Il Fisco pronto al debutto del redditometro: entrate da vincite esenti ma occorre dimostrare le giocate
Tutto pronto per il lancio del nuovo redditometro che l'Agenzia delle Entrate di prepara ad utilizzare per determinare le spese “reali” dei cittadini con il fine di sgominare un numero sempre maggiore di evasori. E il gioco (se documentato) rappresenta un valido alibi per i consumatori in quanto tali redditi non vanno dichiarati per legge.
Scritto da Redazione
Con la definizione delle liste selettive dei contribuenti da controllare, si attiva quindi la versione 2.0 dello strumento di accertamento dell'Agenzia, che è in grado di rilevare gli scostamenti tra le spese effettuate nel corso dell'anno e i redditi dichiarati al Fisco. A breve arriveranno gli ultimi chiarimenti dell'organismo responsabile degli accertamenti che proverà a rispondere alle varie critiche sollevate negli ultimi mesi, come per esempio la questione delle medie Istat e sulla loro attendibilità, visto che queste entrano in gioco nella fase di confronto tra le Entrate e il contribuente scelto per le verifiche. Le verifiche mediante redditometro verteranno sulla casa, le automobili, ed i conti correnti, per capire se le spese e gli acquisti effettuati dai cittadini sono coerenti con la situazione patrimoniale dichiarata al Fisco. Ma ci sono tuttavia dei redditi che non vanno dichiarati nel modello Unico (o nel 730) e, tra questi, ci sono le vincite a giochi e lotterie gestiti dai Monopoli di Stato, in quanto si tratta di redditi già tassati alla fonte. Per questo tipo di entrate è sufficiente dimostrare in maniera idonea la vincita – per esempio mostrando il tagliando di una vincita - per spiegare una eventuale eccessiva differenza tra il reddito indicato in dichiarazione e quello ricostruito dall'agenzia delle Entrate con il redditometro. È necessario quindi conservare tutte le prove se si hanno molti redditi esenti o tassati alla fonte o per importi molto cospicui che possono aver consentito spese più alte rispetto ad altri anni.