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Rapporto Cgia Mestre 2022: 'Gioco online al 19,2%, il doppio del pre-pandemia'

20 luglio 2023 - 11:19

Anche lo Studio sul settore dei giochi in Italia della Cgia di Mestre certifica la crescita dell'online durante la pandemia e nel post, con la spesa del 2022 che segna un + 5 percento.

Scritto da Ac
© Talha AIrshad / Pexels

© Talha AIrshad / Pexels

Roma - Gli eventi del 2020-2021 hanno concorso ad accelerare la crescita del gioco online, il cui peso si è assestato al 19,2 percento nel 2022: più del doppio del livello pre-pandemia.

A mettere nero su bianco questa constatazione è la Cgia di Mestre, nello Studio sul settore dei giochi in Italia presentato oggi, 20 luglio, a Roma, in un evento organizzato dall'associazione As.tro.

Nel corso degli anni, come illustrato dai ricercatori Daniele Nicolai e Andrea Vavolo, il peso della spesa del gioco oline sul totale della spesa del gioco lecito è andata progressivamente aumentando. Nel biennio 2020-2021 tale incidenza è salita passando dal 9,5 percento del 2019 al 20,6 percento del 2020 e al 24 percento del 2021.

Evidentemente dietro questo forte aumento, si legge nel report, “vi è sia la crescita del gioco online, ma anche la contrazione che il gioco fisico ha dovuto sopportare a causa dei lunghi periodi di sospensione dell’attività a causa dell’emergenza pandemica. Non deve quindi stupire se nel 2022 – primo anno di ritorno alla normalità – rispetto agli anni 'pandemici' si registri una riduzione del peso della spesa del gioco online sul totale; questo è dovuto alla piena ripresa dell’attività del gioco lecito fisico, il quale non ha tuttavia completamente recuperato l’ammontare di spesa del 2019”.

Nel corso degli ultimi anni (2015 – 2021) la crescita del gioco a distanza è stata a due cifre percentuali. In particolare nel 2020 la crescita è stata del 45 percento (la spesa è passata dai 1,8 miliardi di euro del 2019 ai 2,6 del 2020), rilevante anche la crescita del 2021 pari al 39 percento sfiorando i 4 miliardi di spesa (3.719 milioni di euro).

Nel 2022, esaurite le forti spinte legate all’emergenza pandemica (aumento del grado di digitalizzazione degli italiani, insieme al dirottamento nell'online dei giocatori causato sia dalle limitazioni degli spostamenti che alla chiusura dei luoghi del gioco fisico), l’ammontare di spesa raggiunto (pari a 3.900 milioni di euro), non solo si è consolidato, ma è cresciuto di un ulteriore 5 percento.

In concomitanza con il maggior peso che il gioco online ha assunto negli anni, è aumentato anche il gettito che affluisce nelle casse dello Stato. In soli 5 anni (dal 2015 al 2020) si stima che il gettito si sia triplicato (da 212 milioni di euro nel 2015 ha raggiunto come minimo 634 milioni del 2020, passando poi a 887 milioni nel 2021). Nel 2022 si può ritenere che le imposte che gravano sul gioco online abbiano raggiunto un ammontare almeno pari a 909 milioni di euro.

I concessionari autorizzati adoperare nel settore del gioco online sono 83, di cui 53 italiani e 30 esteri. I risultati economici delle imprese italiane derivano da diverse attività connesse con il gioco lecito sia fisico che a distanza, complessivamente occupano 4.395 addetti.

Da una prima analisi si stima che i proventi del gioco online dei 53 concessionari italiani rappresentino un ammontare di risorse in grado di sostenere almeno 1600 - 1.700 lavoratori. Si tratta di un numero considerevole se si pensa che oltre ai concessionari la filiera è composta da ulteriori molteplici soggetti.

In tema di gioco illecito invece il Rapporto della Cgia di Mestre rileva che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli dal 2006 al 2022 ha inibito oltre 9.800 siti illegali.

Il testo integrale del Rapporto sul gioco online è disponibile integralmente in allegato.

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