Delega fiscale: "Per i decreti si coinvolga la filiera"
Il presidente del Coordinamento Ippodromi, Attilio D’Alesio, ha incontrato oggi il nuovo direttore del Dipartimento delle Politiche Ippiche del Mipaaf, Emilio Gatto. “È stato un incontro positivo – afferma D’Alesio a Gioconews.it - nel corso del quale abbiamo evidenziato l’opportunità di istituire un tavolo di lavoro con la filiera per affrontare i tanti problemi che ci sono (calendario, nuova convenzione, decreti delegati, montepremi, etc).
Una proposta che è stata accolta positivamente dal dottor Gatto e quindi ci aspettiamo una convocazione a breve”. Per quanto riguarda la Delega Fiscale, che prevede un riordino del settore del gioco pubblico, ma anche una riforma del settore ippico, D’Alesio aggiunge: “Il Governo ora ha un anno di tempo per redigere questi decreti delegati, che spettano al Mef e al Mipaaf, e attuare così la delega e quindi chiediamo che la filiera venga coinvolta nel tavolo decisionale. Intanto iniziamo a fare un primo passo, incontrandoci con il direttore Gatto, e poi vedremo la strada da percorrere insieme per arrivare a una riforma condivisa”, sottolinea D’Alesio.
Il presidente di Federippodromi, Guido Melzi d’Eril, aggiunge: “Ci aspettiamo finalmente di partire con un cambiamento. È indispensabile una riforma immediata. Adesso bisogna fare i decreti e sono assolutamente d'accordo affinchè si arrivi a una privatizzazione del settore ippico. È necessario creare un’imprenditorialità ippica e bisogna puntare sul prodotto. Il nostro è un buon prodotto da vendere. La scommessa ippica richiede un’attenzione e una competenza particolare, diversa dagli altri giochi, per questo bisogna rilanciarla. Se non siamo capaci di fare un buon prodotto e non abbiamo mercato allora è meglio cambiare mestiere. Non penso che si possa continuare a sperare in aiuti di stato. Se c’è un mercato dobbiamo essere capaci di aggredirlo, anche rilanciando la scommessa ippica. A mio avviso il Mipaaf dovrà avere un ruolo di sostegno e sviluppo dell’allevamento, per il resto devono esserci dei manager all’altezza che mandino avanti il prodotto ippico e pensare anche a un totalizzatore europeo. Non dobbiamo avere paura di guardare avanti e ci sono risorse giovani”.