L'ippica italiana chiama all’appello la ministra Bellanova
Il compatto ippico chiama all'appello la ministra Bellanova, parlano Celin del comitato padovano e Mazzucato dei cavalli trottatori 'King'.
Il comparto ippico italiano chiama all’appello il ministro delle politiche agricole, la senatrice Teresa Bellanova, che non ha ancora espresso una posizione chiara e decisa sul settore. E ci sono anche emergenze da affrontare.
A scrivere alla ministra Sergio Celin del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa e Roberto Mazzucato, allevatore dei cavalli trottatori "King”.
Da seguire la chiusura dell'Ippodromo "Breda" di Padova e la scadenza della gestione del "Gruppo Paolo Coppiello”. “Come portavoce del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei Cavalli da corsa, sono a denunciarLe la chiusura dell'attività agonistica dell'Ippodromo "Breda" di Padova,a partire dal giorno 30 ottobre 2019, che "coincidenza" vuole, significa anche la fine della gestione dell'impianto ippico da parte del "Gruppo Paolo Coppiello”. Vorremmo sapere chi ha deciso per una programmazione cosi' assurda e "demenziale",ai danni dei lavoratori e dei Cavalli dell'Ippodromo "Breda",costringendoli ad affrontare ulteriori sacrifici personali ed economici, affrontando faticose e costose trasferte, costretti come sono a dover girovagare per i vari ippodromi per poter correre?”.
Poi si va nello specifico: “Vorremmo chiedere delle spiegazioni, in merito a quali parametri ha usato il Suo Ministero negli ultimi anni, per decidere di stanziare oltre 800.000 euro all'anno di sovvenzioni (cioè soldi di tutti noi cittadini, compresi quelli degli operatori ippici, che si alzano ogni mattina alle 5 per 365 giorni all'anno, a favore dell'attuale gestore dell'Ippodromo "Breda" di Padova, la societa' del "Gruppo Paolo Coppiello””, prosegue Celin.
Il comitato padovano chiede se sia stata svolta “un'ispezione all'interno dell'Ippodromo Breda, se gli impianti per la detenzione dei Cavalli dell'ippodromo in oggetto, rispettano le vigenti disposizioni di legge in materia urbanistica, edilizia, igiene pubblica, prevenzione e sicurezza, con le esigenze fisiologiche e di tutela della salute e del benessere dei Cavalli e se esiste un impianto di allarme collegato h24 con le Forze dell'Ordine;un impianto di rilevazione antincendio;un impianto di videosorveglienza;un impianto antincendio;una vigilanza armata notturna”.
Lunga la lista di richieste, molte assai specifiche sull’attività dell’ippodromo. Poi la richiesta alla ministra: “Se fossero evidenziate delle gravi mancanze per quanto sopra, auspico da parte del Suo Ministero, di valutare la possibilità di procedere con una vertenza "risarcitoria" ai danni del Gruppo Paolo Coppiello; dal momento che il gestore è l'unico responsabile delle strutture dell'ippodromo dove trovano ospitalità i cavalli ed i soldi pubblici che ha preso dallo Stato, devono servire soprattutto per garantire il benessere degli animali stessi”, conclude Celin.