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Membri Consulta ippica: 'Comparto sia unito per concretizzare la riforma'

11 gennaio 2024 - 09:56

Alcuni membri della Consulta per l'ippica voluta dal Masaf lanciano un appello ai propri 'colleghi' per l'unità del comparto, la base per realizzare le riforme. D'Angelo chiede tempi più brevi per i pagamenti.

Scritto da Redazione
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Seppur con qualche distinguo, stanno registrando commenti positivi e propositivi gli intenti manifestati dai rappresentanti del ministero dell'Agricoltura nel corso della riunione della Consulta per l'ippica tenutasi a Roma un paio di giorni fa.

Dall'esigenza di valorizzazione e promozione del comparto evidenziata dal ministro Francesco Lollobrigida, alla riforma della tassazione sulle scommesse ippiche auspicata dal sottosegretario Patrizio La Pietra, che si è anche espresso sulla necessità di accorciare i tempi di pagamento dei premi, non mancano gli argomenti di cui parlare e su cui lavorare.

Ed ecco arrivare una nota congiunta firmata da alcuni dei componenti della Consulta: nella fattispecie da Maurizio Biasuzzi ( categoria non professionisti i gentlemen drivers del trotto), Sauro Petrini ( rappresentante dei giudici di galoppo), Alessandro Arletti (uno dei rappresentanti delle società di corse), Roberto Faticoni (rappresentante dei guidatori), Anita Carelli (rappresentante dei proprietari del trotto), Aldo Benedetti ( rappresentante dei giudici di trotto), Roberto Toniatti ( rappresentante degli allevatori del trotto).

 

“Il 9 gennaio si è tenuto il terzo incontro della Consulta ippica.
Durante la seduta l’avvocato Stefano Sedia, nuovo coordinatore della programmazione, ha esposto i suoi obiettivi e ha espresso l'intenzione di aggiornare il regolamento di trotto e il disciplinare delle corse tris, oltre che migliorare le partenze ai nastri spesso soggette a pesanti critiche. Obiettivi che si augura vengano realizzati al più presto.
Il coordinatore del galoppo, l’avvocato Mauro Lombardo, ha auspicato uniformità di giudizio da parte dei commissari, elemento imprescindibile per la credibilità del prodotto corse e tutela di tutti gli operatori, la revisione dei regolamenti adeguandoli al contesto ippico attuale, la verifica degli standard e requisiti minimi degli ippodromi teatri degli avvenimenti sportivi e infine di accompagnare e supportare i dirigenti ministeriali nei tavoli tecnici internazionali.
Gli interventi della dottoressa Tamara Papiccio (coordinatrice della programmazione nazionale delle corse e organizzazione e gestione corse Tris, Ndr) e quello della dottoressa Sveva Davanzo (direttrice Pqa- Promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica, Ndr)  rafforzano, anche attraverso la volontà di effettuare controlli doping più stringenti, l'importanza del benessere animale. Riteniamo indispensabile tutelare e proteggere i nostri cavalli come prima priorità spronando i funzionari a severità e controlli”, esordiscono i firmatari della nota.

 

Ed ecco quindi, dopo un plauso alla presa di posizione del ministro Lollobrigida, le loro richieste al Masaf (e al Mef) in relazione al prelievo sulle scommesse ippiche e agli atti necessari per renderle più competitive, più appetibili per gli scommettitori e quindi più capaci di dare “sostegno” al settore.
“Abbiamo apprezzato molto la partecipazione del ministro Lollobrigida, che ha svolto un intervento a nostro avviso estremamente positivo, in quanto ha sottolineato la priorità di premiare il merito degli operatori virtuosi e di assicurare la legalità all'interno del comparto. Elementi questi indispensabili per la certezza e il futuro di qualsiasi progetto.
Il sottosegretario con delega all'ippica, senatore La Pietra, ha sottolineato la volontà di risolvere il grave problema dei tempi dei pagamenti e l'intenzione di procedere finalmente ad un allineamento della tassazione delle scommesse ippiche a quota fissa a quelle sportive e virtuali proponendo inoltre la volontà di ripristinare la lotteria all’evento ippico clou di Agnano.
Ricordiamo a tal proposito che le norme approvate dalla legge finanziaria per il 2018, all'articolo 1 comma 1051, prevedono un prelievo erariale sulle scommesse a quota fissa delle corse ippiche 'reali' del 47 percento (raccolta telematica) contro una tassazione del 22 percento prevista per le scommesse virtuali. Oltre a giudicare questa misura ingiustificata, riteniamo che le scommesse ippiche 'reali' dovrebbero avere pari competitività con le altre ancor più considerando che la filiera ippica rappresenta un volano economico fatto da migliaia di operatori che pagano allo Stato contributi sociali e imposte dirette. Per tale ragione chiediamo che si intervenga quantomeno sull'allineamento del prelievo erariale sulle scommesse ippiche a quota fissa a quelle virtuali. Tale misura deve essere applicata da subito”.

 

In conclusione, Biasuzzi, Petrini, Arletti, Faticoni, Carelli, Benedetti e Toniatti sottolineano l'importanza di quanto dichiarato dal direttore generale della Direzione ippica, Remo Chiodi, in merito alla programmazione delle corse del prossimo triennio “che, da quanto affermato, non vedranno significative riduzioni in futuro.
Noi tutti esortiamo il comparto ippico ad unirsi in un obiettivo comune di miglioramento. I firmatari di questo comunicato confermano la loro massima collaborazione e impegno per il miglioramento e il futuro della nostra ippica”.

 

D'ANGELO: “PAGAMENTI, ACCORCIARE I TEMPI E DISTRIBUIRE MEGLIO RISORSE” - A questa nota si aggiunge il commento di Pierluigi D'Angelo, altro membro della Consulta in rappresentanza delle società di corse.  “La presenza del ministro, del sottosegretario e del responsabile dei Monopoli oltre che delle cariche apicali del Masaf, sono di per sé testimonianza della rinnovata attenzione ed impegno a risolvere i problemi... ma al momento le gravi incongruenze che risalgono a decenni di 'sviste' gestionali non sempre casuali e superficialità, che hanno distrutto rete commerciale e fiducia degli operatori, permangono e sono aggravati dalla ulteriore riduzione delle risorse agli ippodromi nel corrente anno e nel triennio futuro.

Oltre al ritardo cronicizzato dei pagamenti, nonostante l’attenzione politica e l’impegno promesso, non vedo al momento per il 2024 una risposta adeguata alla tempistica che sarebbe necessaria, oltre alle risorse disponibili distribuite talvolta in maniera non pertinente, sempre per dinamiche indipendenti dalle realtà di fatto esistenti a tutti i livelli del settore ippico”.

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