"L'ippica italiana è un autentico patrimonio culturale ed economico, rappresenta il cuore di una filiera produttiva importante per l'economia del nostro Paese oltre che all'intrattenimento. È grazie all'impegno incessante degli agricoltori, allevatori, allenatori, e altre maestranze che i leggendari cavalli italiani hanno ottenuto numerosi successi nel mondo. Questa consapevolezza invita la politica italiana e le istituzioni ad aumentare gli sforzi per risolvere le criticità esistenti attraverso misure concrete e coordinate, indispensabili per garantire un futuro sostenibile e competitivo per l'intero comparto. A tal fine, si rileva prezioso il contributo di proposte ed idee fornito dalla associazioni di categoria e società del settore, oggi al centro di un confronto positivo che coinvolge il ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e Agenzia delle dogane e dei monopoli. L'obiettivo è quello di semplificare l'offerta per renderla più innovativa e attrattiva."
Queste le parole del presidente della Camera Lorenzo Fontana, contenute nella lettera inviata agli organizzatori e ai partecipanti, all'Ippodromo Ghirlandina di Modena, al convegno "Lo stato della riforma delle scommesse ippiche", in agenda nella struttura in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita e Gran Premio Unione europea, sabato 28 giugno.
Ad aprire i lavori Alessandro Arletti, commercialista e presidente della storica Società mddenese per l’esposizione fiere, corse e cavalli, organizzatrice dell'evento con la collaborazione e presenza di Giorgio Sandi di Ippica Nuova e la moderazione di Rolando Luzi, autore e conduttore trasmissioni sportive ed ippiche.
"Senza le scommesse, l’ippica italiana è destinata a morire”, afferma Arletti, che spiega che obiettivo del convegno è l'aggiornamento attuale sullo stato dei risultati ottenuti per continuare a puntare l’attenzione sulla riforma come unico modo per riportare il trotto e il galoppo italiano al centro dell’interesse del pubblico, sottolineare che le scommesse ippiche non sono solo un’occasione di svago per il pubblico, ma anche un canale concreto di raccolta fondi; consentono infatti di sostenere un sistema composto da persone che lavorano con passione e sacrificio: agricoltori, allevatori, allenatori e tanti altri professionisti che contribuiscono ogni giorno con immensi sacrifici a sostenere una filiera di primaria importanza nel nostro paese e a portare i cavalli italiani a vincere nel mondo.
Per Arletti, si tratta di “veri e propri eroi” e le istituzioni di ogni realtà politica hanno abbracciato l'invito e sono presenti per trovare insieme soluzioni immediate.
A seguire, il ringraziamento alla segretaria del Partito democratico sostituita in presenza dall'onorevole Stefano Vaccari, e una lettera, la voce di vicinanza al settore e al progetto dal presidente del Veneto Luca Zaia che dall'8 maggio 2008 al 16 aprile 2010 ha ricoperto l'incarico di ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e da sempre vicino al mondo del cavallo per passione.
Tanti i parlamentari presenti, cui aggiungere l'onorevole Paola De Micheli (vicina al progetto ma impossibilitata per motivi istituzionali a partecipare): Daniela Dondi (FdI), Stefano Vaccari (Pd), Rosaria Tassinari (Forza Italia), Marco Pellegrini (M5S), Laura Cavandoli (Lega Nord).
Per le categorie e associazioni presenti: Giorgio Sandi Ippica nuova; Clara Bonfanti, rappresentante Proprietari Consulta Ippica; Roberto Toniatti presidente Anact; Alessandro Gocciadoro, driver e rappresentante Allenatori Trotto Consulta ippica; Giovanni Sibilio, rappresentante Ciga - Comitato Ippico Allenatori e Guidatori Trotto; GianMario Carboni, presidente Allevatore Cavallo Arabo e rappresentante Consulta Allevatori; Ferruccio Badi, presidente Fnp Equini Confagricoltura; Giuseppe Satalia, consigliere Merano Galoppo e presidente Ippica Educazione e formazione; Mattia Cadrobbi, presidente Fondo Italiano Allevamento - consigliere Anica.
Tra le presenze di pregio anche Silvio Borrello per la tutela e benessere animale e in particolare degli equidi, coordinatore dei lavori per le linee guida "Principi di tutela di gestioni con gli equidi" presentate nel 2015.
L'INTERVENTO DI GIORGIO SANDI - Giorgio Sandi di Ippica nuova ha ripercorso la storia dell’ippica italiana ed esposto un dettagliato piano di rilancio della scommessa ippica, affinché sostenere la filiera e restituire competitività al settore.
Sandi ne sottolinea la debolezza attuale: "Dopo la chiusura di Unire e il passaggio delle competenze ad Assi prima e al Masaf e all’Agenzia delle dogane e dei monopoli poi, il settore ippico ha progressivamente perso peso. Se nel 1996 le scommesse ippiche generavano incassi superiori ai 5,4 miliardi di euro attualizzati, con una quota di mercato del 36 percento, nel 2021 il volume si era ridotto a 431 milioni di euro, pari allo 0,39 percento del mercato del gioco legale. Un declino aggravato dalla mancanza di un ente dedicato che potesse rappresentare gli interessi della filiera e sostenere l’ippica in termini di promozione e organizzazione, in un contesto in cui le scommesse sportive e altri giochi hanno conquistato ampie quote di mercato. A partire dal 2020 la possibilità di offrire scommesse ippiche a quota fissa su tutte le corse europee e mondiali ha generato un leggero incremento delle giocate, ma con effetti marginali per la filiera ippica. Se da un lato l’incremento della raccolta ha portato a 668 milioni di euro nel 2023, dall’altro i proventi netti per la filiera sono calati da 52,2 milioni nel 2019 a 43,7 milioni nel 2023, evidenziando la minore resa delle scommesse a quota fissa rispetto a quelle a totalizzatore per la sostenibilità economica del comparto.
L’intervento fiscale di gennaio 2025, che ha dimezzato la quota destinata alla filiera ippica per rendere più competitiva la scommessa a quota fissa, ha aggravato la situazione: nei primi cinque mesi del 2025, la raccolta ha registrato un calo di 11,8 milioni di euro rispetto al 2024, mentre i proventi per la filiera si sono ridotti di oltre 7 milioni, ampliando ulteriormente il divario tra le esigenze del comparto e le dinamiche di mercato".
Ed ecco le proposte per la riforma, con un piano strutturale. "Il documento presentato dalle categorie ippiche al Masaf e ad Adm il 19 maggio 2025 – ha sottolineato Sandi – prevede una riforma complessiva che punta a restituire al comparto una prospettiva di sviluppo sostenibile e a liberarlo dalla logica assistenziale che lo ha caratterizzato negli ultimi anni. Le linee guida della riforma includono: unificazione dei totalizzatori ippici (agenzia e nazionale) per semplificare l’offerta di gioco e renderla più attrattiva per gli scommettitori; allineamento del prelievo erariale tra scommesse a totalizzatore e a quota fissa; introduzione del 'Take five plus', un nuovo gioco con jackpot e più categorie di vincita in sostituzione del Quinté, con l’obiettivo di attrarre nuovo pubblico e rinnovare l’immagine delle corse ippiche; ripristino dei contributi del Preu derivanti dalle newslot e Vlt per sostenere la filiera ippica, riconoscendo il ruolo strategico che l’ippica ha avuto nella costruzione della rete pubblica del gioco legale; creazione di una commissione tecnica per le scommesse ippiche, con funzioni di monitoraggio e proposta di innovazioni sui prodotti, in stretto raccordo con Adm e i concessionari; sviluppo di nuovi format di corse ippiche, capaci di generare eventi popolari e di stimolare il 'tifo', un tempo patrimonio dell’ippica, oggi scomparso."
Il comparto ippico guarda con attenzione alla creazione di una nuova Agenzia dedicata, promessa dal sottosegretario con delega all’ippica Patrizio Giacomo La Pietra, nella speranza di avere un interlocutore diretto in grado di gestire con competenza le risorse e il rilancio del settore. L’obiettivo dichiarato è tornare a generare valore, contribuendo al sostegno dell’Erario e offrendo una prospettiva di stabilità alle imprese ippiche, in un contesto in cui le sfide di mercato richiedono rapidità di intervento e una strategia condivisa tra operatori, istituzioni e concessionari.
“Il tempo corre veloce – ha concluso Giorgio Sandi – e senza una vera riforma delle scommesse ippiche e della programmazione delle corse rischiamo di vedere morire un comparto considerato una punta di eccellenza del made in Italy”.
La proposta è stata accolta favorevolmente da tutti i politici presenti (sono intervenuti rappresentati sia della maggioranza sia dell’opposizione) che hanno confermato il loro supporto al progetto.