gioco)è stato pari al 20 percento.

RUSCIANO (AS.TRO): “RICERCHE SUL GIOCO DA VALORIZZARE SENZA PREGIUDIZI” - I dati sono essenziali per “comprendere fino in fondo le dinamiche e le criticità del sistema legato al gioco pubblico, per trovare le necessarie risposte".

Parole di Isabella Rusciano, coordinatrice dell'associazione As.tro. 

Per il settore dei giochi, rimarca, è necessario tenere conto, “come per ogni altro prodotto di consumo, dell'evoluzione nei gusti dei consumatori e mutamenti nelle preferenze, sia per i canali di offerta che per i prodotti stessi", dei trend, insomma, di fondamentale interesse per “l’analista, l’imprenditore accorto e l’ente di governance, specie in tempi di riforma, come ora".

Quello sviluppato dalla Cgia di Mestre secondo la coordinatrice dell'associazione As.tro potrebbe essere un metodo utile per “contribuire, in futuro, a fornire uno studio dedicato all’analisi dei fenomeni sanitari connessi al gioco, da realizzarsi, anche con la collaborazione delle strutture sanitarie competenti ed enti di ricerca".

In parallelo, già dal 2024, il report curato dalla Cgia di Mestre “sarà arricchito con un focus relativo agli apparecchi senza vincita in denaro: crediamo sia giunto il momento di accendere un faro anche su questo segmento, quello del puro intrattenimento con i numeri (più di 6mila imprese che occupano migliaia di addetti) e con la storia che lo precede, lasciando da parte percezioni e convinzioni personali che poco dovrebbero avere a che fare con lo spirito riformatore del momento", evidenzia.
"Oggi c’è una generale tendenza a screditare gli enti di ricerca dai cui studi emergono risultanze che non coincidono con lo stigma negativo comunemente affibbiato al gioco legale. È successo anche di recente con l’attacco rivolto al Censis e alla persona del suo presidente Giuseppe De Rita, colpevole, a parere dei suoi detrattori, di aver affermato che il gioco legale è un’attività praticabile in modo responsabile, contenuto e sano”, conclude Rusciano.

 

Il testo integrale del Rapporto sugli apparecchi da gioco è disponibile integralmente in allegato.

 


 

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