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Ippica, Rosi (Mst) al Masaf: Migliorare il prodotto corse'

26 marzo 2024 - 16:46

In audizione davanti alla Consulta dell’ippica e al direttore generale Remo Chiodi, è Michele Rosi, chief operating officer di Mst, sottolinea l'esigenza di allineare il 'prodotto corse' italiano ai migliori standard internazionali.

Scritto da Francesca Mancosu
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Da agosto 2022 su input del ministero dell'Agricoltura, la commercializzazione all’estero delle corse di cavalli italiane è divenuta realtà grazie anche a Mst – Media system technologies – che, forte dell’esperienza maturata negli anni precedenti con l’importazione delle corse straniere sul mercato nostrano ha affrontato con entusiasmo la nuova sfida di far conoscere e far scommettere gli stranieri sull’ippica del Belpaese.

A parlare di questo ed altro, in audizione davanti alla Consulta dell’ippica e al direttore generale Remo Chiodi, è stato Michele Rosi, chief operating officer di Mst che, oltre ad esporre un quadro dettagliato della situazione, ha fornito una serie importante di dati.

“Mst è un provider che per quel che concerne l’ippica opera stabilmente nel settore della fornitura di servizi per le scommesse a quota fissa e a totalizzatore. In particolare, l’ippica a quota fissa è un settore che sta spingendo la rinascita del comparto. Nel 2023 la raccolta totale di gioco a quota fissa nel mercato italiano ha superato i 500 milioni scommesse, di cui oltre il 55 percento apportato dal network di bookmaker serviti da MST. In particolare, la rete di concessionari di Mst, tra quota fissa e totalizzatore, ha garantito un introito allo Stato ed alla filiera ippica di circa 50 milioni.

Relativamente invece alla distribuzione delle corse italiane all’estero Mst svolge il ruolo di cosiddetto facilitatore tecnologico, fornendo i seguenti servizi: rete di contribuzione delle immagini dagli ippodromi alla nostra regia in cloud; curiamo la trasmissione e la distribuzione delle corse in diretta con diversi canali; forniamo ai bookmaker internazionali tutti i dati necessari alla raccolta dei giochi. Inoltre, copriamo tutte le attività strettamente commerciali (scouting, negoziazione, integrazione), con un occhio anche alla promozione delle corse italiane”, spiega Rosi.

“Siamo partiti ad agosto 2022 veicolando 12 ippodromi e, ad oggi, il network Mst rappresenta 15 tra i migliori ippodromi italiani (Roma, Bologna, Cesena, Napoli, Garigliano, Siracusa, Palermo, Torino, Varese, Trieste, Treviso, Ferrara, Merano, Corridonia e Pisa). Da quanto l’avventura delle corse italiane all’estero è stata avviata, MST ha raccolto oltre 10 milioni di euro di scommesse, con una quota di finanziamento per la filiera di circa 200mila euro. È ovvio come non si possa parlare ancora di numeri eccezionali, però sono dati in prospettiva molto interessanti che definiscono l’importanza del mercato nel quale ci siamo inseriti ed un interesse verso le corse italiane sempre crescente. Inoltre, aspetto molto importante, dalla partenza del progetto, abbiamo trasmesso, in oltre 10 Paesi internazionali, più di 1.000 meeting, con oltre 2.500 ore di diretta corse, assicurando una vetrina promozionale a tutta la filiera ippica italiana. Ad oggi, abbiamo accordi con diversi bookmaker e provider internazionali, e siamo presenti in Francia, Belgio, Canada, UK, Spagna, Irlanda, India, Turchia e stiamo finalizzando diverse partnership con rilevanti operatori”.

Il Coo di Mst quindi aggiunge: “Nel nostro compito di 'vendere' l’ippica italiana all’estero abbiamo notato, fin da subito, varie complessità e difficoltà relative, proprio laddove la concorrenza internazionale è abbastanza 'feroce', con un palinsesto che consta di oltre 100mila corse all’anno, distribuite su 500 ippodromi in 20 nazioni. Inoltre, in alcuni Paesi, abbiamo notato una certa ritrosia verso l’offerta italiana, in particolare per paura della concorrenza, ma l’attenzione indiscutibilmente c’è.

Infine, ad oggi, è più facile vendere il galoppo che non il trotto, non fosse altro perché quest’ultimo interessa un numero minore di Paesi, di cui un paio come Francia e Svezia di impatto fondamentale ma abbastanza autosufficienti. Da parte nostra stiamo cercando, con l’aiuto del Ministero, di ottenere una parità di trattamento rispetto ai due Paesi, visto che i principali bookmaker italiani offrono in Italia corse francesi e svedesi. Con la Svezia siamo già a buon punto e pensiamo che nei prossimi mesi gli appassionati svedesi potranno scommettere sull’offerta di gioco italiana”.

 

La sfida di Mst ora si arricchisce di un altro tassello: “Siamo concentrati sul lancio del Totalizzatore internazionale sulle corse italiane (Ita), con liquidità condivisa tra diverse nazioni che, a regime nel medio periodo (uno/tre anni), nelle nostre previsioni potrà raccogliere tra 50 - 100 milioni di euro l’anno.

Per ottenere tutto questo – conclude Rosi – abbiamo però bisogno che vengano migliorati alcuni aspetti del prodotto che stiamo proponendo all’estero, allineandoli ai migliori standard internazionali.

Da un calendario annualmente predefinito, con variazioni ridotte al minimo, che possa inserire gli incastri nel palinsesto internazionale, a una distribuzione delle nostre corse sull’intero arco settimanale, evitando la concentrazione nei fine settimana, passando per una definizione degli orari di partenza delle singole corse che abbia una cadenza almeno quindicinale e non, come accade oggi, con sole 48 ore di anticipo rispetto al loro svolgimento.

Anche i campi partenti andrebbero definiti, per una corretta fornitura dei dati, non oltre le 48 ore precedenti la corsa.

Siamo migliorati molto sulla puntualità ma si può fare ancora qualcosa, soprattutto su alcune piazze, mentre per accrescere la fiducia e la trasparenza è importante che la diffusione dei risultati ufficiali venga accelerata e con essa vengano resi noti tutti gli interventi delle giurie. All’inizio l’ordine d’arrivo e le quote venivano diramati in media intorno ai 15 minuti dopo l’effettuazione della corsa. Allo stato attuale, anche grazie al pronto intervento del Ministero, siamo scesi intorno ai 10/11 minuti, ma è necessario allinearci alla media internazionale, che è compresa tra i 5 e gli 8 minuti. Infine è fondamentale, e non più procrastinabile, migliorare la qualità delle immagini, visto che ad oggi sono troppo pochi gli ippodromi che possono contare sulla trasmissione delle corse in alta definizione”.

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