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Arletti (ippodromo Modena) al Masaf: 'Sovvenzioni, verificare dati e calcoli'

13 maggio 2025 - 10:36

Alla luce dei tagli alle sovvenzioni Alessandro Arletti ((ippodromo Modena) chiede di verificare la correttezza dei dati degli ippodromi e dei calcoli fatti per stilare la classificazione.

Scritto da Fm
Alessandro Arletti, presidente dell'ippodromo di Modena, e il sottosegretario Patrizio La Pietra

Alessandro Arletti, presidente dell'ippodromo di Modena, e il sottosegretario Patrizio La Pietra

“La nuova classificazione degli ippodromi era dovuta, attesa, benvenuta, ed è apprezzabile la remunerazione secondo le giornate svolte, visto che è un passo in avanti rispetto a quanto accadeva prima, ma ci sono degli aspetti critici.
In primo luogo, vi sono alcune società di corse, già dotate di sovvenzioni consistenti negli anni passati, che addirittura guadagnano; ritengo modestamente che, in un clima di sobrietà, in cui quasi tutti gli ippodromi hanno visto decurtato il contributo ministeriale, sarebbe stato più corretto non incrementare le sovvenzioni almeno per le società di corse che ottenevano un contributo già elevato.”


Inizia così, in un'intervista a GiocoNews.it, la disamina di Alessandro Arletti, presidente della Società modenese fiere e corse cavalli, che gestisce l'ippodromo Ghirlandina, sui contenuti del decreto recentemente pubblicato dal ministero dell'Agricoltura sulle sovvenzioni alle società di corse, che ha suscitato reazioni contrastanti fra gli addetti ai lavori. 

Come noto, da quest'anno i fondi verranno distribuiti seguendo la classificazione dell'ippodromo, in modo da assegnarli in base alla potenzialità del singolo impianto. E sono state definite quattro fasce di ippodromi: strategici, nazionali, regionali e promozionali.
A questo proposito Arletti sottolinea: “Non riteniamo giustificato il dislivello enorme fra il premio dato all'ippodromo nazionale primo nella classificazione e il corrispettivo dell'ultimo degli strategici. Con un solo punto di differenza nei punteggi si cambia di fascia, e salendo il contributo ministeriale aumenta, in modo non proporzionato. Tale sproporzione ci pare ingiustificata e riteniamo sinceramente sarebbe più equo che la proporzionalità fosse graduale, non a scalini. Mi pare inoltre non sia stato tenuto in considerazione che società di corse che hanno la concessione dell’ippodromo scaduta riceveranno comunque un premio superiore a 600-700mila euro”.


Parlando dell'ippodromo di Modena, 13esimo nella classificazione pubblicata dal Masaf, Arletti non nasconde la sua delusione: “Noi abbiamo 150 anni di storia alle spalle, una pista di mille metri, una tribuna da oltre 3000 posti, e vedo altri impianti che stanno davanti a noi, con una pista da 800 metri e apparentemente con dotazioni inferiori. Abbiamo i nastri elettronici, la regia predisposta per il 4k, il drone e siamo stati i primi in Italia a trasmettere le corse in Hd ben dieci anni fa e ora siamo all'ultimo posto come ippodromo nazionale.
Forse nelle schede su cui poi si è basata la classificazione degli ippodromi è stata concessa una gamma di risposte troppo ampia. Se è stata lasciata questa aleatorietà, seppur nella legge, con il sistema usato gli effetti sono devastanti. Per noi sarebbe necessario rifare le domande in modo preciso, specificando i parametri, il metodo di calcolo usato (ad esempio per stimare l'ampiezza delle tribune), in modo da non lasciare dubbi.
Poi sulla classificazione incidono fortemente i dati messi dall'amministrazione, relativi alla raccolta di gioco; abbiamo fatte osservazioni a riguardo e stiamo attendendo risposta.
Abbiamo sempre chiesto un anno di rodaggio e il rinvio dell'attuazione della classificazione, ma non siamo stati ascoltati. E il taglio delle sovvenzioni arriva a maggio, a corse già iniziate – nel nostro caso già da un mese.
L'ippodromo di Modena ai tempi della classificazione Castiglione era quinto, ora 13esimo, con 289mila euro in meno al netto del contributo investimenti; considerando che il capitale netto della società che lo gestisce è di 250mila euro è chiaro che tecnicamente la nuova sovvenzione determina il fallimento della società.
Se la società dovrà fallire chiediamo almeno la massima collaborazione e trasparenza del Masaf perché ci venga data la possibilità di verificare la correttezza dei dati degli ippodromi e dei calcoli fatti.
Chiediamo quindi da subito, di poter fare nostre verifiche sui dati e sui calcoli, ma temiamo che l'ippodromo non riuscirà a sopravvivere prima che eventuali errori, che eventualmente si riscontrassero, verranno sanati.
Riteniamo che si sia stato fatto un sistema i cui principi sono giusti, ma che fosse necessario a nostro avviso lasciare all’amministrazione del Masaf più tempo per mettere in atto una riforma dovuta ma molto complessa da attuare”.

 

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