"Solo il 10-15 per cento cavalli macellati provengono da appositi allevamenti, cioè vengono fatti nascere e crescere per questo scopo; il rischio è che una buona parte di cavalli macellati provenga dall’ippica e da gli sport equestri". A sollevare il problema e a sottoporlo, in forma di interrogazione, al ministro per la Salute, Gennaro Sangiuliano, e al ministro dell'Agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, è una interrogazione presentata alla Camera dai deputati del Movimento 5 Stelle Carmen Di Lauro, Gaetano Amato e Andrea Quartini.
In premessa i deputati ricordano che "il 10 gennaio 2022, è entrato in vigore il decreto del Ministero della salute 30 settembre 2021 'Gestione e funzionamento dell’anagrafe degli equini', di concerto con il Ministro delle politiche agricole, il quale introduce il passaggio di gestione dell’anagrafe equina dall’Aia, associazione allevatori italiani, al Ministero della salute, garantendo maggiore trasparenza nell’identificazione degli animali", riportando tuttavia notizie di cronaca e rapporti (come quello della Federazione degli Ordini dei Veterinari Italiani) che riportano di una situazione piuttosto grave e, di fatto, quasi priva di controllo.
A finire al macello, infatto, spesso sarebbero "cavalli a 'fine carriera' che non sono ormai più performanti, oppure cavalli utilizzati in maneggi, scuole di equitazione e per passeggiate turistiche finché non più utili", invece che animali allevati specificamente per la macellazione.
Per questo gli interroganti chiedono ai ministri se non intendano "adottare iniziative al fine di garantire una reale tutela degli equini, anche in considerazione dei limiti imposti, ma facilmente eludibili, dal decreto del Ministero della salute 30 settembre 2021; se ritengano opportuno, alla luce della crescente sensibilità dei cittadini, e preso atto dell’evidente inefficacia dei controlli, di adottare le iniziative di competenza volte al riconoscimento dello status di 'animale d’affezione' anche per gli equidi; se siano a conoscenza e possano fornire i dati della banca dati nazionale, in merito al numero di esemplari destinati al mattatoio, al numero di esemplari che sono esclusi dal circuito della macellazione, e al numero di cavalli non dpa a fine carriera; quali strategie intendano porre in essere nel breve e nel lungo periodo, a tutela dei diritti degli animali e della salute pubblica, con particolare riguardo agli equidi provenienti dall’Est Europa".