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Anac: pioggia di dimissioni, decade il Consiglio direttivo

18 ottobre 2023 - 12:01

Dopo le dimissioni di altri quattro membri, decade il Consiglio direttivo dell'Associazione nazionale allevatori cavalli purosangue. Lo strappo affidato ad una nota stampa: 'Politica sorda e frizioni interne'.

Scritto da Redazione
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Lasciamo con un po’ di tristezza, ma con l’orgoglio di un Anac in salute, con più soci iscritti, un’asta Sga che ha retto il colpo nonostante le problematiche che affliggono il nostro settore ed un Gran premio delle aste più ricco rispetto a prima.
Lasciamo soprattutto con la coscienza pulita, sapendo di aver agito per il bene di tutto l’allevamento italiano.
Un ringraziamento a tutti i soci della nostra associazione per i quali saremo sempre a disposizione”.

 

Sotto queste parole, diffuse attraverso un comunicato stampa, c'è la firma di Jacopo Brischetto,
Alfonso Litta Modignani Picozzi, Stefano Luciani, Alessandra Vigliani, membri del Consiglio direttivo dell'Associazione nazionale allevatori cavalli purosangue
, che così annunciano l'intenzione di dimettersi, per consentire all'Anac di “riavere un Consiglio direttivo completo e pronto ad affrontare il delicato momento che il comparto sta vivendo”.

 

Nello stesso comunicato i quattro consiglieri ricordano le motivazioni che li hanno spinti a fare questo passo: “Il Consiglio direttivo della nostra associazione si è insediato poco meno di due anni fa, con la speranza di poter incidere sulla politica allevatoriale.
In questo lasso di tempo abbiamo cercato di lavorare al meglio per tutti gli allevatori iscritti, e non, all’Anac
Qualcosa è stato ottenuto, non per quanto avremmo voluto, a causa anche di una politica sorda che sembra sempre meno interessata alle sorti dell’allevamento del purosangue in Italia.
Negli ultimi mesi alcune frizioni interne hanno portato alle dimissioni di tre consiglieri, che non hanno trovato sostituti tra chi poteva subentrare al loro posto. Spinti da un senso di responsabilità, abbiano preferito rimanere in sella nella fase delicata delle Aste. Lo stesso senso di responsabilità ci spinge a rimettere il nostro mandato nelle mani dei soci”.

 

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