Ippica, le società di corse diffidano il ministro Centinaio a riformulare il contratto 2018
Le società di corse chiedono risposte al ministero delle Politiche agricole in merito al futuro dell'ippica, invitano a formalizzare il rapporto in essere per l’anno 2018 e a pagare gli arretrati.
Le società di corse di ippica tornano all'attacco e diffidano il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ad avere risposte in merito al futuro dell'ippica, oltre a invitarlo a formalizzare il rapporto in essere per l’anno 2018, con i medesimi atti e criteri generali di erogazione applicati nel 2017 (art.2 D.M. n. 66046/18) e senza attendere l’approvazione da parte degli Organi di controllo di altri atti (riclassificazione degli ippodromi) non attinenti al rapporto economico con le società di corse. Inoltre, come si legge nella lettera inviata al Mipaaft "le società chiedono al ministro di riconoscere loro la congrua remunerazione per le prestazioni già fornite, a provvedere all’immediato pagamento di quanto dovuto e delle spettanze arretrate, secondo norma e sulla base degli stessi criteri di assegnazione delle risorse utilizzato per l’anno 2017".
"In assenza di un’immediata convocazione per la sottoscrizione dell’accordo - spiegano le società - potremmo, già nell’immediato futuro, non garantire le nostre prestazioni di servizi in favore di questo ministero. Nell’attesa che il ministero provvedesse al decreto relativo alla regolazione dei rapporti contrattuali ed economici per l’anno in corso - continuano le società - al fine di evitare l’eventuale esclusione dei propri impianti dalla programmazione e classificazione nazionale con i conseguenti ed ulteriori danni economici di rilevantissima entità, abbiamo protratto la prestazione dei medesimi servizi in favore del Mipaaft, secondo il calendario di corse che, mensilmente, il ministero ha continuato a predisporre".
I RITARDI DEL MINISTERO - "A dispetto delle rassicurazioni e degli impegni di pronta soluzione assunti dal Mipaaft nei numerosi incontri istituzionali che si sono succeduti - aggiungono - sono inutilmente trascorsi ben nove mesi e, a fronte degli impegni finanziari e dei costi di esercizio e di gestione che dobbiamo anticipare e sostenere per la regolare prestazione dei servizi - parlano ancora le società - ad oggi, il ministero, nonostante le vigenti disposizioni del D.M. 66046 del 21/09/2018, non ha adottato alcun atto e/o provvedimento prodromico al pagamento, secondo le previsioni dell’art.2, in nostro favore, delle spettanze dovute per i servizi pur ricevuti ed accettati".
In considerazione della situazione di dipendenza economica in cui le scriventi società di corse sono costrette ad operare, avendo per legge il Mipaaf competenza esclusiva nell’organizzazione delle corse ippiche, ed essendo quindi lo stesso ministero monocliente delle società stesse, "il complessivo comportamento tenuto, e gravemente protratto, dal medesimo ministero - spiegano agli operatori del settore - continua a causare ingentissimi danni economici. Tenuto conto che tutte le società di corse italiane, dall’inizio dell’anno 2018, stanno scrupolosamente svolgendo tutta l’attività volta a garantire il regolare svolgimento delle corse e degli allenamenti secondo il calendario assegnato dal Mipaaft, e ciò esclusivamente in base al principio del legittimo affidamento stante l’assenza del rapporto contrattuale, a ciò, va aggiunto, che molte di queste società come noto tenute per legge a verificare la sussistenza dei presupposti di salvaguardia del patrimonio aziendale e del capitale sociale, nell’esercizio 2018 si trovano nelle condizioni di subire perdite di bilancio superiori al terzo del capitale sociale, dal momento che non possono essere contabilizzati e registrati ricavi potenziali in assenza di un regolare contratto con l’amministrazione".