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Battistoni: 'Ippica tra sostegni e riforme'

06 aprile 2022 - 09:11

Il sottosegretario Francesco Battistoni commenta le ultime novità per l’ippica. L’attesa, ora, è per una riordino complessivo dell’intero comparto.

Scritto da Michela Carboni
Battistoni: 'Ippica tra sostegni e riforme'

Uno stanziamento di 8 milioni di euro (4 nel 2022 e 4 nel 2023) a favore degli ippodromi di nuova apertura (Livorno e Palermo), andando a modificare la disposizione contenuta nella legge di Bilancio 2022, che prevedeva fondi per un totale di 7 milioni di euro e l'istituzione di un direttore generale per l'ippica in seno al ministero delle Politiche agricole. Sono queste le novità contenute nel Dl Sostegni Ter, approvato in via definitiva dopo il voto di fiducia alla Camera.

A commentare il testo è il sottosegretario al Mipaaf con delega all’ippica, Francesco Battistoni, il quale dichiara: “Ritengo che nel corso degli anni, le inefficienze gestionali siano state determinate in gran parte dall’ampiezza delle competenze trasferite al Mipaaf e dalla mancanza di un adeguato assetto organizzativo per la gestione delle complesse funzioni del comparto. La valorizzazione della struttura ministeriale, della sua organizzazione e delle modalità di funzionamento e di gestione del settore, deve ritenersi la chiave di rilancio dell’intera filiera ippica, al fine di dare la giusta dignità al settore”.

Il settore ippico da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come si dovrebbe intervenire?

“Per troppi anni l’intero comparto è stato gestito secondo logiche datate e non più adeguate al nuovo assetto del comparto, senza che vi sia stata un’adeguata spinta verso l’innovazione, per restituire all’ippica l’immagine sociale che merita.
L’attività del comparto ippico è di alto valore sociale, in quanto prodotto della combinazione del settore zootecnico dell’allevamento, che costituisce una delle più nobili attività dell’agricoltura, e una forma massima di espressione del 'made in Italy' verde; inoltre, le corse ippiche costituiscono una espressione di spettacolo e le stesse scommesse ippiche rappresentano una forma di giochi pubblici, nobile e partecipata.
Il rilievo sociale ed economico del settore, d’altra parte, è attestato dal radicamento territoriale, dagli oltre 150.000 appassionati praticanti e dalla proprietà pubblica di ippodromi destinati alle corse dei cavalli.
Non possiamo dimenticare, poi, che l’ippica costituisce anche un importante settore economico, che coinvolge ampie categorie di operatori (allevatori, proprietari, allenatori, professionisti) e migliaia di addetti diretti della filiera, con notevole possibilità di incremento”.

In che modo andrebbe rivista la governance del settore?

“La priorità è un ripensamento generale dell’approccio alle problematiche del settore.
Ritengo sia necessario un forte coordinamento ed un’adeguata integrazione delle attività nel comparto, che deve essere assicurata attraverso un metodo integrato, che miri ad un’apertura del comparto sul grande pubblico.
Per questo ritengo necessaria una direzione generale dedicata esclusivamente al settore, votata all’innovazione e che realizzi una vera strategia di rinnovamento, al fine di favorire una gestione del settore secondo un’ottica veramente manageriale finalizzata anche ad interventi volti al sostegno dell’allevamento dei cavalli da corsa, al pari di quanto avviene per i comparti allevatoriali di competenza del ministero”.

Gli ippodromi a suo avviso come andrebbe ripensati e rilanciati?

“Gli ippodromi costituiscono un patrimonio da sviluppare, soprattutto attraverso adeguati interventi di promozione volti a valorizzare la bellezza delle corse ippiche e a diffondere la passione per i nostri cavalli da corsa. Le iniziative di promozione messe in campo negli ultimi mesi stanno cominciando a dare i primi frutti: in molti ippodromi stiamo registrando una grandissima affluenza di pubblico, di famiglie con bambini, con giornate di festa che contribuiscono a restituire al grande pubblico l’immagine vera di un settore fatto di passione e di amore per i cavalli.
Gli ippodromi rappresentano infatti un tassello fondamentale del settore che contribuirà, con tutti gli attori della filiera, al rilancio sul grande pubblico dell’intero comparto”.

Sono un volano per il turismo?

“Certamente, tanto che in numerose città gli impianti sono inseriti nei percorsi turistici cittadini e sono utilizzati per eventi ludici e culturali.
È fondamentale una visione dell’ippica aperta al grande pubblico e sotto questo profilo stiamo lavorando molto sul nuovo canale televisivo EQUtv visibile sul digitale terrestre e su Sky, dedicato alle corse ippiche e al mondo del cavallo. Nei periodi di pausa, inoltre, attraverso uno specifico protocollo, si potrebbe pensare di ospitare all’interno degli ippodromi concerti o eventi proprio per aumentare il volano del turismo. Una opportunità, fra l’altro, già presente in alcuni ippodromi”.

I Comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città?

“Abbiamo già avviato con molti Comuni un dialogo diretto per la valorizzazione degli impianti e delle strutture. I sindaci hanno sempre manifestato una grande sensibilità e ci affiancano nel nostro progetto di rilancio. Sono convinto che il dialogo e la partecipazione siano gli strumenti più adeguati per rilanciare all’interno del tessuto cittadino gli ippodromi e il lavoro che stiamo svolgendo con il contributo dei territori è davvero prezioso”.

Crede che occorra anche una modifica delle scommesse ippiche?

“Ritengo che la modifica delle scommesse ippiche, attesa da anni dal settore, sia non solo necessaria, ma assolutamente indispensabile e non più rinviabile. In materia, la competenza non è del Mipaaf, che tuttavia proporrà, in relazione al disegno di legge presentato dal Sottosegretario On. Freni, una serie di proposte in modo che la delega investa espressamente anche le scommesse ippiche e preveda un adeguamento delle aliquote delle imposte sul margine delle scommesse legate alle corse dei cavalli, equiparandole a quelle delle scommesse sportive, sia per la raccolta in rete fisica, sia per la raccolta a distanza, mantenendo inalterate le quote di finanziamento della filiera ippica”.

 

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