skin

Riforma ippica, Lanzi (M5S): 'Puntare su merito e investimenti'

16 febbraio 2022 - 10:39

Per il senatore Gabriele Lanzi (M5S) la filiera ippica merita massima considerazione e una riforma strutturata, a partire dalla governance.

Scritto da Mc
Riforma ippica, Lanzi (M5S): 'Puntare su merito e investimenti'

Anche all'ippica spetta un posto, seppur piccolo, nella legge di Bilancio 2022 approvata alla fine di dicembre. Nel testo campeggia infatti un riferimento al settore, dopo l'accoglimento dell’emendamento in materia proposto dai senatori di Italia viva Davide Faraone e Donatella Conzatti per l'istituzione di un fondo presso il ministero delle Politiche agricole, con risorse per 3 milioni di euro per il 2022 e 4 milioni di euro per il 2023, “al fine di garantire il funzionamento degli impianti ippici di recente apertura”.

Anche il Movimento Cinque stelle aveva presentato una proposta di modifica al testo, che faceva riferimento all’ippica, firmata dal senatore Gabriele Lanzi, la quale è stata però respinta.

 

Si trattava di un emendamento che interveniva sul programma di spesa dello Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole “al fine di aumentare le risorse destinate al settore ippico, prevedendo anche per il 2022 il medesimo stanziamento del 2021”, ricorda Lanzi. “Del tutto inopinatamente, infatti, il disegno di legge di bilancio ha previsto un’ulteriore riduzione del 15 percento delle risorse che rischia di avere gravi conseguenze per molte società di corse, ma anche ripercussioni sociali sui lavoratori e sugli operatori del settore.
Dobbiamo fare di tutto affinché le risorse stanziate per questo settore siano congrue, proprio per questo mi sono già attivato con il ministro affinché ciò avvenga e si evitino nuovi tagli”.
 
Il settore da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come il Governo dovrebbe intervenire?
“La filiera ippica merita massima considerazione. Negli ultimi anni è stata troppo a lungo dimenticata e anche penalizzata a causa di alcune scelte non proprio oculate fatte dei predecessori dell’attuale ministro Stefano Patuanelli. È proprio con lui che stiamo cercando di avviare un percorso condiviso che parta proprio dall’ascolto delle istanze degli operatori del settore e che potrà condurre ad una riforma organica in grado di dare un vero e proprio rilancio alla filiera”.
 
In che modo andrebbe rivista la governance del settore?
“Chiaramente nell’ambito dell’auspicata riforma organica del settore non potrà mancare anche un nuovo assetto della governance che sia in grado di prendere decisioni importanti, con la massima competenza e quanta più autonomia possibile, al fine rendere l’ippica un’attività attrattiva anche nei confronti dei più giovani, contrastando con fermezza ogni pratica scorretta che rischia di comprometterne la credibilità e lo spirito competitivo”.
 
Gli ippodromi a suo avviso come andrebbe ripensati e rilanciati?
Merito e investimenti: queste sono le due direttrici che andrebbero premiate maggiormente anche nell’ottica della distribuzione delle risorse assegnate al settore. Servono impianti efficienti in grado di offrire servizi e di ospitare anche importanti eventi europei, oltre che, come anticipato, di essere aperti anche ai più giovani, tramite gare ufficiali a loro dedicate”.
 
Sono un volano per il turismo?
“Assolutamente. Prima ho parlato di eventi europei. Lo scorso novembre sono stato all’ippodromo di Modena che ha ospitato il Gran Premio Unione Europea di trotto, che ha visto grande partecipazione e in un clima festoso e gradevole grazie alle tante iniziative proposte dalla modenese”.
 
I Comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città?
“Prima di tutto è necessaria un’attività promozionale sul territorio che il comune può sicuramente effettuare tramite interventi ad hoc, ma al contempo serve che venga rimpolpato quel tessuto sociale in grado di educare i nostri giovani ad attività sane e stimolanti. In questo, sono tutte le istituzioni ad avere una grande responsabilità e devono fare la loro parte”.
 
Crede che occorra anche una modifica delle scommesse ippiche?
“Qualche tempo fa, proprio durante un incontro con il presidente dell'ippodromo Ghirlandina di Modena, Alessandro Arletti, parlavamo del fatto che la tassazione sulle scommesse ippiche sia la più alta in assoluto. Fermo restando che bisogna muoversi nell’ambito del gioco responsabile, non va affatto bene se consideriamo che quando si fa una scommessa si punta non solo sulla corsa, ma indirettamente si finanzia il settore e quindi il fantino, la crescita del cavallo. A differenza di quando si scommette su eventi internazionali o giochi multimediali che nulla portano di indotto. Servirà anche intervenire su questo tema, fermo restando che anche quello dei flussi delle scommesse deve assumere un peso nella definizione del riparto delle risorse tra i vari ippodromi”.
 

Articoli correlati