Fare di necessità virtù.
Visto il periodo, e le incertezze sui fondi a disposizione - tagliati di oltre 6,5 milioni euro con la legge di Bilancio 2022, e in attesa di essere reintegrati, come promesso dal ministero delle Politiche agricole – la maggior parte degli ippodromi “si accontentano” del calendario di corse per il 2022 pubblicato questa settimana.
“Non ci sono sorprese rispetto allo scorso anno” commentano, di fronte a una soluzione che è ritenuta “la migliore possibile al momento, anche se scontenta un po’ tutti”, augurandosi che la “riduzione sia temporanea in attesa di eventuali risorse che purtroppo stentano ad arrivare” .
Nella speranza che l’opportunità della vendita delle immagini delle corse italiane all'estero introdotta in via sperimentale dal Mipaaf possa garantire un minimo di sostenibilità nei bilanci.
Una fase interlocutoria, quindi, come quella che stanno vivendo tanti altri settori dell'economia italiana.
A prendere posizione a riguardo, con alcune dichiarazioni rese a Gioconews.it, sono Attilio D'Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, e Marco Rondoni, direttore generale di Hippogroup Cesenate.
D'ALESIO: "INCONTRO URGENTE AL MIPAAF PER CHIARIRE CRITERI" - “Le risorse destinate all’ippica sono sempre più ridotte e di questo ne risente tutto il settore e quindi anche il calendario delle corse pubblicato dal Ministero, che è il frutto di tanti decreti precedenti ed anche di tante 'scelte politiche' sbagliate, tra cui il non aver mai adottato la classificazione degli ippodromi prevista dalla legge oltre a non aver mai attivato un tavolo di consultazione con le associazioni rappresentative della filiera”, esordisce D'Alesio.
“In questo contesto il calendario, che non ha solo aspetti tecnici e di distribuzione di giornate e di monte premi, ma anche 'pesanti ricadute' sulle sovvenzioni degli ippodromi, sta creando danni gravissimi a molte società di corse.
Ringraziamo comunque il sottosegretario Battistoni per l’impegno che sta portando avanti insieme a tutti i dirigenti ministeriali che si stanno impegnando per tentare di risolvere i tanti problemi presenti.
Come Coordinamento ed Uni, abbiamo inviato ai vertici ministeriali una lettera di richiesta di incontro per avere chiarimenti sul Calendario e sui criteri adottati per la distribuzione delle giornate, del montepremi, dei Grandi premi e per poter presentare le nostre proposte.
Siamo quindi in attesa di convocazione”, conclude il presidente del Coordinamento ippodromi.
RONDONI: "COINVOLGERE TUTTA LA FILIERA VERSO OBIETTIVO COMUNE" - Secondo Rondoni, invece, “per una valutazione fondata del calendario 2022 sarebbe utile conoscere le finalità primarie di quello che è il prodotto finito dell’intero settore.
Il calendario nella sua interezza rappresenta infatti l’output principale della filiera.
Massimizzare lo spettacolo, la qualità della produzione, la raccolta delle scommesse, la mera distribuzione del montepremi o la tanto auspicata presenza del pubblico - con la conseguente promozione - sugli ippodromi ?
Conoscendo il fine sarebbe sicuramente più facile valutare la capacità del prodotto di raggiungere l’obiettivo, perché sarebbero diverse ovviamente le scelte da fare coerentemente con quanto perseguito”, sottolinea Rondoni.
“Purtroppo, credo invece che l’Amministrazione costretta fra la rigidità della normativa e i ricorsi incombenti di ippodromi e categorie sia costretta a cercare un equilibrio utile sì a garantire la forma ma di difficile efficacia sugli obiettivi operativi, spesso in contrasto fra loro, che le singole componenti perseguono legittimamente. Credo una volta per tutte che l’intera filiera dovrebbe essere coinvolta e motivata su un obiettivo condiviso e comune.
Spero quest’anno di non vedere campi in attività in estate in orari impossibili per cavalli e pubblico, spero che la divisIone di giornate in campi principali e secondari sia effettivamente foriera di qualità delle corse e gradimento di pubblico e scommettitori, spero soprattutto in una costante e puntuale manutenzione dei cardini del calendario e della volontà, nel caso di evidente mancato raggiungimento dei risultati, di mettere in discussione le scelte fatte e se il caso modificarle.
L’ippica italiana deve trovare una sua sintesi che ne legittimi il ruolo, il sostegno pubblico e la metta al sicuro dai continui tentativi di ridimensionamento che spesso si basano sull’indeterminatezza degli obiettivi, dei risultati e degli indicatori degli stessi . Il calendario deve servire a tutto ciò”.