Si muove qualcosa, in positivo, per l'ippodromo La Favorita di Palermo, alle prese con il doppio nodo costituito dall'attesa – al momento vana - dell'erogazione della prima tranche dei fondi a favore degli ippodromi di recente riapertura previsti dalla legge di Bilancio 2022 e dall'apertura di un tavolo di crisi fra ministero delle Politiche agricole, Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori e Ciga - Comitato ippico guidatori allenatori sulla possibile interruzione dei servizi del centro di allenamento avanzata dal gestore Sipet.
A tracciare il quadro della situazione a GiocoNews.it è proprio la società attraverso il responsabile della parte tecnica delle corse, Francesco Ruffo della Scaletta.
“Nulla è mutato per la questione pagamenti”, esordisce, quindi sono “ancora a zero le entrate per l'accordo sostitutivo per il pagamento dei corrispettivi del 2021. Complice il Ferragosto che incombe, esiste ancora un problema contabile che non consente l'erogazione delle cifre previste.
Per quanto riguarda il centro di allenamento, la società nel prendere atto che il Mipaaf ha avviato l'interlocuzione con le categorie, con il Siag e il Ciga, sospende la chiusura in attesa dell'esito e di una soluzione che consenta di poter mantenere la struttura aperta e di avere rassicurazioni sul lungo termine”.
Il centro resterà in funzione sicuramente fino alla fine di agosto, per i soli cavalli già attualmente presenti in ippodromo, nella speranza che qualcosa si muova dal Ministero e che l'ippodromo di Palermo veda finalmente i fondi promessi.
Nel frattempo per i cavalli c'è la possibilità di utilizzare le piste interne per gli allenamenti, evidenzia Ruffo, considerando che “la pista grande è attualmente oggetto di lavori di manutenzione, dopo due bombe d'acqua che si sono abbattute sulla città (l'ultima due giorni fa, Ndr)”.
Un fatto che, proprio su richiesta della Sipet, ha portato il
Mipaaf a
posticipare al 25 settembre il convegno di trotto originariamente previsto nell'impianto siciliano il 3 settembre.
Ruffo quindi torna sulla questione centro di allevamento, la cui sovvenzione è una “problematica non attenzionata”.
Nei corrispettivi sono previste delle somme per la loro gestione, ricorda, ma “non sono congrue”, fatto che la rende “un'attività antieconomica”. Tali somme quindi andrebbero riparametrate, “ovviamente in base alla qualità dei servizi offerti”.