Non c'è pace per l'ippodromo di Palermo, riaperto alla fine di maggio del 2021, dopo le note vicende che ne hanno sancito la chiusura per tre anni e mezzo per infiltrazioni criminali nella gestione delle scommesse.
Le categorie ippiche siciliane ed il personale della Sipet Srl – gestore dell'impianto in quanto vincitore del bando comunale - proclamano lo stato di agitazione per la situazione di estrema precarietà e di incertezza, in cui viene, di fatto, abbandonata dal ministero delle Politiche agricole la stessa società, rischiando di comprometterne la continuità aziendale.
Nei mesi scorsi infatti l'ippodromo era colpito dalla decisione del ministero delle Politiche agricole di ridurre il numero previsto delle corse e tagliare il montepremi, qualificandolo come “nuovo impianto” a dispetto della sua inaugurazione nel 1953: uno smacco che era parso in via di risoluzione dopo la disponibilità mostrata dal Mipaaf, nell'estate del 2021, a definire l'accordo sostitutivo per regolare i rapporti per la gestione dell'impianto, “in tempi brevi”.
Così, però, non è stato, è la situazione è ora al centro di una nota inviata direttamente al sottosegretario di Stato con delega ai giochi, Francesco Battistoni, e pone l'accento sul progetto di nuova riqualificazione dell'impianto e di innovativa proposta promozionale promosso dalla Sipet. “Acquisita, seppure nelle difficoltà dichiarate, la disponibilità della Società a garantire la prosecuzione delle attività, le associazioni in firma – Upt Sicilia, Federnat Sicilia, Ciga, Siag, Snapt, Slc Cgil - comunicano che la giornata di corse, già in programma per domani 2 aprile, sarà svolta con inizio ritardato di 10 minuti, mentre si asterranno dalla dichiarazione dei partenti per le giornate di corse a partire dal 19 aprile, qualora non intervengano la definizione della sovvenzione 2021 e della convenzione 2022. Le scriventi chiedono ogni intervento concreto atto ad assicurare le misure giuste affinché si dia la possibilità di fare impresa per l'ippodromo palermitano ed un'urgente cortese convocazione affinché la programmazione palermitana recuperi la propria storicità”.
Per la Slc Cgil di Palermo, in particolare, è “scandaloso che a tutt’oggi il Ministero non abbia neanche prodotto i decreti di determinazione per l’ammontare del contributo previsto per l’anno 2021, fondi indispensabili per il proseguimento delle attività. La città di Palermo, i lavoratori e tutto il movimento ippico, meritano rispetto, cosi come merita rispetto una società che con un notevole esborso di risorse economiche ha consentito la riapertura dell’ippodromo di Palermo. La Slc Cgil di Palermo si è già attivata con la struttura sindacale nazionale per sollecitare il Ministero ad assolvere agli impegni sottoscritti con la Sipet”.
Dallo Snapt si leva un analogo grido di allarme: “I proprietari siciliani, dopo lungo stop dell'ippica a Palermo, non meritano e non possono permettersi un altro danno, causato dalla scelta obbligata della società di dover fermare i convegni prossimi.
Quindi, lo Snapt è vicino alla società e chiede a gran voce che il ministero e gli organi competenti si mettano urgentemente al lavoro affinché la situazione dell'ippodromo di Palermo si normalizzi.
Ippodromo che ancora oggi è frequentato da tanti appassionati ed attivi proprietari e certamente non può permettersi nuovamente di perdere”.
Qualche giorno fa, anche
il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha annunciato di aver “fatto appello al Governo affinché possa confermare l'attenzione per l'impianto” e riconoscere alla società Sipet quanto dovuto per il 2021, tenendo conto che ciò è previsto dall'accordo sostitutivo del quale si chiede venga data esecuzione.
In parallelo,
si attendono lumi anche sulla suddivisione degli 8 milioni di fondi per gli ippodromi di nuova apertura – Livorno e Palermo, appunto – previsti dal decreto-legge Sostegni ter, già
entrato in vigore, che saranno oggetto di un decreto ministeriale.