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L'Abbate (ex sottosegretario Mipaaf): 'Riformare l'ippica e le scommesse ippiche'

23 dicembre 2022 - 10:35

Giuseppe L'Abbate, ex sottosegretario del ministero delle Politiche agricole, rimarca la necessità di portare l'ippica nell'ambito del ministero dello Sport e di riformare le scommesse per garantirne l'esistenza.

Scritto da Fm
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"Come ampiamente previsto, in assenza di una riforma radicale, il settore si va depauperando anno per anno. Ma soprattutto, c'è la necessità di una riforma che porti l'ippica fuori dal ministero dell'Agricoltura, da attuare con urgenza.
Sul fatto che poi si riesca a fare l'agenzia per l'ippica oggetto anche del disegno di legge in materia presentato dal senatore Patrizio La Pietra, ora sottosegretario al Masaf, nutro forti dubbi, perché a seguito della soppressione dell'Unire e dell'Assi ritengo assai difficile che la Ragioneria di Stato dia l'ok. Poi se c'è la volontà politica di farlo, ben venga".

A fare queste riflessioni, in un'intervista a GiocoNews.it, è Giuseppe L'Abbate, ex membro della Camera dei deputati (nelle file del Movimento cinque stelle) e sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con delega all'ippica dal settembre 2019 al febbraio 2021.

Nonostante attualmente sia fuori dal Parlamento – candidatosi alle Politiche di settembre con  Impegno Civico, la lista capitanata da Luigi Di Maio, non è stato eletto – L'Abbate continua a seguire le sorti dell'ippica italiana, sua grande passione.


L'ex deputato, riprendendo un progetto presentato ai tempi in cui era sottosegretario e il cui obiettivo era quello di affidare la governance del settore agli ippici, rimarca l'opportunità di "portare l'ippica nell'alveo dello sport, in un contenitore indipendente.
Farlo significherebbe dare ulteriori strumenti al comparto e soprattutto agli ippodromi, che avrebbero la possibilità di utilizzare gli strumenti del credito sportivo, i fondi per migliorarsi.
Purtroppo la mia proposta non è stata attuata, per la fine del Governo Conte e poi di quello Draghi. Ora ce n'è uno nuovo, ma il problema persiste.
Sarebbe utile anche una riforma delle scommesse: è vero che gli introiti sono slegati dal settore già da diversi anni, ma le scommesse potrebbero comunque essere una 'vetrina' per l'ippica. Le scommesse sul calcio lo rendono più noto, e se nessuno puntasse più sulle corse ippiche l'ippica finirebbe fuori da ogni orbita di conoscenza", afferma ancora L'Abbate. 


Per poi concludere: "Se non ci sarà una riforma complessiva – una dell'organizzazione del settore e una per la parte relativa alle scommesse – continueremo ad assistere al declino dell'ippica.
Puntualmente ad ogni taglio di risorse monta la protesta. E non bastano i milioni trovati nella legge di Bilancio (nel testo all'esame dell'Aula della Camera ci sono i 4,7 milioni per gli ippodromi,  per gli anni 2023 e 2024, previsti dall'articolo 77 relativo al Fondo per l’innovazione in agricoltura, Ndr). O si lavora seriamente o si continuerà a spartirsi una torta sempre più piccola, mentre bisognerebbe fare in modo che la torta cresca".


 

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