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Schiavolin: 'Dl riaperture, dimenticato il gioco legale'

21 aprile 2021 - 15:09

Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, sottolinea con preoccupazione come nel Dl Covid sia stato dimenticato il settore del gioco legale.

Scritto da Redazione
Schiavolin: 'Dl riaperture, dimenticato il gioco legale'

 

“Apprendiamo con sconcerto che la bozza del Dl Riaperture, diffusa nella giornata di ieri (20 aprile), non menziona la riapertura dei negozi di gioco legale. Da marzo 2020 ad oggi i punti gioco hanno osservato quasi 300 giorni di chiusura, questo nonostante abbiano adottato tutti i presidi e i dispositivi di sicurezza necessari a garantire la tutela della salute di dipendenti e clienti. Non dimentichiamo, inoltre, che i nostri negozi hanno un'ampia dimensione media e per tipologia di attività presentano profili di rischio molto inferiori rispetto ad altre attività commerciali, già riaperte da tempo”.

Lo afferma in una nota Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, che aggiunge: “Constatiamo come nella bozza di Decreto siano annoverate molteplici attività, come palestre, piscine, congressi, parchi divertimento e centri termali, ma non i punti di gioco legale, che, ribadisco, sono adeguati e pronti a garantire la massima sicurezza - prosegue Schiavolin -. Le chiusure stanno mettendo in ginocchio i gestori delle sale, minando la sostenibilità di una filiera composta da 12mila punti vendita e che impiega complessivamente 60mila lavoratori”.

Questa crisi, rimarca Schiavolin, “è peraltro oggetto di attenzione specifica da parte del sottosegretario con delega ai giochi, Claudio Durigon: parliamo di un enorme danno anche per l'erario, che ha registrato mancati introiti per oltre 5 miliardi di euro. Senza contare che le chiusure stanno favorendo la proliferazione di attività di gioco illegali, come più volte sottolineato dal Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, ed emerso dai controlli effettuati dalle forze dell'ordine e dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli”.

L'Ad di Snaitech sottolinea infine come “il criterio adottato per la selezione delle riaperture sia basato sulle categorie merceologiche e non invece, come dovrebbe essere, sulla valutazione dei presidi e delle misure di sicurezza adottabili. Questa scelta, oltre a penalizzare settori come il nostro, non è neanche allineata a livello internazionale. Portiamo, ad esempio, la nostra esperienza in Germania dove i punti di gioco possono svolgere la propria attività in continuità con gli altri pubblici esercizi in virtù delle garanzie di sicurezza che possono offrire al pari di altre attività merceologiche. Un criterio oggettivo e univoco. Le regole di sanificazione degli ambienti, il distanziamento sociale, le modalità di fruizione senza lunga permanenza negli ambienti chiusi, sono tutte disposizioni che i nostri punti vendita sono preparati ad offrire già da diversi mesi.

La discriminazione ai danni del gioco legale è una iniquità che il Governo ha il dovere di affrontare, sia in emergenza che in via definitiva, con una riforma che garantisca alle aziende, agli investitori, ai lavoratori di poter operare in sicurezza e rispetto delle regole da parte di tutti”.

 

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